di Laura Boccanera
“Un buon sindaco non può alienare immobili e società che rappresentano il risparmio e la garanzia della collettività e che a Civitanova sono cresciuti in numero e valore con il centrodestra né tanto meno si dovrebbero vendere aziende ben funzionanti come Gas Marca, Civitas e Farmacie che rappresentano un introito continuo per il Comune. Si fa cassa oggi per essere ancora più poveri domani?”. Erminio Marinelli interviene dopo l’appello dell’ex presidente delle farmacie Ottavio Brini di preservare la società pubblica e punta il dito contro la gestione amministrativa di Corvatta ed in particolare biasima la scelta di alienare alcuni immobili senza un progetto di investimento in opere: “Per cosa si venderebbe poi? Per pagare la spesa corrente? Non vedo grandi opere né finanziamenti sociali all’orizzonte. Corvatta aveva annunciato che c’erano debiti della nostra gestione per 2 milioni euro e con questa scusa ha aumentato all’eccesso l’IMU. Oggi, dopo aver scoperto che il Centrodestra gli ha lasciato non debiti ma un’eredità di 2 milioni di euro, ha comunque dichiarato che gli mancano 6 milioni per chiudere il bilancio. Dove finiscono questi soldi? Io vedo da parte sua solo leggerezza e superficialità. Civitanova non è di Corvatta. Invito sindaco a presentare le sue strategie in Consiglio comunale”. E sul tema arriva una nota anche della Federazione del Centrodestra: “E’ oramai evidente lo stato confusionale in cui versa la maggioranza di centro sinistra. Solo due giorni fa, dopo un aspro confronto interno, il Sindaco annunciava la vendita dell’azienda farmacie Comunali SPA e l’accorpamento dell’attuale CDA a quello dell’ATAC, oggi invece il Presidente Centioni, in conferenza stampa sostiene il contrario. Ci domandiamo chi dei due dica la verità e quale sia la linea politica dell’amministrazione, per trasparenza e soprattutto per rispetto verso i cittadini e i dipendenti delle partecipate comunali”.
Risponde invece sul flop della Farmacia n°3 Ottavio Brini (leggi l’articolo): l’esercizio infatti nel primo trimestre del 2013 ha registrato una perdita di 32mila euro rispetto allo stesso periodo del 2012. Un buco che se costante procurerebbe un segno meno sugli incassi pari a circa 120mila euro annui. La perdita è dovuta al trasferimento da Corso Garibaldi alla zona più isolata di via Almirante, ma Brini così risponde: “il motivo principale del flop è che il trasferimento è rimasto incompiuto – dice – l’amministrazione è rimasta sorda alle mie richieste in cui chiedevo che mi venisse assegnato lo spazio adiacente alla farmacia numero 3 per darlo in affitto ad un medico di base, i risultati dunque non sono brillanti perché il progetto è monco”.
Non si parlerà invece né di farmacie né di sanità nel prossimo consiglio comunale convocato per il 30 aprile alle ore 20.30. Un consiglio piuttosto interlocutorio, che ha all’ordine del giorno ben 26 punti di cui 16 sono interrogazioni su rifiuti, polveri sottili, fiera e rapporti con l’Alfad, Civita park, bando per addetto stampa, commissioni. Sono otto le mozioni aventi ad oggetto l’acquisto di una centralina per rilevamento delle Pm 10, la destinazione di fondi per il turismo ai servizi sociali (presentata da Livo de Vivo) e la riconsegna dello stabile di via Parini alla Curia valutando le richieste degli occupanti. 2 i punti da approvare: il Seap (sustainable energy action plan) e il nuovo regolamento della consulta dei servizi sociali.
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Ricordo a tutti che oltre le dichiarazioni sulle partecipate quì c’è un’altra vendita gravissima che si vuole mettere in atto……. cioè quella del patrimonio immobiliare comunale…….. doppiamente grave inoltre poichè gli edifici di cui si parla sono immobili storici….. tanto che per venderli è necessaria l’autorizzazione alla alienazione da parte della Soprintendenza alle Belle Arti. I beni in questione sono : il Comparto Trieste, e Palazzo Cicclini. Siccome l’assessore alla cultura Silenzi non fa altro che parlare di cultura e numerosi sono anche gli interventi del consigliere Angelini sull’argomento cultura….. vorrei sapere se la loro concezione di “cultura” è quella di vendere immobili comunali dall’elevato valore storico-culturale ed architettonico……… in tal caso li consiglio di consultare un buon vocabolario di lingua Italiana (tipo il Devoto-Oli) e non semplicemente leggere, ma studiare attentamente il significato del termine cultura……….. dopo di che forse scopriranno che la vendita del patrimonio immobiliare storico è una delle peggiori azioni che si possano fare in termini di cultura.L’invito a non vendere Palazzo Ciccolini, Comparto Trieste in particolare, e tutti gli immobili storici in generale, è inoltre esteso a tutti i componenti di maggioranza…. sindaco, consiglieri ed assessori….grazie.