di Filippo Ciccarelli
Roberto Dolce, matelicese di 39 anni, è un gigolò. Non ha mai fatto mistero della sua professione, tanto che è conosciuto nell’ambiente ed ha anche scritto un libro sulla sua vita: spesso è stato al centro dell’attenzione dei media nazionali. Ma un’intervista con il telegiornale di Italia 1 Studio Aperto ha dato il via ad un contenzioso con l’Agenzia delle entrate. Nel corso di quell’intervista, Roberto Dolce – in arte Roy – disse di voler pagare le tasse. Ed è partito un accertamento che, tramite i versamenti nei conti correnti bancari, ha mostrato come il tenore di vita di Roy non fosse compatibile con la sua situazione di disoccupazione, visto che l’esercizio della prostituzione non è riconosciuto in Italia.
«Mi hanno chiamato dall’Agenzie delle entrate di Macerata, chiedendomi spiegazioni. C’è un dossier su di me con tutte le interviste che ho rilasciato nel tempo, dove si documenta che i soldi che guadagno sono dovuti alla prostituzione. Ora lo Stato vorrebbe una parte di quei soldi. Le mie colleghe donne, che fanno le prostitute, preferiscono pagare quando hanno la cartella. Io invece non voglio tacere».
Perché le escort preferirebbero pagare?
«Perché hanno paura, vogliono mantenere il proprio tenore di vita e spesso hanno famiglia e una faccia da difendere. Preferiscono saldare e mettere tutto a tacere. Io invece dico che o si legalizza la prostituzione o non so come pagare le tasse. Dal momento che lo Stato sa come mi guadagno da vivere, chiedermi una percentuale di quei guadagni è sfruttamento della prostituzione. E c’è la legge Merlin che è chiara in questo senso: è un reato».
Qual è la cifra che le è stata chiesta?
«Secondo i loro conteggi, tra Irpef, Iva ed altre tasse dovrei pagare circa 70 mila euro, relativi ad un periodo di 3 anni. Ma credo che la cifra possa arrivare a 100 mila, se consideriamo gli altri 2 che stanno esaminando».
Quando ha ricevuto la notifica?
«Ad aprile. C’erano 60 giorni di tempo per pagare questi 70 mila euro, ora li hanno prorogati e se ne riparla a settembre».
Cosa chiede allo Stato?
«Io voglio essere regolarizzato. Non voglio pagare questi soldi. Oppure, sono disposto a versare un assegno circolare con tutto quello che mi chiedono. Ma loro devono darmi un foglio dove scrivono nero su bianco a che titolo prendono soldi fatti con la prostituzione. Io sono un gigolò, e loro lo sanno. Chiedere una percentuale su quei soldi si chiama sfruttamento della prostituzone».
Quanto guadagna, mediamente, con il suo lavoro?
«Come un manager, intorno ai 7-8 mila euro al mese. Ci sono periodi in cui guadagno 3 mila euro, altri in cui ne guadagno 10 mila. Sono 10 anni che faccio questo mestiere, sono inserito bene, ho clienti che vedo da anni. Vivo di questo».
Le sue clienti sono anche in provincia?
«Sì, anche se nelle Marche non ce ne sono molte. Una volta mi sono stupito perché a chiamarmi fu una donna di Matelica, che conoscevo. Mi disse: “Adesso posso averti, pagando”. Però lavoro più che altro in Emilia Romagna e nelle regioni del nord, come la Lombardia».
Come ha iniziato?
«Per caso. Facevo il ragazzo immagine, lo spogliarellista e cubista nei locali della riviera. Una volta una donna mi disse di corteggiarla in uno di questi locali, per far ingelosire il marito. Dopo 10 minuti lui le fece una scenata, non si arrabbiò con me: io avevo capito che poteva essere un lavoro».
C’è differenza tra una escort e un gigolò?
«Loro sono prevalentemente chiamate per fare sesso. A me può capitare una serata in cui ci sia una semplice cena fuori, a volte dipende da me, altre dalla situazione. Alcune donne mi chiamano per non essere sole ai matrimoni. Ma succede anche che ci siano persone che a 30 o 40 anni vogliano avere la loro prima esperienza sessuale».
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E’ come legalizzare la prostituzione … di cui lo stato diventa SOCIO al 70%.
Perchè non chiedono le tasse anche ai sicari, agli spacciatori ?
infatti con le case chiuse autorizzate ci sarebbero più entrate di tasse per lo stato e strade più vivibili!cosa c’entra la legalizzazione della prostituzione con lo spaccio e gli assassinii?
…beh..prima hai trombato …e ora ti trombano..
Recita la costituzione, all’art.53, “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”.
io penso che si paga un gigolò ,una prostituta deve pagare igualmente,sempre e vendere i propio corpo,le donne vogliamo essere pari agli uomini
Le imposte vanno abolite perché sono un furto perpetrato dai camerieri dei banchieri su commissione degli stessi.
Non finanziano nulla, ma servono solamente come garanzia che il debito da noi contratto ogni volta che prendiamo in prestito la moneta privata (più interessi) dei banchieri, venga sempre pagato ma mai ripagato.
Io penso che se una cosa e’ illegale vada sanzionata altrimenti sarebbe un insulto a chi come me ed altri paga ires, inail, ecc..ecc… o le cose si legalizzano oppure ci deve essere la mano pesante!
La prostituzione (come del resto le droghe leggere) dovrebbe assolutamente essere legalizzata sopratutto per togliere introiti alle varie criminalità organizzate, avere dei controlli che garantiscano i clienti/consumatori e rimpinguare le casse dello stato.
Che stiamo aspettando ?
Bisognerebbe chiedere le tasse anche a chi ruba allora! Impossibile dal momento che i peggiori ladri sono quelli che dovrebbero dare l’esempio. Scherzi a parte sono d’accordo sulla legalizzazione, è inutile continuare a far finta di niente: c’è sempre stata e ci sarà sempre, non è che proibendola la si elimini. Anche se siamo in Italia e se uno non si fa fare la ricevuta dal dentista, me lo immagino farsela fare da….
ENNESIMA…RIPROVA……DI COME VANNO LE COSE IN ITALIA……………..
devi da pagà le tasse come tutti….zozzo!
Prima e’ andato a farsi pubblicita’ ad Italia 1 ora si lamenta…. ad ogni modo beato lui che se lo puo’ permettere, con quei pettorali posso immaginare piu’ in basso………
ha ragione roy, lo stato vuole soldi su tutto e anch’io che sono un gigolò per donne sono stanco di subire pressioni fiscali, eppure basta vedere il mio sito http://www.gigolo.name per sapere che sono un escort