Passa dalle Marche un canale che consentiva al clan dei Casalesi di riciclare denaro sporco attraverso operazioni finanziarie con società di capitali di San Marino. E’ stato scoperto e smantellato dai Carabinieri di Caserta che hanno arrestato, in un’operazione scattata all’alba, 24 presunti affiliati al clan. Sono stati sequestrati beni per due milioni di euro. L’operazione – denominata “Titano” – è scattata in Campania, Marche ed Emilia Romagna.
Nei confronti delle 24 persone arrestate i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta hanno eseguito ordinanze di custodia cautelare in carcere per associazione a delinquere di tipo mafioso e riciclaggio, con l’aggravante del metodo mafioso. I provvedimenti sono state emessi al termine di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.
Durante le indagini, oltre al canale per il riciclaggio di denaro sporco a San Marino, i Carabinieri hanno ricostruito le manovre del clan per la creazione di una struttura satellite operativa nelle Marche e in Emilia Romagna per la gestione degli affari illeciti nelle due regioni. Fra i beni sequestrati vi è anche una Ferrari modello Scaglietti, una coupè prodotta dalla casa di Maranello dal 2004 al 2011.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Il “mostro” è già insediato ed operativo nelle Marche.
E’ normale, sono gli unici che hanno la liquidità necessaria per fare impresa.
Non possiamo continuare a lasciare alle mafie il traffico delle droghe che possiamo trovare in ogni angolo e con ipocrisia unica arrestare tanti piccoli spacciatori che non fanno altro che affollare le carceri.
E’ ora di regolamentare la vendita delle droghe sotto il profilo della sicurezza per chi le assume, per la pubblica sicurezza ed anche sotto il profilo fiscale.
Non penso che Bersani abbia ricevuto Roberto Saviano durante le consultazioni per scherzare su questo argomento.
In galera tutti!
@serf
I Casalesi sono della Prov. di Caserta, Casal di Principe, normale che sia quella Procura ad occuparsene; del Biogas se ne stanno occupando le Procure per competenza territoriale ma spero che non vorrà annoverare gli imprenditori coinvolti alla camorra.
Anzi ritengo che in questo momento dovranno essere aiutati nell’ottenimento di “finanziamenti produttivi” per non cedere alle lusinghe di “facili investitori”.
Questo facile “populismo” non può che essere d’aiuto alle forze politiche da sempre colluse con le mafie.
La banca si cerca di sceglierla vicina, per comodità. E San Marino è vicina alla regione Marche.
@jacO
Sottile questa interpretazione, se non fosse che a San Marino non si va per chiedere, ma per depositare.
L’idea che i casalesi possano essere indagati solo dalla Procura di Caserta, o che comunque ( vedi commento n. 4) sia in qualche modo più “normale” che i casalesi siano indagati da quella Procura piuttosto che da una qualsiasi altra procura, è davvero fenomenale.
Consiglierei di informarsi meglio sulla spinosa e complessa questione della competenza dei Pubblici Ministeri, per cominciare una buona lettura potrebbe essere un articolo come questo: http://www.goleminformazione.it/commenti/quando-il-pm-non-rispetta-i-confini-territoriali.html .
In sicilia la si chiama MAFIA, in campania CAMORRA, in calabria NDRANGHETA, in puglia SACRA CORONA UNITA,………….per le altre regioni dove non si e’ attribuita un nome, chiamiamola semplicemente “POLITICA”