Una piccola vittima la neve l’ha fatta. E’ morto ieri a causa del freddo l’asinello albino, mascotte dell’Istituto tecnico agrario Garibaldi di Macerata. L’asinello era nato lo scorso luglio (leggi l’articolo) e si trovava all’aperto, in un recinto vicino ad un laghetto, come gli altri asinelli. Questi animali sono particolarmente resistenti al freddo ma la piccola bestiola non ha resistito. Ieri pomeriggio è stato trovato ormai senza vita da alcuni studenti e dipendenti. Un vero peccato visto che l’animaletto era di una specie rara.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
un riparo un po più caldo no ?!
Sarà stata la mascotte, ma un posticino riparato non glielo hanno trovato…
giusto sabato scorso lo abbiamo visto ed accarezzato.era troppo bello!una gioia per grandi e bambini.
non vorrei essere polemico,ma questo asinello aveva solo 5 mesi piu’ o meno e dubito che cosi piccoli siano cosi resistenti al freddo di questi giorni.boh,penso che la sua morte si poteva tranquillamente evitare se la causa e’ stata il freddo per l’appunto.
Questa è la dimostrazione che l’uomo è più asino di un asino albino.
ma adesso all agraria hanmo registri elettronici, lavagne interattive e chi piu ne ha piu ne metta! mi sa che si sono scordati il fine principale di questa scuola!
Poverino.. spero che da ora li coprano di piu’ questi poveri animali!
per fortuna che gli volevano particolarmente bene …!!!
E dello scempio fatto da animali selvatici nessuno ne parla…!!! Quello che doveva custodirlo si dovrebbe vergognare per non aver preso provvedimenti… visto il freddo e le intemperie…!!! VERGOGNA… VERGOGNA… VERGOGNA…!!!
Io non ho proprio parole…ho studiato in quella scuola e conosco tutti. ..è giusto che chi abbia sbagliato paghi le conseguenze. ..farò denuncia alla protezione animali in quanto socio e sostenitore. Per favore Cronache maceratesi pubblicate questo commento.
Nonostante non compaia nella lista delle specie protette dalle leggi regionali, un decreto ministeriale del 27 luglio 1990 lo ha inserito nel “Registro Anagrafico delle Popolazioni Equine riconducibili a Gruppi Etnici Locali”, facente parte di un progetto del CNR finalizzato alla “Difesa delle Risorse Genetiche delle Popolazioni Animali”.
Ma cosa insegnano ai ragazzi all’ ITA, che con queste temperatura e una nevicata come quella dei giorni passati un puledrino d’asino di 4 mesi potesse vivere, se lo regalavano alla Az. Agr. “Le Case” insieme alla colonia degli altri asinelli lo avrebbero tenuto sicuramente tanto meglio e al riparo del freddo. Chi lo custodiva neanche al canile dovrebbe lavorare.
è davvero una vergogna,solo perchè sono animali resistenti non si meritano un riparo in una stalla,il buon senso non è della razza umana.
Complimenti a chi doveva occuparsene! che schifo!
@Luca: ma perché parlate a vanvera? da quest’anno TUTTE le scuole di ogni ordine e grado devono essere dotate di registri elettronici (è legge) e di lavagne interattive. Non è uno sfizio dell’istituto, è qualcosa che succede dappertutto
Un po di informazioni per chi evidentemente non ha esperienza di allevamento di asini
Gli asini non hanno bisogno di stalle riscaldate a queste latitudini solo di un riparo chiuso su 3 lati preferibilmente a N- E – O in modo da ripararli dai venti che malsopportano e acqua pulita ovviamente non ghiacciata di inverno.
Sull’articolo c’e’ scritto che erano in un recinto all’aperto, ma mi chiedo quanto possa essere vero che vivessero all’aperto senza un riparo di cui l’articolo non parla e che si riconosce bene dalle foto ( di qualche mese fa immagino ).
L’articolo parla di morte di freddo ma la temperatura non è scesa neppure sotto lo 0, magari il freddo è stata semplicemente una concausa…
Povero 🙁 marco senza offesa se non ti interessa evita -.-
…… caro il Sig. Iddas lei che conosce bene gli asini e magari viene anche dall’Isola dell’Asinara non si è forse reso conto che stiamo parlando di un Asino Albino di 4 mesi che dovrebbe essere anche protetto dalla troppa luce e non di un asino adulto di due o tre anni.
Nooo poverino. Mi dispiace
Questo accadimento dimostra il disinteresse, l’incapacità e la mancanza di buon senso da parte della dirigenza e del’istituto in generale.
🙁
Ma come si fa?sono senza parole anzi qualcuna ne avrei x chi ci lavora!
Ma quelli che dovevano custodirlo… stavano forse giocando con la Playstation???????? Siamo in Italia, oramai l’intelligenza è stata messa al bando da molto tempo.
Era troppo carino 🙁
Per tutti quelli che stanno criticando l’operato del personale dell’istituto agrario. Ma voi sapete con precisione come si accudisce un’asino??? conoscete con certezza la tipologia di stalla in cui era ospitato l’asino??? e’ la prima volta che sento di un asino morto per il freddo!!! E’ troppo facile parlare ed accusare il personale dell’Istituto Agrario e sparlare a proposito.
Caro PasQuino io allevo cavalli e so come si custodiscono questi puledrini…te faresti un gran favore restando zitto e muto visto che spari solo m…
un fatto indegno spero che il responsabile di questa morte la paghi !!!
Considerando che razza di contadì lo accudiva non mi meraviglierei se se lo mangiano pure!
Vorrei far presente che il povero Asinello Albino potrebbe infatti non essere morto di freddo, ma ancora peggio, perché al mattino i ragazzi della scuola agraria hanno trovato i resti del povero asinello perchè infatti era stato azzannato e sbranato da animali notturni come volpi o cani, perciò caro il mio PasQuino come le consiglia anche MaxSga se è forse un dipendente dell’ITA si prenda anche lei le sue responsabilità, perché il povero asinello bianco e mascotte della scuola ha fatto sicuramente una morte atroce e orrenda e poteva essere evitata rimettendolo ogni sera nella sua stalla.
Mi sembra che il dirigente scolastico sia stato chiamato in causa da più di una persona… cosa intende fare? Non si degna neanche di una risposta??? Complimenti!!!
…..secondo i biologi, sarebbe una mutazione genetica ereditaria degli asini grigi divenuti gradualmente albini (e più gracili). ….
Ciao Renzo
Effettivamente allevo per puro spirito agreste degli asinelli che tengo al pascolo ed effettivamente la mia famiglia è di origine sarda.
Non ho esperienza vastissima in merito, ma so per certo che la morte di freddo senza altre concause non è neppure considerabile.
Tu ora dici che è stato azzannato o sbranato da qualche animale e qui proprio non capisco cosa sia successo.
Un puledro di 4 mesi dovrebbe stare con la mamma almeno altri 6/8 mesi ed in presenza di un asino adulto nessun animale
Randagio o di passaggio arriva a toccare il puledro, In Sardegna spesso difatti gli asini accompagnano i greggi di pecore come scorta perche
Tendono ad attaccare tutti i canidi che non conoscono e sono una certezza per il pastore perche sono molto vigili anche di notte nonostante
Non abbiano un’accurata vista notturna.
Quindi sospetto che o la mamma non ci fosse stata ( ma sarebbe da incoscienti ) o se la mamma c’era posso pensare che fosse di nuovo gravida
O che disconoscesse il figlio ( perché malato ? magari oltre l’albinismo c’era altro che non sappiamo ? ).
Per quanto riguarda l’ albinismo probabilmente tu ti rifacevi alla protezione che attua la regione sardegna all’ asinello dell’asinara che presenta mantello
Bianco ( è una forma di albinismo) che però in questo caso non rappresenta una mutazione da genitori a figli.
Per il signore che alleva cavalli è necessario ricordare che il cavallo non è assimilabile all’asino ne per comportamento ne per rusticità cosa che differenzia
La forma di allevamento e soprattutto l alimentazione e la cura in maniera considerevole.
Un saluto.
PS sempre per Renzo, no no io considero benissimo che era un asino albino di 4 mesi, considero anche il fatto che non sempre si può vedere malafede ed incuria in tutte le vicissitudini. Molto fastidiosa l’arroganza di voler argomentare per dare un senso alla giornata, sputando veleno da denti di serpente come quelli che spesso mostrano i commenti idioti di persone paranoiche e annoiate, sostanzialmente non mi riferisco a te in prima persona ma a quelli che pensano di un asino che sia carino e basta e quindi un fenomeno da carrozzone da dover proteggere anche da se stesso da trattare come il barboncino di famiglia (povero cane).
Un asino è prima di tutto un asino che segue i suoi istinti, caratteri, tempi. Trovo difatti da perfetti ignoranti voler umanizzare (umiliandoli) i comportamenti degli animali cercando di trovare in loro le caratteristiche che siano a noi confacenti, l’asina partorisce in luglio o prima perche il suo puledro sia pronto per l’inverno, ricordiamoci che siamo noi a cambiare il loro ciclo ( spesso sbagliando ) e che spesso provochiamo in loro ferite molto più gravi proteggendoli troppo ( umanizzandoli) invece che ridare loro il loro spazio ideale. La natura in tutte le sue componenti sa benissimo come difendersi da sola perché avvantaggia la vita in senso lato e non in senso stretto come solo noi ( umani ) sappiamo fare.
Salve, siamo i ragazzi frequentanti la classe 5E dell’istituto preso in considerazione.
Iniziamo precisando che la notizia non è del tutto veritiera. Le cause del decesso dell’asinello non sono dovute ad una mancanza di attenzione da parte del personale incaricato, ne di organi superiori, in quanto tutti gli asini sono allevati in un recinto provvisto di un rifugio con pareti coibentate ( isolate termicamente) totalmente a norma, oltre che di un ampio spazio libero. Dato che l’asinello è stato rinvenuto all’INTERNO del rifugio e portato fuori solo in un secondo momento, si ipotizza che le cause del decesso siano altre : per esempio l’attacco di animali selvatici oppure a rapporti di dominanza e di normale competizione con gli altri asini presenti.
In secondo luogo, per garantire al meglio il benessere dell’animale, le stalle o i ricoveri non possono essere chiusi. L’animale deve quindi essere libero di uscire all’aperto, permettendo l’essenziale e benefica ginnastica funzionale. Bisogna inoltre precisare che l’asinello in questione non è albino, ma semplicemente di mantello bianco.
In conclusione siamo tutti addolorati per l’accaduto, ma se ci fosse davvero stato un menefreghismo da parte della scuola noi alunni per primi ce ne saremmo accorti data la nostra passione e amore nei confronti della natura e degli animali; in fondo noi per libera scelta ci siamo iscritti a questo istituto e ne confermiamo l’assoluta validità e serietà.
Invitiamo quindi a non commentate in modo inopportuno e crudele, strumentalizzando la morte di un povero animale.
“ma tu che cazzo ne sai. lo so io che sono uno zootecnico”. questo il commento che mi è stato rivolto da un autorevole insegnante della scuola agraria.gli asini erano tenuti all’interno del recinto del laghetto perchè avrebbero dovuto mangiare rovi e altre piante dannose. erano asini ma non stupidi per cui mangiavano le cortecce dei giovani alberi che così finivano col morire.sulla opportunità di continuare a tenerli in quel luogo si era discusso molto e tutti erano contrari ma l’autoritarismo di questa classe dirigente si commenta da sola. che sia stato il freddo, l’attacco di cani randagi o la concomitanza di questi due fattori, una cosa è certa, si poteva evitare. l’esperienza zootecnica che ha condotto questi animali all’interno della scuola dura da alcuni anni. con quali costi e quali risultati?
L’asinello bianco http://www.sognasinara.it/asinara-tra-storia-e-natura/l-asinello-bianco.html caro Franco Carletti questi ragazzi sono arrivati fino al V° effettivamente mi domando e dico cosa gli hanno insegnato fino ad ora se non riconoscono ancora un asino dal mantello bianco( albino) .
“L’asino non è morto di freddo”, le precisazioni dell’istituto agrario
@Max Sga. Caro Max Sga, che bello è essere smentiti così!!! Ripeto,prima di sparare sentenze informatevi!!!! Dato che conosci tutti nell’istituto agrario avresti dovuto conoscere la professionalità del personale. Misá tante che qui se c’è uno che dice solo m… quello sei tu!!!! Ah,accetta il consiglio,cambia lavoro!!! Perchè se allevi cavalli così come fai funzionare il cervello,beh, povere bestie!!!! Ed ora rimanici tu zitto e muto difronte all’evidenza dei fatti!!!
Sono uno studente dell’istituto agrario,inviterei tutti coloro che hanno commentato questo articolo ad informarsi meglio e soprattutto da chi di dovere su ciò che accade nella nostra scuola. Gli asini sono trattati con tutte le attenzioni possibili,anche investendo (es. i rifugi termicamente isolati costruiti appunto per gli asini),ma laddove la natura fa il suo corso nessun rifugio può fermarla! Né per il freddo,né per negligenza l’asinello é morto questo é certo! Informatevi bene dunque orima di accusare e infangare il nome di una scuola di tutto rispetto per cortesia!!