di Marco Ricci
Secondo gli uffici del Comune di Macerata, entro le 12 di oggi non è pervenuta alcuna offerta di acquisto per i terreni messi all’asta dal Cemaco – il mattatoio pubblico partecipato da diverse amministrazioni – e ricadenti in buona parte nella zona che avrebbe dovuto riguardare la riqualificazione del centro fiere. Dunque l’asta sarebbe andata a vuoto.
I due lotti in vendita, per complessivi 21000 metri quadri, avevano una base d’asta di quasi 906.000 mila euro. Con l’obbligo per l’acquirente di ritrasferire il complesso al comune di Macerata se, entro 5 anni dall’acquisto, le aree divenissero funzionali alla realizzazione del nuovo centro fiere, con un aggravio del 5% per il comune rispetto al prezzo d’asta.
La vendita dei due lotti di terreno rientrava nel più complessivo tentativo di risanamento della partecipata di cui il Comune di Macerata possiede oltre il 68% delle quote. Cemaco, solo negli ultimi tre anni, ha chiuso con un passivo complessivo di più di mezzo milione di euro. Una storia non certo felice quella del mattatoio provinciale (leggi qui) che negli anni ha drenato notevoli risorse alle amministrazioni e che ha visto il progressivo consumarsi delle risorse finanziarie messe a patrimonio, oltre ad aver contratto vari mutui con diversi istituti di credito.
Solo il 5 maggio il Comune di Macerata aveva approvato la delibera per ripianare i conti di Cemaco, a tutt’oggi una scatola pressoché vuota in quanto l’attività di macellazione è in capo ad una cooperativa, il Cozoma. Il piano di risanamento prevedeva per prima cosa un rinnovato contratto al Cozoma. Più conveniente per il Cemaco non solo dal punto di vista del canone di affitto, ma andando a scaricare sullo stesso Cozoma anche l’attività di manutenzione della struttura di macellazione. Il nuovo contratto di affitto – andato a buon fine – non è stato però ritenuto sufficiente a garantire, a fronte degli ingenti mutui contratti da Cemaco, la stabilità di bilancio della partecipata.
Così, per ridurre i debiti, secondo l’assessore Blunno non esisteva altra scelta che tentare di ristrutturare le esposizioni con le banche ed alienare parte del patrimonio immobiliare, in particolare quelle aree la cui gara d’asta si è chiusa oggi e che in futuro potrebbero essere interessate alla riqualificazione del Centro Fiere. La gara d’asta andata oggi deserta è l’ennesima disavventura della partecipata. Che non solo da tempi remoti non vede un bilancio in attivo, ma la cui vicenda è andata ad intrecciarsi con un’altra poco felice vicenda maceratese. La riqualificazione del Centro Fiere di Villa Potenza. Si immagina a questo punto che Cemaco bandirà una nuova asta, con un probabile ribasso di prezzo.
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L’agonia del CEMACO (che, a mio avviso, inizia ad evidenziare anche qualche responsabilità giuridica in capo agli amministratori), con i costi crescenti e sempre più insostenibili che il Comune di Macerata, socio di maggioranza, sta sopportando, è un altro dei frutti avvelenati scaturenti dalla scellerata decisione di una parte del PD – intenzionato a tutti i costi a far prevalere un determinato gruppo di potere – di far saltare qualche anno addietro l’intera operazione della riqualificazione del Centro Fiere e del nuovo palazzetto dello sport a costo zero per il Comune.
L’asta deserta???
Ma che strano!!
Non aggiungo nulla a quanto già detto. Solo una curiosità ossia che il cemaco che ora è una srl, ha un disavsnzo di circa duecentomila euro l anno. In più al comune costa altri soldi l anno per il funzionamento degli organi.
Tentare di vendere i fondi ora è un operazione disperata che comunque va fatta, tuttavia è il proprio il caso di dire che i buoi sono usciti.
Inoltre non può essere sfuggito , anni addietro, che il vizio d origine dell operazione è stato costruire un immenso mattatoio sovradimensionato . Di qui l inizio dei guai finanziari per il comune e quindii per tutti noi.
Nella mattinata di oggi, come disposto dal bando di gara, si è provveduto presso il comune di Macerata alla verifica della presenza di buste d’offerta. Come avevamo anticipato, il bando di gara è risultato deserto. Gli organismi del Cemaco si riuniranno nei prossimi giorni per stabilire il da farsi.