Saranno 482 e non 337, come previsto in un primo tempo, i consiglieri comunali da eleggere complessivamente nei 43 Comuni della provincia di Macerata dove il prossimo 25 maggio si voterà anche per il rinnovo delle amministrazioni locali, oltre che per le elezioni europee. Centoquarantacinque amministratori comunali in più, che rappresentano circa un terzo del totale. È questo l’effetto, nel maceratese, della nuova legge Del Rio sulle città metropolitane, province e unioni di comuni, entrata in vigore martedì scorso. Il prefetto di Macerata, Pietro Giardina, ha già provveduto a rinnovare, rettificandolo sulla base delle nuove disposizioni, il proprio decreto con il quale a fine marzo aveva indetto le elezioni comunali.
L’aumento del numero dei consiglieri riguarda tutti i Comuni con meno di diecimila abitanti. In quelli con popolazione fino a tremila residenti, il numero dei consiglieri comunali sale da sei a dieci; negli altri, si passa da sette a dodici. Le nuove norme non riguardano i Comuni con oltre diecimila abitanti, dove il Consiglio comunale rimarrà composto da sedici consiglieri. Oltre che sulla composizione del Consiglio, la legge Del Rio interviene anche per quanto riguarda la formazione delle Giunte comunali e nei Comuni più piccoli, dove di fatto la riforma del 2011 li aveva azzerati, il sindaco che sarà eletto potrà nominare nuovamente gli assessori: massimo due. Questi Comuni, che rischiavano di non avere più la Giunta, sono: Acquacanina, Camporotondo, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Fiastra, Fiordimonte, Gualdo, Montecavallo, Monte San Martino, Pievebovigliana, Poggio San Vicino, Ripe San Ginesio, Sefro e Ussita. Con l’aumento del numero dei consiglieri da eleggere e con la riduzione a due delle fasce di popolazione sulla base delle quali determinare la composizione degli organi comunali, diventa evidente lo squilibrio tra eletto ed elettori. Se in un Comune di poco al di sotto dei diecimila abitanti – ad esempio Treia – il rapporto è di un consigliere eletto ogni 800 abitanti, in un piccolissimo Comune – ad esempio Acqucanina – il rapporto diventa addirittura di uno a dieci.
Leggi il decreto prefettizio dell’8 aprile
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che schifo, solo noi dipendentacci non possiamo che sottostare a questi balordi, verra il giorno che prenderemo le armi, come negli altri paesi, per DOVER fare giustizia!!!!!!!!!!! e brutto dirlo, ma non c’è futuro per i nostri figli…
La legge Delrio non sta in piedi. Verrà spazzata via da una prossima sentenza della consulta. Un pezzo di puzzle senza la scatola.
Matteo!!! OH MATTEO!!! Ma come,?! non avevi detto che ci saranno stati meno stipendiati dalla politica?…Hai imparato proprio tutto da zio Silvio! (L’ultimo presidente del consiglio votato in Italia…ricordiamocelo) Il brutto di tutto questo non sei tu, sono i ciarlatani che ti difendono!! Cialtroni!! Questo siete… “raccomandati e amici degli amici” E’ FINITA LA PACCHIA!!!
Ma dieci consiglieri comunali a Monte Cavallo o a Fiordimonte dove li trovano? Li importano da fuori? Eleggono d’ufficio gli ultracentenari?
la finta abolizione delle province sbandierata in tv che poi è stata chiamata modifica…ma sto termine lo hanno sbandierato meno…ha fatto fuori per finta 3 mila consiglieri per ricollocarli e poi aumentare la quota a 26mila…ah e anche 5000 assessori in più…non dimentichiamocelo…tanto li manteniamo tutti noi…che gli frega a loro
C’è un aspetto della legge che non viene indicato nell’articolo e nei commenti. L’incremento del numero dei consiglieri avviene ad invarianza di costi per le casse comunali. Per cui il numero maggiore di consiglieri si divide sempre lo stesso importo . La ragione di questa scelta , che riporto per come la ho sentita, è che nei piccoli comuni spesso i consiglieri svolgono un lavoro di supporto al territorio . Ma su questo francamente non ho esperienza
Questo aspetto della riforma costituisce un doveroso riconoscimento al merito storico ed attuale di quell’inesauribile serbatoio di passione civile unita a sapiente e costruttiva progettualità che sono i piccoli comuni della nostra bella Italia, una volta tributato il quale sarebbe però oltremodo necessario provvedere con urgenza all’allineamento del consumo di sale iodato ai livelli che sono stati più volte raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Tutt’una manica
Er Tesoriere disce ar Cammerlengo:
«Cuesta è ffaccenna mia; nun tocc’a llui».
Cuello arisponne: «Io sa’ ddove lo tiengo?
Cuesti sò ddritti mii; nun zò lli sui».
Poi viè er Vicario, un antro majorengo,
e ddisce: «È ttutto nullo; io nun ce fui».
E accusí, co sto vado e cco sto viengo
tu nun zai come fà l’affari tui.
Cqua inzomma se spartischeno la cappa
de Cristo; e ppoi che sse la sò indivisa,
se la tira un coll’antro e sse la strappa.
Ma ttutt’inzieme poi peleno er tordo:
e in cuesto li pòi dì lladri de Pisa
che a bbuggiarà cchi vviè vvanno d’accordo.
Io non vedo l’ora che jimo per aria.
Tantu su stupidellu che hanno missu li’ da sindaco ( unico al mondo). A presidente de che? De chi? Se devonovrgogna’!! Anche in Grecia li fece rivotare quando finirono in parita’ le elezioni!! Siamo messi peggio di tutti!!! La Spagna che pare sta messa peggio di noi: non é vero assolutamente, stanno vent’anni avanti, primeggia in quasi tutti gli sport e la gente ha i soldi anche per seguire i vari eventi. Qui li stadi é deserti e fatica’ ormai é na rimessa!! L’Italicum orrendo, fatto insieme a personaggi con casellario giudiziario inequivocabile: cioe’,questa settimana uno l’anno arrestato, il capo ai servizi sociali e uno é latitante!! Quissu ce vo fa le riforme….hahahaha ce stai a piglia per il c…o o no?
Italia terra di Santi, Navigatori e Poeti, adesso anche di “credenzoni”, perché abbiamo tutti creduto che le Province non c’erano più , e invece non è vero. Ancora una volta ci hanno fregato.
Scommetto che il prossimo passo sarà di obbligare i comuni con una certa percentuale di stranieri ad avere la medesima percentuale anche di consiglieri e assessori stranieri.