Avevano appena rubato un’impalcatura allestita su un palazzo in ristrutturazione tra Trodica e Morrovalle. Tubi svitati, smontati ed accatastati in un furgone, ma anche diversi metri di cavi elettrici, tranciati e sottratti al cantiere. Ma quell’impalcatura smontata in fretta e furia, alle prime luci dell’alba, ha generato le chiamate ai numeri di emergenza di Carabinieri e Polizia, consentendo l’intervento di militari ed agenti che hanno rinvenuto tutto il materiale edile, del valore di diverse migliaia di euro.
In stretto coordinamento i Carabinieri di Civitanova e gli agenti della Polizia di Macerata, hanno individuato il furgone sospetto che si stava allontanando alla vista delle pattuglie. Lo hanno bloccato, fermando prima il conducente e poi un altro uomo che si era allontanato a piedi nelle campagne di Corridonia.
I due uomini, Massimo Linardelli, 49 anni di Potenza Picena e Mauro Marinelli, 50 anni, di San Severino, sono stati tratti in arresto per concorso in furto aggravato. Gli arresti sono stati convalidati questa mattina al tribunale di Macerata: per entrambi obbligo di firma alle stazioni dei carabinieri dei comuni di residenza, in attesa del processo.
Anche questa attività, condotta sullo spunto di segnalazioni giunte ai numeri di emergenza, sia al 112 che al 113, consolida il rapporto di fiducia fra cittadino e forze di polizia.
Erano state sempre le chiamate a Carabinieri e Polizia, lo scorso 9 febbraio a Civitanova, a consentire un “arresto congiunto” del rapinatore di una farmacia, in pieno centro cittadino.
Sempre a Morrovalle, una decina di giorni fa era stato un ragazzo del luogo, testimone di uno scippo ad una donna, a chiamare il 112 della centrale operativa dell’Arma di Civitanova e, contemporaneamente, ad inseguire l’autore. L’immediato arrivo dei carabinieri della locale stazione aveva consentito di operare l’arresto.
(redazione CM)
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Mi piace sottolineare che no, non erano romeni o albanesi.
Sig. Pischello, se fossero stati romeni o albanesi non sarebbero scesi cosi’ in basso da trafugare cavi elettrici ed impalcature. Loro mirano molto piu’ in alto ed in maniera altrettanto violenta!
chi mi spiega il perché questi rubano un po’ di ferraccio e qualche cavo elettrico e li sbattono con foto e nomi, mentre in altre situazioni ben più gravi si oscurano le identità.
non é polemica verso l’articolo o altro, ma solo è semplice curiosità
Buongiorno a tutti.
Finalmente dopo cinque lunghissimi anni posso finalmente dire: “giustizia è fatta!”.
Io sono il LINARDELLI menzionato nell’articolo sovrastante. Esattamente in data 21/12/2018 è stata emessa la sentenza di ASSOLUZIONE, ai reati di cui vengo imputato nell’articolo. Sto qui ha scrivere, ovviamente non perché ce l’ho con gli autori dell’articolo, che hanno semplicemente fatto il loro lavoro e l’hanno anche fatto bene. Sto qui ha scrivere, per rivolgermi a quei pochi elementi, di mia conoscenza che, non avendo altri mezzi per farlo, hanno approfittato di questa calunniosa vicenda per sminuire la mia persona, ferendo la mia dignità, e sopra tutto quella dei miei figli. A queste persone dico: “Io ho passato cinque anni d’inferno, a causa della vostra meschinità, ma ora sarete voi che nel guardarvi allo specchio non dovrete far altro che vergognarvi, sperando che se avete una dignità, cosa a cui credo poco, siate capaci di fare ammenda per tutto il fango con cui mi avete coperto ingiustamente.
Approfitto dell’occasione per ringraziare la redazione di questo giornale che mi ha dato l’opportunità di poter replicare.
Saluti a tutti
Scusate per l’errore. Nella fretta ho scritto che la data della sentenza era il 21/12/2018, ma ovviamente si tratta del 21/12/2017.