Ha regalato immense emozioni l’ultimo week end di Futura festival. Sabato pomeriggio, nonostante le temperature torride, in tanti sono saliti fin dal pomeriggio a Civitanova Alta per ascoltare l’enfant prodige della filosofia Diego Fusaro. E, in effetti, il giovane e rampante studioso trentenne non ha deluso le aspettative di chi ha ascoltato la sua lectio “Essere senza tempo”. Fusaro non ha esitato nemmeno a rispondere alle polemiche e alle accuse di chi, su alcuni blog, aveva contestato la sua presenza per aver scritto un libro dal titolo “Bentornato Marx”. Sottile, arguta e senza appello la replica del filosofo: “coloro che hanno fatto obiezioni dimostrano di non aver mai letto un mio libro – spiega Fusaro – si può elogiare un volume senza averlo letto, se lo si vuole criticare è meglio averlo letto. Se l’autore è ancora vivo si rischia di fare la figura dei cretini. Rifiuto garbatamente la categoria di marxista perchè il mio progetto è recuperare Marx e Hegel oltre il 900. Invito tutti costoro a prendere atto che il rapporto fra il marxismo e i gulag è lo stesso che c’è fra Cristo e le crociate. Detto questo ad essere offeso non è il criticato, quanto il criticante che rivela la propria scarsa attitudine al pensiero”.
Dal pensiero argomentato all’ambiente e alle emozioni: in prima serata sabato sera Roberto Ippolito ha intervistato Mario Tozzi e Valerio Rossi Albertini sul tema del Pianeta, delle risorse e dell’ambiente. E poi emozioni a non finire con la straordinaria voce di Iskra Menarini accompagnata dal Maestro Teo Ciavarella che ha tributato il suo personale omaggio a Lucio Dalla: “sono timida, per questo stavo sempre dietro a Lucio, lui mi ha cambiato la vita”. La corista del cantautore bolognese ha ripercorso con la sua voce “nera” alcune delle canzoni del repertorio di Dalla, da Anna e Marco a 4 marzo 1943, fino ad Attenti al lupo che ha fatto ballare e scatenare in piedi il pubblico di piazza della Libertà. La cantante ha chiuso poi il concerto con un Nessun dorma da brividi. Un’esibizione e una delicatezza, quella della Menarini, talmente apprezzata che si pensa ad un suo ritorno il prossimo anno per un concerto con l’Orchestra. Futura, con la direzione artistica di Gino Troli, torna mercoledì 31 luglio con Paolo Sorrentino.
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ULTIMORA. CHIUSO IL FESTIVAL ORGANIZZATO DA “ER MONNEZZA”, NOMINATIVO CONSEGUITO DAL LIVELLO DEI COMMENTI SU CM. OSPITI RINUNCIATARI PER ALTRI IMPEGNI. SPETTATORI SCARSI E DISORIENTATI. ESERCIZI COMMERCIALI CHIUSI ANZITEMPO, AUMENTO PRESENZA TURISTICA IRRILEVANTE. BUS NAVETTA INUTILIZZATI, PARCHEGGI FACILI. IMPIEGO DENARO PUBBLICO ELEVATO, DA QUANTIFICARE DOPO LE FERIE. AUMENTI ENTRATE COMUNALI IN CORSO: ACQUA, RETTE ASILI, MENSE SCOLASTICHE. PAROLA D’ORDINE: FUTURA E’ STATO UN SUCCESSO, SPETTATORI NUMEROSI (PER STADIO DIRE 13000), APPUNTAMENTO AL PROSSIMO ANNO CON LA STESSA COMPAGNIA. AI CIVITANOVESI E’ CONSIGLIATO DI PAGARE GLI AUMENTI E SUL FESTIVAL FARE SILENZIO, PENA INGIURIE E DIFFAMAZIONE DELLA PROPRIA ONORABILITA’. ARIA DI REGIME.
Ill festival é finito, finice pure i motivi per qualuno di dare fiato alla bocca senza pensare prima. Ora non ha più nulla da dire, spero si prende un periodo di ferie per ripensare una frase di Fusaro (che cito a memoria) ” chi nella critica offende ed ingiuria nonreca danno alla persona che riceve le critiche , ma a lui stesso” Spero che il nostro rancoroso uomo di cultura, non più organico al potere come nel passato, ne approfitti per rilassarsi e pensare al futuro, al suo futuro.
“La critica da sempre fastidio, si sa… Così come si sa che alcune specie evolutesi da ceppi di annientatori del libero pensiero, ancor faticano a liberarsi dall’impellente smania di imbavagliare” (Chiaro Della Francesca, Cronache Maceratesi, stamane).
Assicuro ai lettori di Cronache Maceratesi – pur essendo stato definito “organico al potere” – di non aver mai nella mia vita chiesto e avuto nulla dalla politica e di non aver mai partecipato a gare d’appalto di amministrazioni comunali composte da partiti amici.
Mi spiace per chi lo dice ma il Festival non è affatto finito!…a parte l’appendice tutta da verificare sull’appuntamento con Sorrentino, che sa di tempi di supplementara e non di vera partita giocata, ma il Festival finirà solo a consuntivi economici completati, perchè una cosa è dare le proprie opinioni, giuste o partigiane che possano essere, altra cosa è verificare alla luce dei numeri il successo o l’insuccesso della manifestazione. E saranno i numeri, impietosi nella loro fredda realtà, che ci diranno quanto sia costato sto scherzo, quanto sia stato da traino per il turismo locale, quanto sia stato “diverso” dal precendente Popsophia, perchè sarà solo con i numeri in mano che si potrà verificare se le intenzioni degli organizzatori siano state rispettate oppure si siano rivelate solo aria fritta. E ci sono dei parametri certi e riconosciuti per dare il risultato, e non delle vaghe interpretazioni, lo scorso anno i numeri di Popsophia hanno dato determinati risultati, con lo stesso criterio si dovranno calcolare per il Festival i suoi risultati, per cui ci si sbrighi a dare sti numeri, sia per non alimentare altre polemiche, sia per non falsare i bilanci per darli quanto più positivi per ciò che si vorrebbe dimostrare. Nel più classico dei giochi polemici, la Sinistra chiese a gran voce le cifre di Popsophia per decretare il suo insuccesso ad uso e consumo elettorale, salvo poi non trovarlo per come le faceva comodo, per cui parimenti cerchi di essere coerente dando lei i numeri per valutare la sua creatura,Solo dopo i numeri potremmo parlare a ragione di successo o di imnpietoso insuccesso. E questo è per ciò che riguarda il contesto della manifestazione, perchè se poi si volesse affrontare il tema di fondo, su che cosa sia Cultura e che cosa no, allora non servirebbero i numeri, ma una buona fede che sarà molto difficile trovare se ognuno porta l’acqua solo al suo mulino.
Per Gino Troli. L’avevo pregata, durante la nostra polemica sulle pagine di Cronache Maceratesi, di non offendere persone di cui conosce l’esistenza solo per sentito dire, lei invece lo ha fatto con tracotanza, spingendosi fino alla mia sfera affettiva. Di questa faceva parte la mia compagna Maria Rosaria, docente di Diritto ed Economia, vicesegretaria del Pds di Civitanova Marche, che ho improvvisamente perduto nel 1999, a seguito di un ictus. La prossima volta stia più attento, non ferisca intimamente persone di cui non conosce il vissuto – non dovrei essere io a farglielo presente dato che ha 60 anni – mi ha procurato un dolore immenso: la fortuna di un festival non può valere un’esistenza umana. Scusi se l’ho disturbata, ma questo il mio animo aveva urgenza di comunicarle