di Marco Ricci
Un passo alla volta tutte le procedure per gestione in-house del servizio di raccolta e di smaltimento rifiuti da parte dell’Ata al Cosmari si vanno completando. Così, dopo la deliberazione del 30 ottobre scorso quando l’assemblea dei sindaci ha affidato a partire da oggi e per quindici anni il servizio al consorzio, il presidente della Provincia, Antonio Pettinari, e il presidente del Cosmari, Daniele Sparvoli, hanno sottoscritto il contratto di servizio che stabilisce tra l’altro le modalità di indirizzo, di controllo e di esercizio del servizio, nonché i rapporti che intercorreranno tra i due soggetti. Un percorso che con la firma siglata oggi avrà nel prossimo futuro ulteriori passaggi da affrontare, dal mutamento di forma sociale del Cosmari che si trasformerà, così come richiede la legge, in spa, alla redazione da parte dell’Ata del Piano d’Ambito, cioè il piano strategico che andrà a definire con maggior dettaglio l’organizzazione del servizio di gestione dei rifiuti urbani. Una gestione che vedrà una separazione netta di funzioni tra l’assemblea dei sindaci e la società. Con la prima che avrà funzioni di indirizzo e controlla e la seconda che invece avrà esclusivamente la funzione industriale ed esecutiva.
Inutile dire che la firma di oggi è stata anche l’occasione per il presidente Pettinari di ribadire non solo la propria soddisfazione per il conferimento di un servizio così delicato come quello dei rifiuti ad una società completamente pubblica, ma anche uno stimolo per sottolineare nuovamente come la provincia di Macerata, grazie anche alla coesione di politica e società, abbia prodotto un risultato importante essendo una delle primissime provincie italiane ad aver creato un ciclo dei rifiuti completamente in mano pubblica. “La nostra provincia, tutti i cittadini e tutte le istituzioni hanno creato qualcosa che ci può rendere orgogliosi – ha detto Pettinari – sia per il rispetto dimostrato verso le tematiche ambientali, sia per l’attenzione ai circa 350 lavoratori che oggi sono occupati nel gruppo, sia per il tenere lontane dai nostri territori le possibili infiltrazioni criminali che si annidano in questo delicato settore”. Pettinari, oltre a ricordare le difficoltà del lungo percorso che ha portato all’in-house providing, ha tenuto a precisare che il nuovo ente a cui è in capo il servizio, cioè l’Ata, sarà a costo zero per i cittadini. Questo grazie a un accordo siglato con la Provincia. Sarà infatti l’amministrazione provinciale a prendersi carico del funzionamento del nuovo ente, a differenza di quanto accade – ad esempio – per le autorità idriche i cui costi di funzionamento si scaricano sulla collettività.
Daniele Sparvoli, anch’egli visibilmente soddisfatto, ha parlato della salvaguardia della gestione pubblica come di un “risultato straordinario che se da una parte stabilizza la situazione, dall’altra è l’avvio di un più complessivo progetto industriale”. Così il presidente del Cosmari, dopo aver ricordato gli investimenti recenti – dai 2 milioni di euro spesi per ridurre i cattivi odori, ai 4 milioni di euro per la discarica di Fosso Mabiglia che entro un mese dovrebbe essere completata – ha parlato dei nuovi impianti che da qui a brevissimo verranno inaugurati. Quello per la produzione di eco-balle che verranno poi destinate alla nuova discarica e la struttura per la selezione delle plastiche che dovrebbe consentire, secondo Sparvoli, di dare maggior valore al prodotto finale, il cui 25% dei ricavi finisce direttamente ai comuni. “Anche Syntegra, la società del gruppo che si occuperà di igiene urbana – è andato avanti Sparvoli – con i suoi iniziali 31 dipendenti chiuderà il suo primo bilancio in attivo, questo almeno secondo il piano economico-finanziario che è stato prodotto.”
Sempre oggi, prima della conferenza stampa, il presidente del Cosmari ha siglato con il sindaco di Macerata, Romano Carancini, la chiusura di ogni contenzioso passato. L’accordo prevede la rinuncia sia ai ricorsi amministrativi del comune contro il Cosmari per gli aggravi tariffari del 2011, sia quello del Cosmari nei confronti di Macerata al tribunale civile su degli interessi considerati dovuti. Il Cosmari inoltre entro il 31 dicembre del 2014 verserà a Macerata i 183.000 euro di eco-indennizzo per gli anni dal 2010 al 2013. Macerata invece, oltre a versare le somme dovute all’aggravio tariffario del 2011, si impegna con la società a rapidi pagamenti per i futuri servizi erogati. “L’accordo di oggi è l’ennesimo fatto positivo – ha tenuto a dire il sindaco di Macerata, Romano Carancini – che mette una pietra tombale sul passato, un altro tassello che va a posto dopo che è stato posto il tassello più importante, la chiusura della trattativa Smea-Cosmari. Avevo sempre detto – ha concluso Carancini – che proprio il buon esieto di quest’ultima vicenda avrebbe poi permesso di chiudere ogni contenzioso”.
IL CONTRATTO DI SERVIZIO – Il contratto siglato oggi tra Ata e Cosmari, oltre a comprendere le attività di raccolta e smaltimento, prevede di affidare al Cosmari anche la realizzazione e la gestione della discarica di Fosso Mabiglia di Cingoli, oltre a consentire l’utilizzo di ditte operanti nel settore dell’igiene urbana per il servizio di smaltimento e raccolta. Il contratto di servizio – inoltre – separa in modo netto la parte che darà gli indirizzi e chi, il Cosmari, si accollerà la parte imprenditoriale ed operativa, una distinzione precisa dei ruoli che teoricamente potrebbe consentire maggiore trasparenza. Tra gli obblighi oggi sottoscritti dal presidente Sparvoli, Cosmari dovrà mantenere l’equilibrio economico-finanziario di gestione, assicurare gli standard di qualità, la continuità e l’omogeneità del servizio su tutto il territorio, nonché a trasmette all’Ata i dati in suo possesso necessari per stabilire il costo del servizio. Sarà infatti l’Ata a stabilire le future tariffe e i suoi aggiornamenti. Al momento, prima dell’approvazione del Piano d’ambito, verranno prorogate le attuali tariffe attuali che saranno estese a quei comuni, come ad esempio Macerata e Pollenza, che avevano affidato a Smea la raccolta e lo smaltimento. L’Ata, che avrà poteri di controllo sia sui dati economici e tecnici forniti dal Cosmari ma anche sulla qualità effettiva del servizio erogato sul territorio, stabilirà entro il 31 marzo di ogni anno le varianti al piano strategico e il programma degli interventi da effettuare e si porrà come soggetto intermedio tra singole amministrazione comunali e consorzio, in uno spirito di reciproca collaborazione necessario alla migliore realizzazione del servizio.
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Guardate gli importi della vostra tassa sui rifiuti………. poi pensate: gestiranno loro altri 15 anni (come è scritto chiaramente all’inizio dell’articolo)…………. io aggiungo: come siamo fortunati!!!!
Quando incomincia la raccolta dei “politici rottamati”? Se non fate il “porta a porta”, presso quale luogo possiamo ” conferire” tali ingombranti rifiuti?
Quindi ora c’è da aspettarsi:
(A) aumento della raccolta differenziata in tutta la Provincia (compreso il Comune di Macerata), aumento del riciclo, processo virtuoso che ci porti a rifiuti ZERO
(B) Diminuzione delle tariffe.
Se così NON è che cavolo di accordi si vanno a firmare, sottoscrivere, accettare per la pubblica utilità??
Come in tutti i settori, l’operatore unico crea un mercato di monopolio, che, come la storia ha sempre dimostrato, non rappresenta mai la migliore soluzione per la collettività.
Andatevi a leggere lo statuto (http://www.cosmarimc.it/consorzio_statuto.html), farete delle interessantissime “scoperte”…
In qualsiasi caso credo sia ora che venga messo nero su bianco (cioé nello statuto) che il consorzio sia senza scopo di lucro e che il CdA possa essere eletto dai cittadini !
« ‘Na vota mi capitò di vidiri ‘na pillicola di Orson Welles nella quali c’era ‘na scena che si svolgiva dintra a ‘na cammara fatta tutta di specchi e uno non accapiva cchiù indove s’attrovava, pirdiva il senso dell’orientamento e cridiva di parlari con uno che gli stava davanti mentre ‘nveci quello era darrè a lui »
(Andrea Camilleri, Il Gioco degli Specchi)
Più che altro sarebbe ora che le persone facessero veramente la raccolta differenziata (non è uno sforzo così immane) invece di mettere la plastica dentro l’umido, il vetro dentro la plastica e la carta sporca dentro la carta.
L’operatore unico crea un monopolio quando il gestore è privato,ma quando il gestore è pubblico come in questo caso è un bene per la collettività(chiaramente se ben gestito e controllato).
Ma non vi sembra strano tutto ciò?
Giampaoli e Sparvoli sono stati anche riconfermati per altri 5 anni….. ma non erano quelli che hanno ampiamente contribuito allo sperpero di 300.000 euro di soldi pubblici per i filtri all’inceneritore vecchio e non più (mai…?) funzionale? Infatti è stato chiuso perché non conveniva ripararlo. Allora perché quella spesa?
Giampaoli e Sparvoli non sono per caso stati recentemente multati per non avere ottemperato a dei importanti obblighi ambientali? Articolo di cronache Maceratesi del 6 febbraio 2014: https://www.cronachemaceratesi.it/2014/02/06/sparvoli-e-giampaoli-multa-di-6-500-euro-per-irregolarita-al-cosmari/428559/?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+cronache_maceratesi+%28Cronache+Maceratesi%29
Pettinari afferma: “hanno creato qualcosa che ci può rendere orgogliosi – ha detto Pettinari – sia per il rispetto dimostrato verso le tematiche ambientali, sia per l’attenzione ai circa 350 lavoratori che oggi sono occupati nel gruppo, sia per il tenere lontane dai nostri territori le possibili infiltrazioni criminali che si annidano in questo delicato settore.”
Rispetto dimostrato verso tematiche ambientali?????? Vedi sopra……
Allontanare la mafia? Più di una volta ho sentito questo ritornello a proposito del cosmari…. ma nessuno ha mai specificato come fanno ad esserne certi….. mah!
Poi, sempre Pettinari aggiunge: “…l’Ata, sarà a costo zero per i cittadini. Questo grazie a un accordo siglato con la Provincia. Sarà infatti l’amministrazione provinciale a prendersi carico del funzionamento del nuovo ente….”
Costo zero? Perché la Provincia dove prende i soldi? Forse su Marte….
Alla luce di tutto questo mi chiedo come sia possibile essere contenti di aver affidato a queste persone la delicata gestione dei rifiuti pubblici?
Nella sostanza questo modello di gestione ricorda parecchio l’Albania di Enver Hoxha.