Da sinistra Giancarlo Dall’Ara presidente associazione Albergo diffuso, l’assessore al turismo Giulio Silenzi, il sindaco Tommaso Corvatta e Chiara Giorgetti operatrice turistica
di Laura Boccanera
Civitanova Alta come Santo Stefano di Sessanio. Se il nome del secondo comune non vi dice nulla, c’è da sapere invece che è molto noto a chi si occupa di turismo. Il piccolissimo borgo storico in provincia dell’Aquila infatti, pur avendo solo 120 abitanti, è una delle mete più ambite da un certo tipo di turista, quello che vuole immergersi completamente nello stile di vita di un luogo. E’ una delle nuove nicchie del turismo e si chiama albergo diffuso. Sebbene l’esperimento nacque negli anni ’80, per le Marche potrebbe essere un’opportunità di crescita e di investimento, al momento infatti solo 7 sono gli alberghi diffusi nella nostra regione e forse, se imprenditori oculati vorranno rischiare su questo progetto, Civitanova Alta potrebbe diventare presto l’ottavo. Di questo si è parlato nel convegno che si è tenuto oggi pomeriggio presso la sede comunale della città alta alla presenza del sindaco Tommaso Corvatta, del vice e assessore al turismo Giulio Silenzi, del Presidente dell’Associazione nazionale degli alberghi diffusi Giancarlo Dall’Ara e di Chiara Giorgetti operatrice turistica. Un incontro di presentazione del progetto e non concreto che però ha gettato i semi per il suo futuro sviluppo. “Credo che stasera
stiamo battezzando la rinascita di Civitanova Alta – ha detto il sindaco – e come ogni battesimo comporta un’emozione. L’albergo diffuso funzionerà solo se la città crede davvero a questo progetto, noi vogliamo riscoprire lo spirito di questi luoghi”. “Oggi avviamo un percorso – ha aggiunto l’assessore Silenzi – sviluppiamo un’idea che è quella di vedere la città non solo come un contenitore di eventi culturali, ma un luogo da vivere per pernottare, soggiornare, e mantenere l’autenticità del luogo”. A spiegare meglio come funziona e cosa sia un albergo diffuso è il presidente Giancarlo Dall’Ara: “L’albergo diffuso è un albergo – ha riferito – e come tale deve rispondere a degli standard, deve avere almeno 7 camere, il servizio di colazione, ma a differenza di un albergo verticale che viene costruito ex novo, si prendono delle case non affittate, vuote e pre-esistenti molto vicine fra loro e si ospitano i turisti. Ha una sua reception e un servizio h24 che viene gestito da un imprenditore privato, altrimenti non funziona. Ma la differenza principale è che il turista vive come un normale cittadino la realtà che lo circonda. Per chi non è abituato a questo tenore di vita e ricerca forme autentiche di pernottamento è un valore aggiunto”. Dall’Ara ha relazionato anche in merito ad una seconda forma di ospitalità più semplice da attuare che è quella dell’ospitalità diffusa, ovvero strutture slegate fra loro, affittacamere, b&b con licenze autonome coordinati da una rete comune”. Una quarantina i residenti e proprietari di strutture che hanno preso parte all’incontro e che hanno commentato il progetto ai margini della conferenza. Un’idea che sicuramente incuriosisce, ma non sono mancati interventi di carattere polemico legati allo stato di manutenzione del borgo alto: tra le accuse principali e le richieste di intervento la sistemazione di mura e di porta marina, ma anche la cancellazione del presidio del giudice di pace.
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portateli al Civita Park,quello è propio un borgo storico,monumento allo scempio del territorio!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Piu che di un albergo diffuso parlerei di una incapacità diffusa … a tutt i livelli ! Gente che amministra ancora solo riempindosi la bocca di tante parole inutili !
Più che albergo diffuso CROLLO diffuso
in prima fila…..
considerando il boom del turismo a civitanova dell’anno scorso, devo dire che l’idea non è malvagia se si guarda a quanto sia suggestivo l’albergo diffuso sassi matera
solo che la situazione statica delle grotte non è delle migliori e, dai commenti che mi precedeno, mi pare di capire che la messa in sicurezza non è nemmeno cominciata.
L’Albergo diffuso e’ solo l’idea, ma come si concretizza? Dov’e’ il progetto? Come fa Corvatta a parlare di rinascita di Civitanova Alta? Questa e’ aria fritta, mentre la chiusura del tribunale, la perdita del giudice di pace, l’allontanamento dell’accademia delle belle arti, sono fatti veri! Inoltre vedo dalla foto, che c’erano diverse persone presenti in sala consiliare a Civitanova Alta, ma il Sindaco dovrebbe pure sapere, che esiste un’ordinanza che vieta la presenza in contemporanea di tutte quelle persone, per questioni di sicurezza, in quanto il solaio e’ a rischio e potrebbe cedere.
egr. ciarapica. lei è un consigliere mi pare. usi le sue conoscenze amministrative e legali per le vie competenti anzichè alimentare polemiche e buttarla in caciara. io ho usato i congiuntivi e i forse. lei, usa polemicamente argomenti precedenti, vecchi e, cosa ancora più grave, non si spende per le vie legittime a scongiurare un pericolo alla pubblica incolumità, denunciando solo qui, il grave rischio di crollo del solaio (che mi pare invece ospiti anche matrimoni civili). quindi le cose sono 2: o denuncia alle autorità competenti o altrimenti si astenga e si attenga al punto (albergo diffuso), anzichè procurare allarmismo (peraltro, entrambi i fatti costituiscono reato, omissione di atti d’ufficio e procurato allarme).
P.S. cambiare argomento e buttarla in caciara allegando la sua vecchia intervista del 27.08.2011 in cui lei, assessore, si ostinava favorevole ad ospitare miss italia a civitanova per dare lavoro alle famiglie (???), sarebbe stato fin troppo facile e lo evito per pudore.
Che strana sensazione vedere Vanna Marchi con i baffi, ma qui non siamo in televisione ma in presenza di amministratori imbonitori. Il fatto che l’iniziativa si sia tenuta in locali pericolanti, quelli della sala consiliare, dà la misura dello stato in cui versa Civitanova Alta. Il palazzo ducale circondato da impalcatura da oltre un decennio, il sindaco Corvatta aveva promesso la rimozione a fine 2012, ma non s’è fatto nulla. Porta Marina in pericolo, anch’essa sostenuta da anni da impalcatura, le mura lato sud a rischio crollo, puntellate da prima ancora. Sopra, a porta Girone anni fa sono crollate due abitazioni per il dissesto prodotto dalle sottostanti grotte, per cui manca un serio intervento. La via che conduce al Girone, corso Annibal Caro, ha un selciato pieno di fosse che bisognerebbe risistemare. Tale situazione, diciamo strutturale, è aggravata dalla perdita negli ultimi tempi del tribunale, dell’ufficio del giudice di pace, dell’accademia di belle arti, della sala Ciarrocchi, che porta sempre meno persone nella Città Alta. L’ultima della serie il giudice di pace, per cui l’amministrazione, a differenza di quella di San Severino, non ha mosso una paglia ed è stato tolto. In una situazione tanto disastrata, la Giunta annuncia di portare a Civitanova Alta l’albergo diffuso. Quale imprenditore sarebbe disposto a investire risorse in un centro pericolante e che offre poco o niente? Così stando le cose i sette alberghi diffusi sorti nella Marche negli ultimi trent’anni (pochini), sono destinati a rimanere tali. L’amministrazione comunale renda prima vivibile, da un punto di vista strutturale e attrattivo, la Città Alta e poi pensi ad altro. Altrimenti ogni iniziativa di questo genere, si trasformerà, per usare le parole del sindaco Corvatta, non in “battesimo” ma in triste funerale del centro storico.
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