di Marco Ricci
Il bilancio che il Consiglio Comunale di Macerata discuterà a fine mese sembra mettere una relativa pace tra le forze politiche di maggioranza. La presa d’atto degli stretti margini all’interno dei quali deve muoversi l’amministrazione e l’indirizzo politico di una ancora maggiore attenzione al sociale – così come ci ha illustrato qualche giorno fa l’Assessore Blunno in un’intervista (leggi l’articolo) – seppure non stemperano completamente le critiche hanno però rasserenato il clima tanto che si può parlare di una condivisione di massima degli indirizzi scelti dalla Giunta.
L’ala renziana del Partito Democratico, pur con le dovute puntualizzazioni, ha stemperato i toni rispetto alle dichiarazioni forti di qualche mese fa quando prospettava le forche caudine proprio relativamente al bilancio. Oltre ad apprezzare la maggior condivisione nelle scelte rispetto al passato, Stefano di Pietro ha parlato di “una scelta condivisibile” quella di destinare ulteriori risorse per fronteggiare la crisi, pur puntualizzando che “questi interventi non posso bastare. Bisognerebbe agire sulle cause”, ha aggiunto, “investire sullo sviluppo e sul sostegno all’economia. Ad esempio si potrebbe creare un fondo con Provincia e Regione per il micro-credito al commercio e all’artigianato ed è necessario rivedere le priorità sulle infrastrutture, andando a privilegiare lo svincolo di Valleverde piuttosto che Via Mattei-la Pieve.” Di Pietro in ogni caso ha affermato di aver trovato una disponibilità dalla discussione da parte degli amministratori, anche durante il direttivo tenutosi ieri sera nella sede Pd di Via Spalato.
Anche Guido Garufi del Centro Democratico e Michele Lattanzi dei Comunisti Italiani abbassano i toni rispetto alle critiche spesso feroci rivolte più volte all’Amministrazione. “Un indirizzo condivisibile”, ha affermato Garufi. E Michele Lattanzi vede in modo favorevole una maggior destinazione di fondi al servizio sociale, aggiungendo però che andrebbero dati “segnali anche sul versante dei costi della politica. Per quest’anno”, ha affermato, “si potrebbero sospendere i primi dei dirigenti.” Sebbene conscio degli scarsi margini di manovra dell’amministrazione, il capogruppo dei Comunisti Italiani ha però lamentato la scarsità degli investimenti per le opere pubbliche, estendendo poi la sua critica alla politica complessiva portata avanti dall’amministrazione su questo fronte. Piscine, via Mattei-la Pieve, scuola delle Vergini.
Più articolata e sostanzialmente favorevole alla proposta della Giunta la posizione di Pierpaolo Tartabini di Sel. Il Consigliere di Piediripa ha apprezzato i tre punti cardine intorno al quale girerà il bilancio 2013, “sostegno al sociale, impegno sulla cultura e per il Centro Storico. Apprezziamo molto”, ha aggiunto, “anche l’idea di un maggior coordinamento degli interventi per il centro della città che produrrà effetti sicuramente positivi. Sarebbe però necessario”, ha proseguito, “agevolare le ristrutturazioni apportando non solo modifiche al Rec ma incidere in qualche modo anche quando parleremo delle entrate. Ci fa piacere”, ha proseguito, “che sia presente nel bilancio anche la somma di 10.000 euro destinata proprio al centro storico, sebbene ci siano una grande quantità di interventi che, in altri capitoli di spesa, si rivolgono al centro.” Secondo Tartabini ci sono ovviamente anche dei punti di miglioramento, quali ad esempio un intervento più incisivo sulle frazioni. A questo proposito il consigliere di Sel auspica un sostegno al centro agro-alimentare di Piediripa, “frazione di transito che aspetta da anni una piazza.” Per quanto riguarda la crisi e il sociale Tartabini ha invitato l’assessore Ricotta a proseguire nella strada della trasparenza sui fondi erogati alle famiglie in difficoltà e sopratutto ha puntato il dito contro “le furbizie. E’ uno sforzo”, ha detto, “quello della lotta all’evasione e all’elusione fiscale a cui dobbiamo dare sempre più incisività, una responsabilità oggettiva che abbiamo e che dobbiamo portare avanti anche per evitare che soggetti senza requisiti accedano a quei sostegni che sono rivolti ai tanti maceratesi in difficoltà.”
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La lista Pensare Macerata ha già annunciato il sostegno al bilancio nel corso di una conferenza stampa (leggi l’articolo).
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I nostri amministratori lo sanno benissimo che, se la maggioranza non resta compatta è “va sotto”, questi vanno tutti a casa e che, alle prossime elezioni, un buon 60-70% degli attuali Consiglieri molto probabilmente non saranno rieletti.
Pertanto nessuno ha il coraggio di staccare la spina e, qualsiasi tipo di minestra venga presentata verrà mangiata.
Di piatti indigesti, poco cotti, fatti con scarti negli ultimi anni ne sono stati presentati molti e, nonostante i mugugni, poi tutti hanno mangiato (fino alla fine ed oltre la nausea) e qualcuno ha anche chiesto un secondo giro…
In un piccolo teatro di provincia può capitare che, se mancano le grandi voci soliste, anche delle semplici comparse vanno in scena (con risultati spesso pietosi) ed altrettanto accade che se non ci sono i Bolle anche i ballerini scarsi di terza fila finiscono sotto i riflettori.
Ma non facciamo confusione e non scambiamo dei nani per dei giganti…
vorrete dire alla minoranza!
Ho letto con interesse (si fa per dire) le dichiarazioni della maggioranza sul bilancio 2013 e rilevo che:
-al momento opportuno tutti,per evidenti interessi, sono allineati e coperti, nonostante le minacciate azioni di disimpegno.
-Lattanzi ritiene che occorrano dare ” segnali anche sul versante dei costi della politica”sospendendo
“per quest’anno i premi dei dirigenti”.
A tale proposito mi auguro che l’articolista abbia capito male l’ affermazione di Lattanzi,anche se virgolettata;in caso contrario c’è da ammettere che il consigliere non conosca il significato delle parole che pronuncia.
Cerco di spiegarmi.
Sui premi ai dirigenti si potrebbe anche parlare, ma non vedo il rapporto con i costi della politica che sono altra cosa e cioè:il ridicolo e assurdo numero delle sedute dei consigli comunali (fra i primi in Italia), delle commissioni,con i gettoni di presenza ai quali nessuno rinuncia,i permessi relativi dal luogo di lavoro (anche questo è un costo per la collettività),le indennità per gli assessori il cui numero non si vuole ostinatamente diminuire.E mi sono limitato a nominare quelli più evidenti.
Quindi i segnali di Lattanzi,a meno che non si riferisse a quelli stradali,con i premi ai dirigenti non c’entrano niente.