Scoperte 35 mila case
fantasma nelle Marche
12 mila sono in provincia di Macerata

E' quanto risulta dall’operazione di regolarizzazione, realizzata in tutta Italia grazie all’incrocio delle mappe catastali con le immagini aeree rese disponibili dall’Agea. Emblematico il caso di Civitanova finito anche sulle reti televisive nazionali

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Il sindaco Corvatta intervistato dalla Rai sulle ville fantasma

Macerata è la provincia marchigiana in cui il fenomeno delle case fantasma è più diffuso come testimonia la vicenda di Civitanova, diventata caso nazionale per la sua emblematicità. Nella provincia ci sono ben 12.207 unità mobiliari non censite e una rendita catastale di oltre 5 milioni di euro. Seguono  la provincia di Pesaro e Urbino (11.321 case fantasma), Ascoli Piceno, con 7mila unità immobiliari sconosciute al catasto regionale e per finire Ancona, con quasi 5mila immobili fantasma. E’ quanto risulta dall’operazione di regolarizzazione, realizzata in tutta Italia grazie all’incrocio delle mappe catastali con le immagini aeree rese disponibili dall’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura), per individuare così i fabbricati presenti sul territorio ma non nelle banche dati catastali.

In totale nelle Marche sono 35.515 case fantasma. Le unità immobiliari erano sconosciute al Catasto della regione, con l’attribuzione di una maggiore rendita di oltre 16 milioni di euro, e un conseguente maggior gettito ai fini Imu, delle imposte sui redditi (Irpef e “cedolare secca”) e dell’imposta di registro sui canoni di locazione. 

Il totale delle unità immobiliari emerse è di 35.515, a cui corrispondono rendite catastali accertate di 16.333.265 euro. A oltre 28 mila fabbricati è stata attribuita, dopo che gli interessati hanno provveduto spontaneamente a presentare gli atti di aggiornamento del Catasto, una rendita definitiva di circa 12 milioni. I rimanenti 4.224.078 euro equivalgono al valore delle rendite presunte di 7.230 immobili che non erano stati accatastati volontariamente dai proprietari alla data del 30 novembre 2012, giorno in cui si è conclusa l’attività di accertamento.

(redazione Cm)



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