di Andrea Marchiori
L’asino, considerato protettore della grotta di Betlemme, emblema d’umiltà e devozione, ha vissuto il tracollo delle proprie virtù fino a diventare epiteto ingiurioso. Lo ha affermato più volte la Cassazione secondo cui, tra l’altro, ha commesso reato la maestra che imponeva l’uso di un “cappello d’asino ” ai bambini con basso rendimento scolastico, provocando così agli stessi una pubblica umiliazione. Povero asinello, che non si e’ visto neppure riconoscere l’offesa di incrudelimento dal Pretore di Grosseto il quale, nella motivazione della sentenza di condanna del padrone, lo ha dimenticato nonostante anche lui, assieme al cane, fosse stato maltrattato.
Al somaro si e’ appellato anche il Sindaco di Macerata, questa volta in autocritica nella recente assemblea pubblica di Collevario, laddove ha ricordato che le amministrazioni di centro sinistra che si sono avvicendate, non sono riuscite ad organizzare una efficace raccolta differenziata dei rifiuti. A ben guardare, però, in questa circostanza gli asini, nella versione biblica, siamo noi cittadini umili, da sempre devoti al centro sinistra, senza mai mettere in discussione la loro affermazione elettorale.
Perfino nell’ambito della nuova raccolta differenziata di recente attuata dalla Smea, la cosiddetta raccolta di prossimità spinta, i cittadini, dopo una settimana, sono stati severamente redarguiti, con tanto di manifestini affissi sui bidoncini e segnalazione alla competente Autorità di vigilanza, sul fatto che non si procedeva con la dovuta compressione dei cartoni. Ma si sa, siamo umili e devoti e non ci lamenteremo mai del fatto che si potrebbero fare più passaggi di raccolta, che si potrebbero tenere più puliti i cassonetti o magari diminuire la tariffa; anzi se richiesto potremo anche masticare la cellulosa per renderla meglio riciclabile. Un segnale incoraggiante per il simpatico ciuccio lo ha dato recentemente la Suprema Corte che ha assolto l’imprenditore il quale aveva polemicamente attaccato un suo collega con il quale era in trattativa, rivolgendogli questo rimprovero “non vorrai mica acquistare un cammello al prezzo di un asino”.
Quest’ultima affermazione si accosta bene alla sfumata trattativa Smea – Cosmari. Il CdA di quest’ultima, nonostante la due diligence, non si e’ proprio fidato di acquistare a scatola aperta il nostro cammello ed ha preteso garanzie ulteriori. Forse aveva ragione Carancini a lamentare un eccesso di richieste (a parte gli stipendi dei dirigenti giudicati da nababbi, si chiedeva anche una due diligence di chiusura a revisione posticipata del prezzo, oltreché l’impegno per il Comune di Macerata di garantire i contratti di servizio e quindi l’economicità dell’affare).
Il risultato della trattativa, manco a dirlo, vede noi cittadini ancora nella posizione biblica dell’asino, costretti a pagare l’acquisizione delle residue quote della società, per oltre un milione di euro, senza possibilità di pretendere, noi purtroppo no, alcuna garanzia sulla bontà dell’affare. E se, poi, la Smea non dovesse ripagare in termini di utile l’esborso? Pazienza, avremo pagato la salata sanzione tariffaria inferta dal Cosmari, giusta sentenza del Tar confermata dal Consiglio di Stato, avremo pagato l’acquisto delle quote, ma comunque salvato i posti di lavoro, con buona pace dei sindacati. Anche l’asino, però, in almeno una occasione, si e’ preso la sua rivincita, seppur nella versione di Trilussa in “L`elezzione der Presidente”: gli animali dediti al duro lavoro avevano indetto le votazioni per eleggere il loro governatore ed il somarello, stanco di essere bistrattato e fortemente ambizioso, si mise il vestito del leone e fece un accattivante proclama “«la civirtà, la libertà, er progresso… Ecco er vero programma che ciò io, ch’è l’istesso der popolo! Per cui voterete compatti er nome mio…». Le bestie lo votarono convintamente, ma quando si accorsero dell’inganno si sentirono rispondere: “Ho pijato possesso – disse allora er Somaro – e nu’ la pianto nemmanco si morite d’accidente. Peggio pe’ voi che me ciavete messo! Silenzio! E rispettate er Presidente!”.
La sensazione, anche giudicando la poca verve degli attuali esponenti del nostro centro destra, e’ che all’esito delle prossime amministrative ci sentiremo dire “siete proprio degli asini, non vi lamentate se li avete votati”!
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Una migliore raccolta differenziata non doveva certo organizzarla il centrosinistra, ma semmai la SMEA di cui il Comune è socio di maggioranza.
Ed in ogni società se le cose non funzionano, inanzitutto, il socio di maggioranza cambia gli amministratori.
Forse all’interno del centrosinistra (o più precisamente all’interno del Pd, visto che gli altri sono tutti attori non protagionisti e comparse) che ha governato la città dal 2000 qualcuno dovrebbe chiedersi perchè questo non è avvenuto…
Bene ha fatto Andrea Marchiori ad aver sollevato ed evidenziato il problema/questione della “dittatura doppiopesista” che affligge il nostro territorio e che sconfina talvolta in un’emergenza democratico/elettorale. Premesso che in ogni consesso istituzionale, a qualsiasi livello ed in ogni sistema democratico, il 99,9% delle colpe e delle responsabilità connesse a negativi risultati di governo vanno ascritte a chi, per l’appunto, governa. Ciò era valido per i governi Berlusconi, e ciò vale, del apri, per i governi locali di centrosinistra; premesso che Macerata ed il suo territorio (Regione, Provincia, Comune) sono governati da ormai 25 anni (salvo le brevissime parentesi del centro-destra targate Menghi a Macerata, dal 1997 al 1999, e Capponi, in Provincia, dal 2009 al 2010) da un onnivoro centrosinistra con risultati molto scadenti; premesso che non si comprende coma mai a Macerata sia in voga una strana equazione doppiopesista: quando governa male il centrosinistra locale (sempre) è colpa (sempre) del centrodestra, quando governa male il centrodestra a livello nazionale la colpa è del centrodestra; ergo, la colpa di tutto è sempre del C-dx. Stranissima logica! Allora, appropriata mi appare la considerazione ricorrente dei vari editorialisti di “Repubblica” all’epoca dei governi Berlusconi: “chi governa ha la esclusiva responsabilità del malgoverno del Paese, facciamo almeno tentare l’opposizione e giudichiamola soltanto dopo averla vista all’opera”. Perché a livello territoriale maceratese tale lineare ragionamento non ha residenza? Difatti, il centrosinistra gode di una straordinaria e particolare immunità: non rilevano i (pessimi) risultati di governo (vedasi Macerata con Carancini, tre anni e mezzo di inerzia, liti divisioni, o Ancona, tre Sindaci “dimissionati”, e ogni volta una riconferma plebiscitaria per il C-sx). Ben inteso, non si intende sostenere che il C-dx sia del tutto esente da colpe, bensì che così come a livello nazionale il C-dx viene inesorabilmente chiamato a pagare le sue colpe – politicamente ed elettoralmente – così, a livello locale, dovrebbe avvenire per un parimenti “colpevole” C-sx. Sarebbe troppo pretendere l’applicazione dello stesso “alto” senso democratico anche in “salsa maceratese”? Oppure c’è e ci sarà sempre qualche “campione democratico” pronto a sostenere che una parte è “sana” a prescindere, così come l’altra parte è comunque “brutta, sporca e cattiva”? Perché in tal caso il discorso cambierebbe e ci troveremmo e degradare da una democrazia verso una dittatura “doppiopesista”.
Wolf ma di che ti meravigli? dovranno pur giustificarsi in qualche modo di essere stati sodali e conniventi di 25 anni di mala amministrazione che ci ha portato in veriginosa discesa.
ed allora qual’è la miglior tecnica? diciamo che sono tutti uguali, così …. ho la foglia di fico per continuare ideologicamente a votare sempre gli stessi; la moglie sarà felicissima del dispetto del marito.
in tutte le democrazie (ed in tutte le città) l’altrenanza è un valore … tranne a Macerata, e sicuramente non perchè le cose vadano vebe tutt’anzi!
qunto al caso specifico il centro dx si è sgolato nel dire di fare la fusione e di fare la raccolta differenziata spinta onde non incorrere nelle più che legittime sanzioni, del resto il comune ha la maggioranza delle quote smea cosa ci vuole ad imporre al socio di minoranza un facere? il centro dx ha condannato fermamente il ricorso poi rivelatiosi perdente (e costoso) fatto dall’attaule amministrazione; cosa bisognava fare di più???
ma tranquilli a tutto c’è un lieto fine, non disperate, alle prossime elezioni (senza il parcheggio a rampa zara, senza la via mattei – la pieve e senza piscine) la sinistra otterrà 11126 voti nè uno di più nè soprattutto uno di meno.
Recentemente la Corte dei Conti ha emesso una sentenza storica nei confronti di alcuni amministratori del Comune di Recco, in Liguria: per la prima volta in Italia, degli amministratori comunali sono stati condannati per mancato raggiungimento della quota percentuale del 65% di raccolta differenziata dei rifiuti prevista dalla legge (quota fissata dall’Unione Europea).
La Procura ha applicato all’attuale sindaco, al suo predecessore e agli ex assessori all’ambiente e al funzionario comunale una sanzione di 1 milione e 400mila euro, successivamente ridotta a 182 mila euro.
Corte dei Conti Sez. Giur. Liguria del 27 maggio 2013 Sentenza n. 83
Ottima segnalazione quella di enossam, sentenza molto interessante sia nella motivazione in merito agli elementi tipici della responsabilità amministrativa che nelle difese degli incolpati.
Vorrei aggiungere…
Per il Sig. Monachesi e le Giunte: alla riunione informativa di Collevario erano presenti più persone di quante la sala ne potesse contenere e questo e’ un segnale di particolare sensibilità dei cittadini al nuovo metodo di raccolta. Appena avviata, avrete notato che i bidoncini del RSU sono i più vuoti, altro segnale della maturità dei cittadini. Se e’ vero che la percentuale della differenziata cresce, ciò amplifica le vostre responsabilità per gli anni passati e per la sanzione tariffaria che dovremo pagare.
Per il Sindaco ed il CdA Cosmari: se le trattative per l’acquisizione fossero state seguite da due imprenditori assistiti da professionisti preparati, l’affare si sarebbe concluso in quattro mesi (1 per la lettera di intenti, 2 per la due diligence ed 1 per il closing). Voi avete fatto prevalere la politica e le assurde prese di posizione ed ora dobbiamo dibattere dell’opportunità di far acquisire la società al Comune.
preciso e puntule caro Andrea, l’unico appunto che mi sento di fare è che in merito alla posizione biblica o meno che i nostri politici, nessuno escluso, ci vuole fare assumere, forse un altro animale sarebbe stato più indicato.
specie se qualche poesia o rima uno si vuole prendere il lezzo di citare o fare secondo me anche per assonanza con lo scopo della posizione era più indicato il mulo