di Filippo Ciccarelli
Incontrare un capriolo nel giardino della propria casa al centro di San Severino è già un evento piuttosto raro: ma che l’animale, nonostante lo si avvicini, rimanga immobile significa che qualcosa non va. Per questo motivo Alessandro Teloni, dopo essersi trovato di fonte il mansueto ungulato, aveva immediatamente avvisato la Guardia Forestale, o almeno ha provato a farlo, perché il numero dell’ufficio di San Severino squillava a vuoto. “Era venerdì scorso, intorno alle ore 15 – ricorda Teloni – quando uscendo di casa ho visto l’animale nel giardino. Vivo a 400 metri dalla piazza, in pieno centro a San Severino, anche se la mia abitazione è circondata da un ettaro di campo. Non avevo mai fatto un incontro così, e ho cercato di chiamare Guardia Forestale e Polizia Municipale perché si capiva che l’animale stava male. Non trovando nessuno, ho rinviato un appuntamento di lavoro per recarmi all’ufficio della Guardia Forestale e qui era indicato il numero da chiamare per le emergenze il 1515. Sono tornato indietro e non posso scordare la risposta dell’operatore: mi ha detto che se il capriolo stava lì è perché voleva stare lì”.
A quel punto cosa ha fatto?
“Gli ho risposto che se si prendeva la responsabilità io non avevo nessun problema. Deve avermi sentito indispettito, perché mi ha detto che vedeva quel che si poteva fare per mandare qualcuno. Pensavo che l’avessero fatto, perché quando sono tornato il capriolo non c’era più…”.
Invece?
“Invece niente, lunedì ho portato a spasso il cane e ho trovato la carcassa dell’animale, che era morto ad una trentina di metri da dove l’avevo visto la prima volta, in un punto del campo dove l’erba è molto alta. Ho richiamato la Forestale, chiedendo di sapere con chi avessi parlato tre giorni prima. Si sono subito attivati, tanto che dopo 10 minuti mi ha chiamato la Polizia Provinciale, dicendomi che avrebbero contattato l’azienda per prelevare la carcassa. Da loro ho saputo che il personale della stessa Provinciale aveva recuperato il capriolo e lo aveva curato, prima di liberarlo, proprio giovedì. Cioè il giorno prima che me lo trovassi davanti, immobile, a casa mia. Sono molto amareggiato, c’è modo e modo di trattare gli animali: io avevo avvisato la Forestale, che mi pare deputata a difendere flora e fauna. Se avessi saputo come sarebbero andate le cose, avrei tirato su un recinto e l’avrei curato io. Ma non penso che possano funzionare così le cose”.
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Sig, Teloni se avesse chiamato un cacciatore di sicuro ora sarebbe vivo………. qualcuno potra’ obbiettare su questa mia affermazzione evidentemente parla solo ” per sentito dire ” ………….
ma sono state vere le cure che hanno fatto la forestale ho sono falsità ????
poverino!
Inetti buoni a nulla siete buoni solo a fare multe a chi va in bicicletta in montagna per fare cassa complimenti vivissimi. Credevo che la forestale fosse un corpo di stato sano ma purtroppo sbagliavo…
penso che quello che ha scritto il sig. Scisciani sia vero, io pur essendo contrario alla caccia penso che se avessero chiamato i cacciatori avrebbero salvato quel capriolo. E se le cose dovessero stare come ha detto il protagonista della vicenda ossia che si è sentito rispondere in quel modo dall’operatore (ossia che il capriolo stava li perchè voleva stare li) beh ci sarebbe da mandare quelli di striscia la notizia o quelli delle jene a indagare più in dettaglio….si anche per un capriolo. Ma questa è l’Italia.
una bella denuncia per omissione d’atti d’ufficio al simpatico operatore del 1515, no?
ma in questo caso potrebbe verificarsi un omissione di soccorso del capriolo???
non é assolutamente un fatto grave, anzi, é un normale processo di selezione naturale al quale tutti gli animali vanno in contro. La presenza di predatori é anche favorita dagli animali vecchi e malati e un’altro gran numero di specie usufruisce di queste situazioni, quindi, alla fine la morte di un animale in natura favorisce, in un certo modo, la stessa biodiversitá.
qualche anno in pieno centro a San Severino un capriolo cadde in un tombino profondo qualche metro. furono proprio dei cacciatori di passaggio i primi a soccorrerlo e a tranquillizzarlo fino all’arrivo degli enti preposti. Non sono a favore della caccia, però a volte i migliori amici sono quelli che non ti aspetti
Allora mi spieghi per quale motivo dobbiamo pagare un servizio pubblico che tuteli l’ambiente se poi questo deve essere lasciato correre come normale processo di selezione?
P.S. il capriolo non era vecchio ed era malato non per condizioni naturali ma per esser caduto in burrone.
@ Andrea Corradini. Quello che sostiene lei è vero, in natura esiste la selezione naturale che guida un percorso evolutivo nel quale anche noi esseri umani ne siamo stati coinvolti. ma tornando al capriolo, chi sa quanti caprioli moriranno naturalmente in anfratti rocciosi irraggiungibili di cui nessunio verrà mai a sapere nulla, o magari predati di un lupo, ok tutto naturale, ma questo caso specifico, il capriolo meritava di essere salvato, o per lo meno provare a salvarlo, se no non mi spiego che senso ha salvare un lupo (se lo ricorda il lupo Navarro?) http://www.youtube.com/watch?v=wPSq0RhloPE il lupo salvato rimasto dentro un torrente nei giorni della neve del 2012? respirazione bocca a bocca, nutizione con uovo, cure amorevoli e opi la liberazione dopo la guarigione. Allora secondo il suo concetto anche quel lupo doveva essere lasciato li a morire tanto era una cosa naturale…o no???? Non è che ci strappiamo i capelli per la morte di un animale, ma se qualcosa ci può fare, per me va fatto.
quoto el dindo, per non parlare poi del fatto che quel capriolo potrebbe essere stato vittima di un’esca avvelenata che sulla selezione naturale non ha niente a che vedere….
Ragazzi ricordiamoci sempre di farci dire il nome dell’interlocutore all’inizio delle telefonata, è ora passata che ‘stimboscati pensano di rimanere sempre impuniti. Ora è toccato ad una povera bestia, domani il fancazzista di turno che accopperà (con dolo)?
Pagare un Servizio Pubblico che tuteli l’Ambiente va bene ma bisogna anche sapere BENE quale Servizio Pubblico chiamare in caso di necessità! Ovvero: Se mi faccio male in montagna non chiamo l’idraulico ma il 118. Se trovo un animale ferito chiamo direttamente l’Amministrazione Provinciale visto che è la Polizia Provinciale responsabile del recupero dei selvatici feriti. In Forestale ci sono a malapena 8000 Donne e Uomini che non possono garantire la copertura totale h 24. Poi, altro punto, se il Capriolo è caduto da un burrone, come faceva a stare in un giardino in centro a San Severino visto che non mi risulta che ci siano burroni in centro… Poi, la fotografia dell’Animale morto e mezzo mangiato ….. quale predatore si è intrufolato in quel giardino per ridurre la carcassa in quelle condizioni?
Comunque sia, dal 1515 è stata chiamata la Provincia quindi tutto è stato fatto come doveva essere fatto. Se poi l’Animale è tornato ESATTAMENTE dove è stato trovato venerdì, sarebbe meglio verificare il perchè!! O per lo meno chiederselo. Non vogliamo mica che succeda a qualche altro Capriolo?!?! Potrebbe esserci qualcosa di più grave, non sarebbe la prima volta che eventi che l’Uomo non conosce provocano disorientamento negli Animali (Balene, Delfini, Uccelli etc etc).
Giusto per commentare le prime due risposte:
1) la “Forestale”, forse voleva scrivere “Il Corpo Forestale Dello Stato ” (si chiama così dal 1981!!! Aggiornarsi ogni 30 o 40 anni non fa male a nessuno) NON fa cure a niente e a nessun Animale. Ci pensano i veterinari convenzionati con le Provincie.
2) Se ci commette qualcosa che no va bene si pagano le conseguenze. I divieti valgono per tutti, non solo per i motociclisti!!!!!