Sabato 26 ottobre a Treia il Teatro Comunale l’Accademia Georgica ospita un evento celebrativo su Nazareno Strampelli quale preludio alle manifestazioni che vedono nel 2016 l’anno del 150° anniversario della nascita dell’importante genetista della nostra terra. L’evento è organizzato in collaborazione con l’Azienda Agroservice S.p.A. di San Severino Marche, che da anni svolge attività di ricerca, sperimentazione e moltiplicazione di sementi per l’agricoltura al fine ottenere nuove varietà sempre più performanti e rispondenti alle esigenze della nuova, con il patrocinio della Regione Marche, dell’Amministrazione Provinciale di Macerata, della Comunità Montana Ambito 4 di San Severino Marche e delle Amministrazioni Comunali di Treia, Castelraimondo e Rieti.
L’antica Istituzione treiese sorta nel XV secolo dell’allora Montecchio ad opera di Bartolomeo Vignati, un erudito e scrittore apostolico, unitamente ad alcuni nobili intellettuali dediti alla poesia che decisero di chiamarsi Sollevati alludendo alla potenza e alla leggerezza di tale arte, si è trasformata tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento – proprio nell’età dell’Illuminismo le cui idee giunsero nelle Marche ancor prima dell’armata napoleonica –in Accademia Georgica in un centro per lo studio e la sperimentazione in agricoltura, adottando un aratro nel proprio stemma per sancire l’evoluzione. Ben presto l’Accademia treiese acquistò notorietà e riuscì a collegarsi con l’Accademia dei Georgofili di Firenze, con la quale ancora oggi ci sono stretti rapporti, e con quella di Berna.
L’attività dell’Accademia Georgica di Treia perseguì due obiettivi: la ricerca e la sperimentazione. Gli studi e le sperimentazioni erano pubblicati nel “Giornale di Arti e Commercio” curato dall’Accademia nel biennio 1780-1781 e diffuso non solo in Italia, ma anche in Europa. Lo stesso Napoleone Bonaparte pensò di farne un polo di cultura agraria per l’Italia.Gli esperimenti e le innovazioni dei ricercatori dell’Accademia segnarono un’importante svolta nel settore agricolo. Sono da ricordare la coltivazione della canapa e del lino, l’estrazione dell’olio dai semi, specialmente dai vinaccioli, l’introduzione della coltivazione della patata e del granturco, l’importazione di foraggi sconosciuti dai contadini marchigiani come la sulla, l’erba medica, la lupinella, il lojetto, la verza e la rapa, la scoperta di nuovi vitigni, la coltivazione del tabacco, la ricerca di nuovi sementi, la rotazione agraria e l’apicoltura. In particolare l’introduzione delle nuove erbe foraggere determinò in poco tempo la valorizzazione agricola delle immense distese di terreno argilloso che trovarono in queste nuove coltivazioni le piante adatte alla locale rotazione delle colture dando così un notevole impulso alla produzione zootecnica. Infatti, con la coltivazione dei foraggi si evitava di lasciare incolti i terreni rendendo più celere il recupero della fertilità e, nel medesimo tempo, si otteneva un abbondante nutrimento per il bestiame.
Terminate tutte le operazioni di sistemazione sia dei locali che del patrimonio librario e archivistico conservato utilizzando sistemi convenzionali informatici volti sia alla messa in sicurezza che alla migliore fruibilità del preziosi contenuti custoditi, il Magistrato Accademico ha inteso promuovere altresì la propria attività culturale con l’organizzazione di eventi storici e attuali che interessano il mondo della scienza agricola. Si è ritenuto opportuno avviare quest’attività con un evento preparatorio al centocinquantesimo della nascita del grande agronomo e genetista maceratese Nazareno Strampelli che si terrà nel 2016: uno stretto legame nel tempo quello tra l’Accademia e Nazareno Strampelli, che è nato a Crispiero di Castelraimondo (MC) il 29 maggio 1866 ed è morto a Roma il 23 gennaio 1942, ed è stato uno dei più importanti esperti italiani di genetica del tempo e il precursore della Rivoluzione Verde.
I suoi sforzi lo condussero alla realizzazione di decine di varietà differenti di frumento, che egli denominò“Sementi Elette” – alcune delle quali coltivate fino agli anni Ottanta del XX secolo,mentre altre sono impiegate ancora oggi – che consentirono in Italia e all’estero ragguardevoli incrementi delle resemedie per ettaro coltivato, con consistenti benefici sulla disponibilità alimentaredelle popolazioni. Le varietà di frumento create da Strampelli ed esportate in Messico furono una delle basi degli studi di miglioramento genetico che condussero alla “Rivoluzione Verde” degli anni sessanta. Dal punto di vista pratico il suo metodo di incrociare varietà differenti per ottenere nuove cultivar (incrocio) si dimostrò vincente sul metodo, allora più in voga, che vedeva la selezione delle sementi solo all’interno di una singola varietà.
La diffusione sul mercato dei primi grani ibridati, a cavallo della Grande Guerra, diede a Strampelli notorietà in Italia e all’estero: nel 1919 l’Accademia dei Lincei gli concesse il premio “Santoro” e l’Institut International d’Agricolture gli rese omaggio per iniziativa del barone svedese De Bildt e del francese Luis-Dop. Con la fama raggiunta, lo studioso poté fondare a Roma, l’8 giugno 1919, l’Istituto Nazionale di Genetica per la Cerealicoltura, dove sviluppò successivi studi su nuovi grani duri e teneri. Strampelli mantenne la direzione del centro romano, affiancandolo al lavoro sulla cattedra di Rieti.
Nonostante i successi nazionali e internazionali (in particolare in Argentina, Messico, Portogallo e Cina) delle qualità di grano create dall’agronomo, Strampelli non volle mai sottoporre a brevetto le sementi, un’azione che, se compiuta, l’avrebbe reso uno degli uomini più ricchi della sua epoca. Condusse invece una vita modesta e disinteressata, considerandosi un semplice “impiegato dello Stato, e di lavorare per lo Stato e per la patria”. Al momento della pensione per raggiunti limiti d’età rifiutò i trattamenti speciali che gli furono offerti e cui avrebbe avuto diritto per gli alti meriti che lo Stato italiano gli riconosceva.
Nel 1900 sposò Carlotta Parisani, sua più importante assistente, discendente della famiglia Bonaparte, che morì nel 1926. Tale perdita prostrò lo studioso per lungo tempo.Un ritratto della principessa Carlotta, con la dedica autografa di Nazareno Strampelli al comm. Raffaele Simboli,importante accademico, è conservato nell’Accademia Georgica di Treia.
Nell’ambito della complessiva manifestazione sarà presentato il libro “Sulle tracce di Nazareno Strampelli”di Sergio Salvi, biologo, ricercatore in genetica e concittadino dell’illustre genetista marchigiano. L’evento si svolgerà sabato 26 ottobre 2013, dalle 9.30 alle 13.00, al Teatro Comunale di Treia.
Il programma e gli interventi:
Carlo Pongetti, Presidente dell’Accademia Georgica; Tommaso Brandoni, Presidente dell’azienda Agroservice di San Severino Marche; Maura Malaspina, Assessore all’Agricoltura della Regione Marche; Antonio Pettinari, Presidente della Provincia di Macerata; Renzo Marinelli, Sindaco del Comune di Castelraimondo; Carlo Ubertini, Assessore all’Ambiente del Comune di Rieti; Diego Di Paolo, Assessore alle Culture del Comune di Rieti; Gianluca Chiappa, Presidente Comunità Montana Ambito 4 di San Severino Marche; Giorgio Trentin, Direttore dell’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Macerata; Yan Chunyou, Co-Direttore dell’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Macerata; Rorberto Pogna, dirigente di ricerca presso il CRA-QCE di Roma, “Il grano del futuro e l’eredità Nazareno Strampelli”; Sergio Salvi, ricercatore di genetica batterica, genetica medica, OGM, genetica agraria e vegetale – autore di numerose pubblicazioni su Nazareno Strampelli, Presentazione del proprio libro “Sulle tracce di Nazareno Strampelli”; Roberto Lorenzetti, direttore dell’Archivio di Stato di Rieti, “La rivoluzione verde di Nazareno Strampelli”; Benito Giorgi, già ricercatore, genetista e breeder dell’ENEA, “Le due Rivoluzioni Verdi del XX secolo, a confronto”. Proposta d’istituzione di un tavolo tecnicofinalizzato all’avvio delle celebrazioni del 150° anniversario della nascita di Nazareno Strampelli. Conclusione dei lavori.
Nell’ambito della complessiva manifestazione sarà presentato il libro “Sulle tracce di Nazareno Strampelli”di Sergio Salvi, biologo, ricercatore in genetica e concittadino dell’illustre genetista marchigiano.
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