Il Tar Marche, accogliendo il ricorso della Lac e dall’associazione Vittime della Caccia, rappresentate e difese dall’avvocato Massimo Rizzato, ha sospeso con effetto immediato la caccia in deroga alla storno in tutta la Regione.
«La caccia allo storno – si legge in una nota stampa dell’associazione – era stata autorizzata, con apposita delibera, dalla Giunta regionale delle Marche, in seguito alle forti pressioni esercitate dalle associazioni venatorie nei confronti dell’assessore regionale alla caccia. Il Tar ha dato quindi ragione alla Lac annullando la delibera regionale e riconoscendo come la suddetta non tenesse conto dei numerosi pareri contrari espressi in merito dell’Ispra, che è l’organo scientifico preposto al censimento ed al controllo della fauna selvatica. In particolare, l’Ispra sottolineava come la delibera regionale non prevedesse sistemi di prevenzione dissuasivi ed incruenti per allontanare gli uccelli dalle colture, ma contemplasse esclusivamente la possibilità dell’abbattimento degli animali. Inoltre, come la pianificazione degli interventi sul territorio non trovasse una giustificazione documentale sugli effettivi danni prodotti da questa specie alle colture, come pure sulla loro quantificazione e distribuzione territoriale. Infine sul fatto che l’Ispracontestasse l’utilizzo dei richiami, sia vivi che inanimati, in quanto lo scopo dell’intervento doveva essere semmai quello di allontanare gli storni dalle colture minacciate e non certo quello di attirarli verso di esse. Con quella di ieri, si tratta della terza vittoria al TAR consecutiva della LAC in appena tre mesi, dopo quelle sulla caccia di selezione agli ungulati e sul calendario venatorio.
La Lac chiede ora alla Regione e agli organi preposti alla vigilanza venatoria, l’applicazione dell’ordinanza del Tar e quindi l’immediata sospensione della caccia allo storno su tutto il territorio regionale. Inoltre nei prossimi giorni chiederà all’assessore regionale alla caccia Paola Giorgi un incontro con le associazioni ambientaliste ed animaliste per discutere sull’impatto che la caccia esercita sugli animali, sulle persone e sulle attività economiche che si svolgono in campagna ed in montagna».
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Andiamo a caccia dei verdiiii
Quanta ipocrisia!
Il pregiudizio a prescindere è una brutta bestiaccia , come gli storni , ma sti signori hanno mai visto e considerato cosa può fare uno stormo di storni ? se si ha la sfortuna di averli ospiti di chi ha la vigna o qualsiasi coltura in atto nel momento che loro si posano bè il raccolto è terminato , quando si spostano il sole viene offuscato come se una nuvola si sovrapponesse al sole , non vi è più un equilibrio naturale , la stessa misura vale per i cinghiali , pensate se non vi fossero i cacciatori avremmo i cinghiali dentro i nostri appartamenti , io dico che su ogni cosa deve prevalere il buon senso.
andate a tira’ al piattello !!!!!!
In tempo di crisi questi vanno ancora a sprecare soldi per nulla. Dovrebbero aumentare le tasse per la caccia che ormai è un lusso andare a sparare agli uccelli quando c’è chi non arriva a fine mese!!! Ma scommetto che poi gli stessi cacciatori, sono quelli che piangono, non arrivano alla fine del mese……..
i cacciatori sono meno dei fumatori e dei malati delle slot o simili ma fanno meno danni, anzi….
FACILE ABITARE IN CITTA’…….
SIG. SEVERINI LA CACCIA E’ UNA PASSIONE E NON DELL’ULTIMO MINUTO! CIO’ CHE PAGA IL CACCIATORE SERVE ANCHE PER LA RIPOPOLAZIONE DI VARI SPECIE DI ANIMALI!! SE UN CACCIATORE NON ARRIVA A FINE MESE, SMETTE DI ANDARE A CACCIA! UN FUMATORE SMETTE?? UN GIOCATORE SMETTE?? CAPITA LA DIFFERENZA???
FATEMI LA CORTESIA DI PENSARE A COSE PIU’ SERIE!!
NON SONO UN CACCIATORE E NON LO SONO MAI STATO!
Ma quando apre la caccia ai delinquenti???Sono anni che la rimandano….NON SONO UNA SPECIE IN ESTINZIONE…………
Sig. Rossano la caccia è una cosa seria e non sono uno che la sottovaluta, come chi fuma chi gioca alle slot ecc. ecc. Io credo e sono convinto che chi va a caccia deve pagare più tasse come i fumatori, proprio per i danni che provocano all’ambiente e anche a me, che sono costretto a sentire e vedere gente vestita come a carnevale che spara all’impazzata e a tutto quello che si muove. Ma perché non vi dedicate al volontariato, sicuramente il vostro animo diventerebbe più nobile e in sintonia con quello che vi circonda. Anzi propongo centri di disintossicazione ( come avviene per i fumatori, tossicodipendenti, dipendenti del gioco) per i cacciatori. Perchè da soli non riuscite a uscirne fuori, fatevi aiutare. Lei che non è un cacciatore mi preoccupa ancora di più Sig. Rossano 🙂
L’Ispra se sostiene che non c’è un problema storni, è meglio che cambi mestiere. Basta andare a chiedere ad un’agricoltore o a chi ha avuto la sfortuna di parcheggiare in un posto dove vanno a dormire questi uccelli, che tra l’altro non sono più animali che vengono a svernare da noi ma sono diventati stanziali, creando squilibrio tra le popolazioni di uccelli autoctoni. Non li facciamo cacciare, poi spendiamo centinaia di migliaia di euro per installare meccanismi per allontanarli dalle città. Come sempre i capricci di pochi li paghiamo tutti. Che qualcuno di questi signori abbia interessi nell’installazione di queste attrezzature???.
a quei poveri stolti che pensano che al problema con gli animali che si sono ambientati alla presenza dell’uomo si possa porre rimedio grazie ai dissuasori, chiederei di andare a compensare le proprie deficienze andandosi a informare sull’effetto dei dissuasori non solo sugli animali oggetto della dissuasione ma anche in quella miriade di animali che popolano gli stessi luoghi. Da cacciatore proporrei di responsabilizzare le associazioni ambientaliste e animaliste che senza un minimo di logica iniziano queste azioni addossando loro le spese che la comunità deve sostenere a rimborso dei danni fatti da questi animali, spese che oggi sono pagate dagli ATC.