di Gabriele Censi
(foto di Lucrezia Benfatto)
“Lampedusa. Il mare accoglie. La paura respinge. La vergogna non ha colore”. Questo lo slogan nello striscione esposto in occasione della giornata di mobilitazione nazionale contro le stragi nel Mediterraneo che Cgil, Cisl e Uil Marche hanno promosso con una serie di iniziative in tutti i capoluoghi.
La manifestazione precede purtroppo un altra, l’ennesima tragedia del mare: nel tardo pomeriggio un barcone con a bordo 250 migranti si è rovesciato a circa 70 miglia a sudest di Lampedusa. Sono in corso freneticamente i soccorsi ma sono già stati avvistati cadaveri.
A Macerata, i sindacati hanno dato voce a chi sulla propria pelle ha vissuto esperienze analoghe. In un conferenza nella sala consiliare del Comune con il sindaco Romano Carancini, l’assessore Narciso Ricotta e i rappresentanti sindacali si sono succedute le emozionanti testimonianze di immigrati, dall’Africa, dalla Siria e dall’Afghanistan.
Il segretario Cgil Aldo Benfatto, con Lidia Fabbri (Cisl) e Roberto Broglia (Uil), ha ricordato le proposte in quattro punti fatte per una diversa politica in materia di immigrazione: realizzare un piano per la costruzione di un efficace sistema di accoglienza, anche attraverso l’impegno dell’Unione europea, che non può esimersi dalla responsabilità di sostenere una delle più importanti frontiere europee nel Mediterraneo; istituire corridoi umanitari per i profughi che fuggono dalle guerre, rendendo esigibili in condizioni di sicurezza, l’accesso all’asilo ed alle misure di protezione internazionale; riformare la legislazione sull’immigrazione e dotare l’Italia di una legge organica in materia di asilo; contrastare la tratta degli esseri umani, anche attraverso forme efficaci di collaborazione con i Paesi di origine e di transito di migranti e profughi e colpendo duramente i trafficanti.
Salaarzy Asadullah ha raccontato la sua esperienza nell’Afghanistan prima invasa dai russi e poi sotto il terrore dei talebani: “Si vive con la paura quotidiana della morte, mio fratello è stato ucciso dai talebani, mia madre mi ha detto ‘vai via, non voglio che fai la stessa fine. Sogno un paese normale con una vita tranquilla senza paura”.
Omar Ndiaia arriva dal Senegal parla del lungo viaggio che lo ha portato in Italia che in tanti tentano risparmiando soldi e spesso anche facendo debiti: “Siamo grati all’Italia, ma non bisogna aver paura di fare di più, sono 16 mila i rifugiati, molto meno che in altri paesi europei, nessuno minaccia l’equilibrio degli italiani”.
Frimpong Dasmoah Michael viene dal Ghana , ha lasciato la famiglia, genitori e 5 fratelli alla ricerca di una speranza accompagnato da un amico: “Ho pagato 500 euro per salire su una nave in Libia senza conoscere la mia destinazione. Adesso sto bene ma non tutti riescono a concludere questo viaggio”
L’appello di Al Ssaraj Rabat è per la sua terra, la Siria: “Io sono entrato in Italia con regolare permesso di soggiorno, posso dire che Macerata e l’Italia sono state generose con me. Ma il pensiero è alla guerra che colpisce anche tanti civili che sono senza cibo. Come nelle periferie di Damasco dove la popolazione è isolata e non arrivano rifornimenti. Un dramma che coinvolge 7 milioni di persone, siriani ma anche libanesi e giordani. Tanti bambini non vanno a scuola perché c’è la guerra. Serve un corridoio umanitario per portare soccorsi e speranza”.
“Abbiamo accolto con disponibilità l’iniziativa di Cgil, Cisl e Uil – ha detto il sindaco Romano Carancini – cercando di testimoniare ancora una volta e più forte il valore che contraddistingue la nostra città: l’accoglienza verso chi ha difficoltà maggiori. Bisogna trasformare la parola paura, che si legge negli occhi dei tanti migranti, in accoglienza. Macerata in questo senso sta facendo molto e ha intenzione di proseguire in questo percorso in maniera ancora più determinata”.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
La costa africana più vicina all’Europa è quella marocchina;poche miglia di mare la sparano dalla Spagna…anni fa i clandestini la prendevano d’assalto,fino a quando il premier spagnolo Zapatero,(socialista,alleato anche della sinistra radicale)decise di dire basta…Senza dubbio fece il giro del mondo il modo in cui la Spagna disse “basta” all’emergenza emigrazione,pero,il risultato è stato:nessun altro sbarco..I migranti che arrivano in Marocco vengono dirottati dai malavitosi locali verso la Libia,per poi raggiungere la Sicilia…..in Italia non c’è più lavoro,chiudono le fabbriche chiudono le imprese, ma non chiudono le frontiere…I sindacalisti presenti dove vorrebbero mettere questi poveri cristi???Dentro le camere del lavoro,a casa loro,o cosa????
I sepolcri imbiancati guardano l’effetto ma non affrontano la causa. Non vogliono vedere la causa di questo effetto. Guardano l’effetto dei clandestini e dei morti, ma non vogliono vedere la causa di questo fenomeno doloroso.
La causa sono i despoti assassini e ladri, o inetti, che guidano molti stati africani.
La causa sono le potenze e le multinazionali occidentali e orientali che si scontrano in Africa per rubarne le ricchezze.
Le cause sono tutti gli ideologizzati che hanno esaltato le guerre di liberazione in nome di una democrazia o di un marxismo che non fanno parte della cultura degli africani, che hanno mitizzato personaggi che erano terroristi, indicati come campioni di libertà, e che si sono poi arricchiti alle spalle delle popolazioni tribali.
La causa sono le guerre di religione fomentate da chi vuole conquistare territori e ricchezze.
Ma la causa principale è il crimine commesso dall’Occidente e dall’ONU per avere voluto togliere dal giogo del colonialimo popolazioni tribali impreparate a gestire un modello di Stato che è al di fuori della loro cultura e civiltà e che sono finite in mano a criminali e ladri come Robert Mugabe, il desposta dello Zimbabwe, ridotto ad una povertà estrema, quando, come Rhodesia del Sud, era un ricchissimo stato invidiato perfino dal Sudafrica.
La Lega dice una cosa impossibile, ma tutto sommato unica ed intelligente: mandiamo gli eserciti occidentali a rimettere ordine in Africa. La Lega vorrebbe curare la causa in una forma astratta, impossibile da attuare. Di concreto abbiamo una enorme quantità di africani che vengono ingannati dai falsi miti dell’Occidente e dall’appoggio di una banda di idioti speculatori politici che sostengono i fenomeno e che ci procureranno guai a non finire nel giro di pochi anni.
Avete visto la idiozia di chi ha voluto abbattere quel despota di Gheddafi, che però ci garantiva frontiere sicure, causando oggi in Libia un caos di sangue, che durerà decenni?
E la primavera araba democratica è stata una illusione dovuta all’ignoranza di cosa sia l’Islam, che non prevede la democrazia, ma solo il califfato e l’emirato, con il solo ordinamento socioeconomico e giuridico della “shari’a”, la legge che scaturisce dal Corano?
Adesso vi dico cosa accadrà per la demagogia della Sinistra, del Movimento 5 Stelle, delle organizzazioni peudocaritatevoli cattoliche e per la demagogia di una parte dell’Alto Clero: la gente, i lavoratori e i giovani disoccupati, i pensionati con pensioni da fame, ormai succubi dell’indigenza causata dalla crisi economica e dalla incapacità della Casta politica a fronteggiarla, di fronte al bailamme dei clandestini che si riverseranno in massa sulle nostre coste, verso i quali ci sono porte aperte e fondi sostanziosi, cercherà ORDINE votando la Destra, che si sta organizzando in forma unitaria…
Grazie, Compagni, di averci indicato la via per buttarvi tutti al macero.
Ho insegnato la lingua italiana a più di duecento immigrati, provenienti tanto dall’Africa quanto dall’Asia o dall’Europa dell’Est. Sono grato e lo sarò per sempre a tutti questi “miei” figlioli che hanno ridato fiato e ossigeno alle mie parole e alla mia quotidianità, specie in un periodo in cui ero in crisi con un po’ tutta la mia esistenza. Mi perdoni l’amico Giorgio Rapanelli, se non condivido in nulla il suo pensiero apocalittico: io, nella mia esperienza diretta – piccola quanto si vuole, ma diretta: concreta: non solo ideale o ideologica -, non mi sono sentito (e non sono stato) spodestato in nulla. Anzi, l’esatto contrario. Io ho insegnato loro la lingua italiana, e va bene; ma continuo a dire con totale convinzione che io ho ricevuto molto di più. Certo, non tutti sono stinchi di santo (ma non mi pare che gli italiani siano tutte mammole…)! Ci sono sicuramente i furbi e i disonesti (come da noi), gli approfittatori e i parassiti (come da noi); ci sono, cioè, essere umani in tutto e per tutto come noi. Questa è la grande verità che non si vuol riconoscere: questo è il re completamente nudo che si finge di non vedere (a meno che, ammetto l’eventualità, non si sia del tutto ciechi).
Mi ricordo bene quando, negli anni ’80, i pochi neri presenti in città facevano fatica a ottenere un appartamento in affitto: quante volte telefonavo io – e mi dicevano i proprietari che la casa era disponibilie – e poi, presentandomi con i ragazzi nigeriani che dovevano prendere la casa, ci sbattevano la porta in faccia (altro che San Giuliano l’ospitaliere)! All’epoca la crisi non c’era; il razzismo invece sì. Ed è solo quello, che c’è ancora, anche se ben mascherato dietro i problemi economici.
Ne conosco di gente razzista, a Macerata. Gente che tiene molto alle apparenze, alla facciata e, naturalmente, ai soldi… Gente “eticista senza bontà”, dalla conversazione fiacca, quando non imbarazzante.
Anche a scuola, a me è capitato più di un aneddoto: il più celebre, quello che racconto più spesso, riguarda un ragazzo che si ostinava a chiamarmi “padre”. Io, istintivamente, per non permettergli di tagliare le radici, gli dicevo “no: non padre, semmai zio!”. E lui, che invece non pensava per niente a tagliare le radici, replicò: “No, invece. Padre e non zio. Perché tu mi stai insegnando la lingua. E chi mi insegna la lingua mi sta mettendo al mondo!”.
Ecco: trovatemelo uno studente italiano che sa dire una cosa così.
Il problema è complesso e, come al solito, quando sarebbe necessari analisi ed attenti approfondimenti (quindi studio, comprensione, valutazioni ecc.) si tende semrpe a prendere la scorciatoia e vedere solo quello che fa comodo vedere.
L’amico Giorgio, che vede tutto nero, non sbaglia di certo quando ricorda che, la fine delle colonie, non ha coinciso con la creazione di un’élite locale (capace di far camminare la macchina amministrativa/sociale/politica lasciata dai colonialisti).
Ma anche l’amico Filippo, che vede tutto biancho, ha di sicuro ragione quando ricorda che gli immigrati sono inanzitutto persone e, come persone, vanno trattate.
Ma se la soluzione del problema fosse così facile avremmo subito trovato la quadraura del cerchio.
Invece credo che sia molto più complessa.
Inanzitutto a noi italiani (ma, sotto certi aspetti, agli europei in genere) gli si ricorda sempre quando l’immigrati eravamo noi che per fame e disperazione andavamo fuori dall’Italia (Stati Uniti, Sud America, Australia, ecc.)
Senza troppo scomodare la sociologia, la ricerca storica, le fonti sociali ed economiche basta andare a vedere il Museo di Ellis Island per rendersi conto che quando gli immigrati arrivavano in America (con le valige di cartone) erano trattati come, se non peggio, delle bestie (secondo il vademecum destinato ai nuovi venuti, “i vecchi, i deformi, i ciechi, i sordomuti e tutti coloro che soffrono di malattie contagiose, aberrazioni mentali e qualsiasi altra infermità sono inesorabilmente esclusi dal suolo americano”).
E gli emigranti portavano con se disperazione, fame, ignoranza, delinquenza e mignotte:
Non so come la vide quando la nave offrì New York vicino, dei grattacieli il bosco, città di feci e strade, urla, castello e Pavana un ricordo lasciato tra i castagni dell’ Appennino, l’ inglese un suono strano che lo feriva al cuore come un coltello.
E fu lavoro e sangue e fu fatica uguale mattina e sera, per anni da prigione, di birra e di puttane, di giorni duri, di negri ed irlandesi, polacchi ed italiani nella miniera, sudore d’ antracite in Pennsylvania, Arkansas, Texas, Missouri.
E noi italiani, primato che nessuno ci invidia, siamo riusciti anche ad esportare la mafia, non solo in USA ma ovunque siamo andati!!!
Ma ecco qui, secondo me, la diversità delle immigrazioni precedenti con quste ultime.
Italiani, irlandesi, inglesi, francesi, ecc., seppure portavano con se il proprio background culturale, politico, umano, avevano una peculiarità che non si ritrova nell’immigrazione odierna: erano tutti (chi più, chi meno) cristiani.
Poi anche loro cacavano dietro l’angolo, rubavano, mendicavano, intrallazzavano…. Ma erano cristiani e quindi, sebbene negli usi e consuetudini diverse, gli immigrati avevano un retroterra culturale simile agli indigeni che gli accoglievano in America, in Australia, in Argentina…
Oggi, inutile nasconderci dietro ad un dito, l’immigrazione è diversa.
Chudo con quanto, da tempo, circola in rete.
Sembra sia una dichiarazione dell’ex primo ministro austaliano Peter Costello (nato in Australia, ma dal cognome si comporende che la famiglia di origine era immigrata); altri dicono invece che originariamente fosse un articolo di un giornale USA, poi modificato….
“Non sono contrario all´immigrazione e non ho niente contro coloro che cercano una vita migliore venendo in Australia.
Tuttavia ci sono questioni che coloro che recentemente sono arrivati nel nostro paese e, a quanto sembra, anche qualcuno dei nostri concittadini nati qui, devono capire.
L´idea che l´Australia deve essere una comunità multiculturale è servita soltanto a dissolvere la nostra sovranità ed il sentimento di identità nazionale.
Come australiani, abbiamo la nostra cultura, la nostra società, la nostra lingua ed il nostro modo di vivere. Questa cultura è nata e cresciuta durante più di due secoli di lotte, processi e vittorie da parte dei milioni di uomini e donne che hanno cercato la libertà di questo paese.
Noi parliamo l´inglese, non il libanese, l´arabo, il cinese, il giapponese, il russo o qualsiasi altra lingua. Perciò, se desiderate far parte della nostra società, imparate la lingua!
La maggioranza degli australiani crede in Dio. Non si tratta soltanto di un affare privato di qualche cristiano fondamentalista di destra, ma vi è un dato di fatto certo ed incontrovertibile: uomini e donne cristiani hanno fondato questa nazione su principi cristiani, ed è chiaramente documentato nella nostra storia e dovrebbe essere scritto sui muri delle nostre scuole.
Se il nostro Dio vi offende, allora vi consiglio di prendere in considerazione la decisione di scegliere un’altra parte del mondo per mettere su casa, perché Dio è parte della nostra cultura.
Accetteremo le vostre opinioni religiose, e non vi faremo domande, però daremo per scontato che anche voi accettiate le nostre e cercherete di vivere in pace ed armonia con noi.
Se la Croce vi offende, o vi molesta, o non vi piace, allora dovrete pensare seriamente di andarvene da qualche altra parte.
Siamo orgogliosi della nostra cultura e non pensiamo minimamente di cambiarla, ed i problemi del vostro paese di origine non devono essere trasferiti sul nostro.
Cercate di capire che potete praticare la vostra cultura, ma non dovete assolutamente obbligare gli altri a farlo.
Questo è il nostro paese, la nostra terra, il nostro modo di vivere vi offriamo la possibilità di viverci al meglio.
Ma se voi cominciate a lamentarvi, a piagnucolare, e non accettate la nostra bandiera, il nostro giuramento, i nostri impegni, le nostre credenze cristiane, o il nostro modo di vivere, vi dico con la massima franchezza che potete far uso di questa nostra grande libertà di cui godiamo in Australia: il diritto di andarvene.
Se non siete felici qui, allora andatevene. Nessuno vi ha obbligato a venire nel nostro paese.
Voi avete chiesto di vivere qui: ed allora accettate il paese che avete scelto.
Se non lo fate, andatevene! Vi abbiamo accolto aprendo le porte del nostro paese; se non volete essere cittadini come tutti in questo paese, allora tornate al paese da cui siete partiti!
Questo è il dovere di ogni nazione. Questo è il dovere di ogni immigrante.”
la sinistra italiana apre le porte a chiunque, medio orientale, siriano turco all’intera africa, quanto costa tutto questa accoglienza e mantenimento alla popolazione Italiana con tutti i problemi economici che sta affrontando, dalla disoccupazione, a chi non ha la cassa integrazione ai salari piu’ bassi del’europa etc.., l’importante e’ mantenere questi extracomunitari alla faccia degli Italiani tartassati in ogni dove e senza piu’ diritti. grazie alla sinistra ipocrita italiana.
Migranti fortunati, salvati da una nave da crociera, attenti che potrebbe essere il Titanic.
Scusate, ma io non riesco a capire cosa significhi sullo striscione la parola “vergogna”. Di cosa ci dovremmo vergognare? se uno, due, dieci barchetti affondano, se i nostri militari rischiano la loro incolumità per salvarli, se il nostro stato mette fondi per salvarli dal mare, per attraccarli, per tenerli nei centri specifici, di cosa ci dovremmo vergognare? se i sindacati vogliono accoglierli in massa, dessero loro agli immigrati il lavoro, ma lo dessero anche ai tanti italiani che devono stringere la cinghia per campare. si parla degli altri stati: ebbene, in altri paesi civili gli immigrati sono inseriti nel contesto sociale, anche con notevoli contributi a persona, solo perchè sono chiamati, cioè entrano se c’è la possibilità di inserirli nel mondo del lavoro, renderli autosufficienti, non come da noi che li facciamo entrare indistintamente offrendo manovalanza alla malavita organizzata. so di tantissimi extracomunitari che sono persone serie, lavoratori, persone rispettose, ma ce ne sono altrettanti che portano solo problemi. a volte si fa il paragone tra la nostra emigrazione e questi immigrati. ricordate che i nostri emigrati viaggiavano su navi di linea, stipati nei più sfigati vani solo per pagare meno il biglietto, metre questi vengono su barchetti di fortuna. perchè? permessi irregolari o mai rilasciabili? su navi normali non penso abbiano i problemi di sbarcare se tutto fosse in regola, eppure barchetti che si sa non galleggiano a lungo vengono mandati alla deriva, tanto poi si sa che c’è qualcuno che li porta a terra. le regole servono, ma non a condizione di diventare una colonia estera. dall’estero vorrei che venissero fondi europei per risollevare l’economia, magnati che risolvano il problema delle infrastrutture e della tecnologia, manovalanza specializzata, non un ingresso indsicriminato di persone che poi non saprebbero come tirare a campare se non ……. (ci siamo capiti)
@giorgio r.
Lei parla di cause ?? ma ignora la principale.
“Il Piano Kalergi” – La Terzomondializzazione dell’Europa strategia dell’Omologazione Culturale .
http://www.quieuropa.it/il-piano-kalergi-la-terzomondializzazione-delleuropa-e-leurocasta/
SIG.Diomedi :Credo che la parola vergogna usata dai sindacati,sia da imputare al fatto che ben tre pescherecci italiani non si sono avvicinati al barcone stracarico per prestare soccorso.Questi poveri pescatori,secondo loro dovrebbero salvare i migranti che arrivano sulle nostre coste;praticamente visto il traffico che c’è almeno una volta al giorno…Non pescatori di pesci quindi ma pescatori di anime;molto cristiano è vero…ma non ci si sfama la famiglia….Quando è troppo è troppo,dice qualcuno,io penso che l’indifferenza anticipa la reazione…..
@ ARMATA
Mi punge vaghezza di ricordarti che i costi che stiamo subendo li dobbiamo a chi ci malgoverna e contemporaneamente si strastipendia alla facciaccia nostra. Per non parlare dei poteri forti (alta finanza, banche, etc.). Altro che immigrati! Sveglia…
proviamo ad entrare illegamente in alcuni paesi africani o professare la nostra religione in pubblico
vedrete come ci farebbero sparire senza processo dentro qualche galera