di Federica Zallocco
Sono 33.621 i cittadini stranieri residenti nella provincia di Macerata al 1° gennaio 2013; circa 27.000 i titolari di permesso di soggiorno, senza considerare i relativi minori a carico, mentre sono circa 150 gli ospiti nei comuni di Macerata, Loro Piceno e San Ginesio del Progetto comunale di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati “Macerataccoglie”, gestito dal Gus, Gruppo Umana Solidarietà, associazione con sede a Macerata che da più di vent’anni opera nel campo dell’accoglienza e dell’assistenza a profughi e rifugiati. Gli stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2013 sono 4.387.721, cioè 334 mila in più rispetto all’anno precedente (+8,2%). La quota di cittadini stranieri sul totale dei residenti (italiani e stranieri) continua ad aumentare passando dal 6,8% del 1° gennaio 2012 al 7,4% del 1° gennaio 2013. La distribuzione degli stranieri residenti sul territorio italiano si conferma non uniforme. L’86 % degli stranieri risiede nel Nord e nel Centro del Paese, il restante 14% nel Mezzogiorno.
Da questi dati è evidente che l’Italia ed anche la provincia di Macerata stiano diventando una realtà multietnica: ogni 100 maceratesi ci sono più di 10 stranieri. Il processo di integrazione però non è automatico e scontato e determina delle dinamiche culturali e sociali eterogenee. Ecco il motivo per cui la settimana missionaria del “M.G.S.-SER.MI.G.O. DON ENNIO BORGOGNA” sarà incentrata quest’anno sul tema dell’accoglienza, l’accogliere e l’essere accolto.
In particolare il prossimo 19 dicembre alle 21.30, nella sala Padre Matteo Ricci, accanto al Duomo di Macerata, si terrà un convegno dal titolo: “Accoglienza: il punto di vista del missionario”. Relatore sarà Padre Alberto Panichella, missionario saveriano che ha trascorso 28 anni nelle favelas brasiliane. Il 20 dicembre, sempre alle 21.30 nella sala Padre Matteo Ricci, si affronterà il tema dell’”Accoglienza: il punto di vista dello psicologo”. interverrà il professor Paolo Scapellato, docente di Psicologia all’Università Europea di Roma. La settimana missionaria vuole essere anche un’occasione di riflessione e confronto per i bambini e i giovani maceratesi su tale tematica. Molti ragazzi della città e provincia sono stati coinvolti ed invitati a partecipare ad un concorso “artistico”: è stato chiesto di riflettere sul tema accoglienza e di produrre un’opera (foto, disegni, video, ecc.) che descriva il loro pensiero su tale argomento.
Tutti i lavori verranno esposti dal 20 al 22 dicembre nel locale di corso Matteotti 51 a Macerata, dove verrà allestita anche una mostra fotografica ed una esposizione dei prodotti di artigianato delle missioni africane che hanno accolto i volontari dell’associazione “M.G.S.-SER.MI.G.O. DON ENNIO BORGOGNA”, in Tanzania e Kenya (leggi l’articolo). Sabato 21 dicembre alle 18.30, ci sarà inoltre la possibilità di partecipare ad un aperitivo multi-etnico con specialità culinarie prodotte dalle diverse comunità etniche di Macerata. Tutti i membri dell’associazione ringraziano il signor Gilberto Tombesi per aver accolto questa iniziativa e aver messo a disposizione gratuitamente il locale in corso Matteotti.
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Bene. Gente nuova, idee nuove, spesso giovani che presto avranno piccoli nuovi maceratesi. Altrimenti qui con tutti sti vecchi (di anni e idee) si fa solo la muffa.
Non è bene per niente, tutti sti vecchi hanno fatto quello che siamo ed è tanto bello che purtroppo ci vengono illegalmente anche altri
I soldi regalati a questi andrebbero dati a chi ha costruito quello che siamo
A parte che non è che siamo proprio perfetti, ma le pensioni si pagano col lavoro dei giovani, da dovunque vengano. Poi s’informi: gli illegali sono una minoranza.
Avere un 10% di stranieri regolari (più credo un altro 7-8% di irregolari e/o illegali) sulla totalità della popolazione residente pone dei seri interrogativi a cui la politica, almeno per il momento, non vuole o non può dare risposta.
Questo perchè, oltre che sapere che vi è un 10% di non italiani, ci sarebbe poi da capire quanti sono veramente integrati.
Quanti, pur essendo con tradizioni e radici marocchine, argentine, cubane, indiane, albanesi siano poi, nell’animo, veramente desiderosi di assimilare la nostra cultura, rispettare le nostre leggi, imparare le nostre regole, amare la nostra storia e la nostra cultura, ecc. ecc.????
Perchè in un periodo di profonda crisi economica come quella che stiamo passando, con migliaia di italiani che -ogni mese- si scoprono di essere entrati a far parte dei poveri, ci vuole molto poco (spesso con ragionamenti “sempliciotti”) nell’indicare quella che sarebbe la panacea di tutti i mali (veri o presunti): se non ci fossero gli stranieri -che ci rubano il lavoro- staremmo meglio
E dal “rubare il lavoro”, al “cacciamoli tutti”, il passo è breve..
Demagogico, ma breve.
Quindi i rigurgiti xenofobi e razzisti, in una congiuntura economica negativa come questa, hanno terreno fertile su cui attecchire, agevolati anche dal fatto che in tanti vorrebbero che gli stranieri (ovviamente, per gli xenofobi, stranieri tutti comunisti!!!) potessero votare
In periodi di forti e potenzialmente distruttive tensioni sociali, come stiamo vivendo in questi anni, il grido di l’Italia agli italiani sempre più spesso eccheggia anche in quella parte della popolazione che, per cultura e tradizione, non è xenofoba o razzista…Ma che rischia di diventarlo sull’onda dell’emotività, dei problemi economici, della congiuntura negativa che stiamo vivendo.
Qualcosa si deve pur fare, e non credo che nessuno abbia in tasca la ricetta giusta, ma qualcosa si deve pur fare… Subito
– Chiudere le forntiere?
– Non attendere di trovarseli a Lampedusa o in Sicilia ma respingere i barconi di disperati appena fuori le 12 miglia delle loro acque territoriali?
– Far entrare solo stranieri di religione simile alla nostra, con cultura e tradizioni simili e/o assimilabili?
– Permetere l’ingresso solo ai laureati?
– Richiedere all’atto dell’ingresso (sulla falsariga dell’Esta americano) di firmare una dichiarazione che si rispetteranno le leggi italiane da usare poi eventualmente, come aggravante, in caso di processi (quindi carcere sicuro, senza sconti di pena, anche per reati minori)?
– Non permetere i ricongiungimenti famigliari?
– Estrarre a sorte, ogni anno, un “tot” di permessi di residenza finiti i quali tutti verranno respinti?
– Permettere l’ingresso ai soli celibi/nubili?
Ma accanto a qualsiais cosa si decidesse di fare, poi, si dovrebbe avere leggi più severe per il lavoro nero, per lo sfruttamento della prostituzione, ecc. ecc.
E si dovrebbe contemporaneamente avere una forte lotta all’evasione/elusione fiscale, laghi grigi dove l’illegalità si diffonde e prospera sulle spalle anche degli extracomunitari.
Ecco perchè forse a tutte queste domande la politica non può o non vuole dare alcuna seria risposta…
Se uno non ha i soldi perché mette al mondo i bambini?
@ jaco
70-80 anni fa anche le famiglie italiche sfornavano bambini a getto continuo: quinto, sesto, decimo erano alcuni dei nomi che ricorrevano, spesso, facendo la conta dei figli.
Poi sono cambiate le condizioni sociali, si è usato di più il profilattico (e meno “dio vede e provvede”), sono cambiate le abitudini, la TV, le famiglie si sono acculturate, ecc. ecc.