di Marco Ricci
Alcune polemiche hanno investito di recente il Sistema Museale della Provincia di Macerata, il cui direttore è il professore di Unimc Roberto Perna, forse perché non capita spesso che a gennaio del 2014 si vada ad approvare il bilancio di previsione dell’anno precedente. Altre perplessità si sono sollevate per la proposta di passaggio a tempo indeterminato di due dipendenti part-time che lavorano all’interno dell’associazione da una decina d’anni. Il tutto senza oneri aggiuntivi per l’associazione che – a fronte di quote versate dai soci per 40.000 euro – spende per il personale, direttore compreso, solo il 15% delle risorse utilizzate per progetti ed iniziative. Progetti e inziative che valgono complessivamente tra i 300.000 e i 400.000 euro ogni anno.
In parte la polemica sul personale è dovuta al fatto che una delle due ragazze è la figlia dell’ex assessore provinciale, Renato Pasqualetti. Che però, insieme alla sua collega, lavora part-time per il Sistema Museale da più di dieci anni con uno stipendio non certo da favola. O forse non sono piaciute le motivazioni inviate ai consiglieri, secondo le quali da una parte l’associazione non sarebbe in grado di procedere con l’attività anche per l’esperienza pregressa delle due dipendenti. Dall’altra rischierebbe contenziosi sindacali sostituendole con altre figure. Oggi in ogni caso doveva essere presa una decisione definitiva ma il Cda che doveva discuterne è poi saltato per motivi che nulla hanno a che fare con il Sistema Museale.
Un terzo motivo che ha messo sotto i riflettori l’associazione è l’uscita dalla compagine dei soci della Fondazione Bandini. Ma l’assessore Bianchini, a proposito di questo, ha voluto ribaltare la prospettiva, mettendo in evidenza l’ingresso nel sistema museale di altri tre soci – il comune di Appignano, l’università di Macerata e quella di Camerino – e il fatto che la Regione abbia riconosciuto il sistema museale maceratese affidandogli la copertura di tutta la zona sud delle Marche.
“Il sistema museale della provincia di Macerata – ha spiegato Massimiliano Bianchini che non è voluto entrare nelle polemiche sul bilancio in quanto non facente parte del Cda – è il sistema museale con più enti e amministrazioni coinvolte di tutta la regione Marche. I nuovi soci che entrano, e penso alle due università in particolare, sono di assoluta qualità. E se tanti comuni si mettono nella rete del sistema museale, forse un motivo c’è. Per quanto riguarda le polemiche – ha proseguito Bianchini – ,teniamo conto che la struttura non è leggera ma è leggerissima. Le risorse di partenza sono pochissime e le altre vengono quasi completamente ottenute partecipando a bandi regionali. Tutto questo con due sole ragazze part-time su cui nessuno ha mai sollevato polemiche. Sono ragazze che lavorano molto bene e la recente assemblea dei soci ha unitariamente preso atto delle problematiche dei contratti invitando a trovare una soluzione. Non capisco perché allora nessuno abbia detto niente e adesso nascono queste polemiche. In ogni caso, ripeto, parliamo di una struttura leggerissima con risorse che sembrano briciole, non di un carrozzone”.
Al di là del Sistema Museale, l’assessore provinciale alla cultura ha tenuto a sottolineare la linea “strategica” di avere in provincia di Macerata associazioni e consorzi che offrano e mettano in rete servizi per le diverse amministrazioni. Questo nel momento in cui le provincie rischiano di perdere ogni ruolo istituzionale senza che al momento si sappia quale soggetto andrà a farsi carico delle funzioni oggi in capo alla provincia. “E’ paradossale”, ha spiegato Bianchini, “da una parte i partiti vogliono abolire le provincie e in qualche modo le hanno già abolite svuotandole di risorse. Dall’altra – a livello locale – si chiede di accrescergli il ruolo accentrando su di esse funzioni che le singole amministrazioni non sono in grado di erogare, sia per le loro piccole dimensioni che per la scarsezza dei loro bilanci. E’ importante, importantissimo, fare un ragionamento su questo, preparandosi per tempo allo scenario che avremo di fronte, con un ripensamento anche del sistema museale che dovrà guardare al futuro, un ripensamento che dovrà interessare anche l’Arena Sferisterio. Ma queste strutture sono importantissime e vanno rafforzate ora più che mai”.
Alcune critiche Bianchini le riserva invece alla Regione Marche, non solo per la politica di accentramento della promozione turistica che ha respinto la richiesta, partita dai comuni maceratesi, di costituire un sistema provinciale. Ma anche per le scarsissime risorse – circa 50.000 euro – che riversa attraverso la legge 4 sui bene culturali della provincia di Macerata. “Ho espresso la mia assoluta contrarietà al rifiuto della Regione di avere un sistema turistico che potesse operare unitariamente sul nostro territorio, preferendo invece accentrare le risorse e le funzioni su di sè. E se oggi sul piano turistico possiamo ugualmente dare una risposta ai comuni è solo grazie alle collaborazioni tra pubblico e privato che si sono instaurate attraverso due consorzi, Noi Marche e Marche Viaggiare di Confindustria. Per quanto riguarda i finanziamenti regionali ai beni culturali, ditemi se 50.000 euro possono essere sufficienti per investire su qualcosa che è la ricchezza della nostra provincia.”
Guardando al futuro, Bianchini ha voluto comunque superare le polemiche. “Come ho detto c’è una riforma istituzionale e sarà necessario guardare avanti fin da subito per prevenire quello che potrà accadere, cioè lo svuotamento delle funzioni delle provincie. E se ci sarà da ripensare qualcosa anche del sistema museale, bene. Ma guardando avanti verso quello che verrà, rafforzando queste strutture e ripensandole nell’ottica della possibile scomparsa delle provincie stesse”.
COSA E’ IL SISTEMA MUSEALE – Il sistema museale è un’associazione di cui sono soci – oltre alla provincia di Macerata – anche quei comuni e quelle comunità montane che si impegnano a versare un contributo annuale che va dai 258 euro per le amministrazioni più piccole fino agli oltre 2500 euro per le comunità montane. Anche la diocesi e i privati possono associarsi, previo pagamento della quota. I soci sono attualmente una quarantina e i consiglieri di amministrazione, in tutto quattrodici, esercitano il loro mandato a titolo gratuito. Il servizio è ambizioso e tenta di mettere in rete i musei diffusi per la provincia, fornendo servizi comuni. Si va dall’erogazione di servizi (promozione, produzione e fornitura di pubblicazioni e di altri materiali di uso comune) alla consulenza (tecnica e scientifica, museale, espositiva, tecnicoimpiantistica), passando per l’assicurazione dei beni, la sicurezza, la documentazione editoriale e multimediale, l’organizzazione e gestione di itinerari artistici, storici, turisticoculturali e finendo con la predisposizione di azioni di monitoraggio e di controllo degli standard. Tutto questo con due dipendenti part-time. Anche se, va pur detto, non tutto è perfetto. Dal sito, di cui sarebbe dovuta terminare entro Natale la manutenzione ma che è ancora offline, alla pagina facebook non propriamente utilizzativa per la promozione con la sua manciata di post ogni anno.
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Sig. Bianchini, i posti nelle amministrazioni pubbliche vengono occupati con selezioni o concorsi pubblici, non le sembra? Nel caso in esame, perche’ non si da’ la possibilita’ di lavorare anche a giovani sfortunati che, purtroppo, non sono figli di politici ?
Mi permetto solo di precisare due cose e per il resto ognuno pensi ciò che vuole!! Il Sistema Museale e’ un’associazione privata e il sito purtroppo non è stato completato causa scadenza contratto!! un amaro saluto a tutti! Emilia Pasqualetti
Non ci ho capito un tubo anche perchè non seguo tutti questi intrallazzi e favori che si scambiano tra loro (ed è meglio così perchè già presto la pasticca per la pressione), però mi fa riflettere su una cosa: ieri sono andato in un conosciuto ente di Macerata sostenuto da tanti artigiani nei pressi di Santa Croce, tanto per non dire il nome insomma, e chiedere informazioni su come far fare uno stage chiaramente NON PAGATO a mio figlio al momento senza lavoro. Inutile dire l’esito, non c’è posto, siamo pieni, non sapremmo cosa fargli fare, non abbiamo scrivanie disponibili e poi comunque dovrebbe iscriversi prima ad una lista della Provincia, e forse, dico forse, in futuro si vedrà….ho capito che la responsabilità è mia perchè non faccio l’assessore, ma mio figlio, o i figli di tante persone come me, che colpa ne ha?
Nulla di nuovo sotto al sole………
L’arroganza sinistra di sinistri sinistrati ha colpito ancora una volta !
Parafrasando Dante: “Ahi serva Italia, di paterno ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!”
Già, che scandalo… che scandalo che due ragazze dopo 10 anni di precariato siano assunte a tempo indeterminato!! Fossi la figlia di Pasqualetti mi arrabbierei come una bestia con mio padre: “Ma che politico sei? Che non riesci neanche a trovarmi un posto a tempo indeterminato a 5000 euro al mese? E mi tocca pure lavorare per raccimolare i soldi per il mio stipendio e far funzionare l’associazione!?”
Vorrei far presente, come si intuisce dall’articolo, che a fronte di una spesa per i soci di 40.000 euro all’anno, il lavoro di queste due ragazze (che sono le uniche dipendenti del Sistema Museale) porta nel territorio della provincia di Macerata tra associati e indotto, dai 3 ai 400.000 euro all’anno, quasi 10 volte!
E’ veramente uno scandalo: la figlia di un politico che lavora e fa fruttare il suo lavoro… un’associazione che funziona e porta soldi al territorio… uno scandalo!
Ma il problema come sempre è politico, già… come sempre… “Ahi serva Italia…”
IL SISTEMA MUSEALE E QUELLO UNIVERSITARIO NON SO QUALE DEI DUE SIA PEGGIO… LA COLPA E’ DELLA SINISTRA E ANCHE DI QUALCUNO CHE HA FATTO PER ANNI L’ASSESSORE…
CHE NON SI RICANDIDI PIU’???
Stellone alpino gliele ha suonate e cantate al Bianchini!!!!! HURRA’!!!!!
ennesima vicenda di questa Macerata da …bere!
E bravi i compagni! E bravi tutti! E quante telefonate…….
Domandina: ma se avessero dovuto stabilizzare me (=signor nessuno), si sarebbero mossi tutti questi mostri sacri del cittadino agone politico a difendere il Sistema (museale!)?
Ma la “piattaforma istituzionale” non dovrebbe pretendere concorsi come per tutti i mortali? E poi chi è più migliore vince…o no?
Non state a fare sempre polemiche,avete rotto!
Bianchini dovrà pur pensare al suo futuro,dato che gli chiudono anche la Provincia!
L’assessore Bianchini ed il Presidente Pettinari, che è anche presidente del Sistema Museale , senza tanti giri di parole dovrebbero rispondere alle seguenti domande?
1) è vero che le assunzioni a part-time avvenute oltre 10 anni fa sono state fatte a chiamata diretta e senza concorso pubblico? 2) è vero che l’Associazione nel 2002 è stata fondata da un assessore legato da uno stretto interesse di parentela con una delle due dipendenti oggi in procinto di essere assunte definitivamente? 3) è vero che il bilancio di previsione del 2013 di tale associazione (di fatto pubblica) è stato approvato incredibilmente a gennaio del 2014 ? 4) è vero che i verbali del consiglio di amministrazione non sono mai stati formalmente consegnati ed approvati ? 5) è vero che il sito non è visibile da oltre 4 mesi senza motivo? (il costo annuo per tenerlo in linea ammonta a 18 euro!) 5) è vero che in ritardo di mesi è stata richiesta agli amministratori la dichiarazione relativa al Decreto Legislativo sulla trasparenza? 6) è vero che i musei censiti e veicolati sul sito (prima che chiudesse) sono appena 50 su circa 130 ? 7) infine un’ultima considerazione : è possibile che i comuni debbano pagare una quota per veicolare su un sito il proprio museo? NON SAREBBE UN DOVERE ISTITUZIONALE DELLA PROVINCIA FARE UN SITO CON L’ELENCO DI TUTTI I MUSEI ????
Sarebbe molto gradito che Cronache Maceratesi girasse tali domande ai signori di cui sopra!!!!!
Vergogna! E Bianchini pensa pure di candidarsi alle prossime elezioni regionali, magari prendendo il posto del criticato Assessore Marcolini. Al peggio non c’è mai fine
Se è privato il Sistema ma resta in piedi con i soldi pubblici alle domande poste da Giovanni Castellani “il pubblico” deve dare una rispota