Stangata sui cittadini di Tolentino per l’aumento delle tariffe idriche del 13%. Tale aumento è la conseguenza dell’approvazione del metodo tariffario transitorio per la determinazione delle tariffe del servizio acqua potabile degli anni 2012 e 2013 a seguito della delibera dell’Aeeg (Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas) n. 585/2012.
In termini pratici, per una famiglia con un consumo medio di 160-180 metri cubi annui (circa il 60% delle utenze), l’aumento nella bolletta trimestrale sarà intorno ai 5 euro. Questo adeguamento permetterà, comunque, di accedere al predefinito fondo Fo. Ni., del valore di circa 350 mila euro, destinato a nuovi investimenti (interventi sulla rete fognaria, sugli impianti di distribuzione e depurazione, manutenzione delle risorse, miglioramento della funzionalità ed efficienza della rete). Una parte del fondo, ancora da quantificare, sarà destinata ad aiutare le famiglie appartenenti a fasce più deboli. Ipotizzando che i beneficiari siano le stesse famiglie che usufruiscono del bonus elettrico (attualmente a Tolentino si tratta di circa 400 nuclei familiari), basterà destinare una quota inferiore al 10% del Fo. Ni. al fondo sociale per vedere la bolletta abbattuta di un importo medio intorno ai 50 euro.
L’ aumento in questione è inevitabile secondo il presidente dell’ASSM spa dottor Stefano Gobbi. «Siamo perfettamente consapevoli del grave momento di crisi che vive la maggior parte dei cittadini, ma questo era un passaggio dovuto perché, se da un lato viene chiesto un minimo sacrificio, dall’altro l’aumento tariffario dell’acqua ci consentirà di accedere al Fondo, grazie al quale potremo sostenere ancor meglio le famiglie in difficoltà, oltre ad avere maggiori risorse per garantire importanti investimenti nel medio periodo. Da tanti anni le tariffe non venivano toccate ma a fronte di ciò le reti e gli impianti hanno sofferto fortemente l’assenza di interventi consistenti e manutenzioni ed un aumento era inevitabile – ribadisce Gobbi – per garantire funzionalità e sicurezza agli utenti. Non dimentichiamo, tuttavia, che Tolentino attraverso l’opera di ASSM spa manterrà comunque il prezzo più basso rispetto ai gestori limitrofi».
L’opposizione, tramite il capogruppo del Pd Bruno Prugni, dichiara in merito: «Noi, responsabilmente, ammettiamo che questo aumento è dovuto all’autorità nazionale che ha tolto autonomia agli Ato sulla definizione del costo delle bollette. A Tolentino questo aumento peserà per circa 350 mila euro, ciononostante le nostre bollette risultano fra le più virtuose, a dimostrazione della bontà del servizio e dell’ottimo rapporto qualità prezzo. Tutto questo testimonia che i tanti attacchi subiti nel passato durante il periodo della nostra amministrazione erano solo strumentali ed ingiustificati – sottolinea Prugni – L’unica cosa che dispiace è che ci sono altri 150 mila euro che i cittadini dovranno pagare per le indennità del Cda, cifra mai raggiunta nella storia della città di Tolentino». Resta il fatto che le famiglie tolentinati spenderanno in media in un anno circa 20 euro in più. Una cifra che può non sembrare considerevole, ma che di questi tempi è comunque significativa.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Questo è il rsultato del referendum di qualche anno fa che ha stabilito che il servizio idrico debba essere gestito solamente dallo Stato. Vendola & C. ci hanno implorato in maniera a tratti commovente che l’acqua è un bene di tutti e che il privato non può gestirla a causa della sua indole, si sa, assetata di profitti, disprezzante dell’ambiente, senza scrupoli insomma. Lo Stato è l’unico in grado, sempre per questi signori, di gestire al meglio il servizio in questione, con costi più bassi e servizi più efficienti. Al referendum naturalmente gli italiani, ca…sotto per natura tutti a votare per l’acqua statale. Gli italioti però non hanno pensato che l’acqua statale serve solo ai politici per gestire le aziende municipalizzate in maniera clientelare infilandosi loro stessi o parenti, amici ecc….con dei servizi a dir poco scadenti con costi crescenti. Rete idrica colabrodo che avrebbe bisogno di investimenti di miliardi e miliardi di euro, chi li farà? Lo Stato con il debito che si ritrova e con i tassi al 6-7%? Basta dare il servizio idrico in concessione al miglior offerente con il prezzo stabilito dall’Autority (come avviene per le autostrade per es.). Italioti aprite gli occhi non fidatevi di questi buffoni, predicano solamente per sistemare loro stessi, i parenti e gli amici ecc…
Viva la libertà economica, politica, religiosa, sindacale, scientifica, sociale e civile, abbasso le burocrazie politiche, sindacali e religiose.
@ pigi78: il sistema che tanto pubblicizzate si chiama capitalismo allo stato puro, i cui risultati catastrofici li stiamo vedendo in tutta Europa da oramai 3 anni.
@Pigi78
Come mai Parigi ( Parigi e non Macerata o Tulintì) dopo 20 anni di gestione privata ha deciso di ritornare alla gestione pubblica ??????? Sono pazzi i francesi o si tratta della loro solita spocchia ?
Ma se il prezzo dovrebbe essere stabilito dall’Autority chi dice che sia congruo al punto tale da consentire il giusto profitto e al contempo i margini per fare gli investimenti necessari ?
Le Autostrade non sono proprio un esempio edificante, lascia perdere: le tariffe più alte d’ Europa ( Francia, Germania e perfino Svizzera con le sue “vignette” annuali, docet ) e una capacità di investimento irrisoria rispetto ai bisogni effettivi: stiamo facendo ora la terza corsia sul Corridoio Adriatico quando già ci sarebbe bisogno della quarta ( altri 25 anni di attesa assicurati ) esattamente come l’Autostrada del Sole.
Anche se non mi fido delle capacità di un certo management pubblico ( che però potrebbe essere migliorato), debbo dire che non mi fido affatto del gestore che persegue il profitto ( giustamente dal suo punto di vista- non ho niente contro il “profitto” quando esso è frutto di autentico rischio di impresa) su un bene così basilare per la collettività. La stessa cosa potrei dire per l’energia e le comunicazioni. Concordo invece sul fatto che lo Stato DEBBA uscire da tutte le altre attività economiche non connesse a servizi strategici per il Paese.
E’ meglio una buona gestione pubblica il cui obiettivo non sia il profitto ma un servizio efficace ed efficiente( su questo bisogna agire e concentrare tutte le attenzioni).