Dalla nostra lettrice Marina Santucci riceviamo:
Facendo seguito alle precedenti segnalazioni, con le quali si mettevano in evidenza lo stato di abbandono del sottopasso che collega piazza Marconi con via dei Sibillini ( lo ripeto: ogni giorno ci passano sotto intere scolaresche, oltre che, come me, maceratesi e – ahimè – visitatori), ed in particolare il crollo che aveva interessato, un anno fa, l’esterno del sottopasso (leggi l’articolo), senza che i tecnici comunali avessero provveduto in tale lasso di tempo a portare via i calcinacci, comunico che il Comune ha provveduto a pulire. In particolare, dopo la segnalazione pubblicata anche sulla stampa, sono state rimosse le macerie, si è provveduto a far cadere il pezzo di intonaco pericolante, potare le piante dell’aiuola, rimuovere anche la transenna.
C’è bisogno di una segnalazione di una maceratese per far accorgere il Comune che da un anno un muro è caduto e da un anno nessuno ha mosso un dito?
Resta, è evidente, lo stato di abbandono della struttura che, sebbene chiusa per mesi nell’estate del 2010 e riaperta dopo i “lavori”, ha ripresentato immediatamente i problemi non risolti con i lavori stessi, evidentemente non effettuati a regola d’arte (ma pagati dalle casse pubbliche come tali, c’è da presumere).
In particolare, oltre il crollo esterno, che seppur probabilmente non pericoloso è indecoroso, è appena si entra che balza all’occhio il disastro: i muri sono impregnati d’acqua e macchie verdi fanno pensare a muffe; pezzi interi di intonaco e piastrelle sono cadute a terra a causa dell’umidità; la plafoniera a soffitto è interessata sia dalle infiltrazioni che dalle muffe ; inoltre è sconcertante che delle placche di metallo siano state poste sopra alle crepe spesse un paio di centimetri, come una vera e propria toppa. Da notare che i lavori di impermeabilizzazione dovrebbero interessare il tetto del sottopassaggio, lato Convitto, ovvero sopra le scale, senza interessare nè la strada nè le mura urbiche. Si tratta di un evidente caso di mancata volontà, nonchè perizia.
Questo è quanto in questo angolo di Città.
Altrove, altra incuria. E’ da circa sei mesi che i “cancelli” di Piazza Annessione sono stati ingabbiati nel legno (leggi l’articolo); ebbene, non c’e alcun segno di lavoro in corso, mai visto un operaio aggirarsi lì e – anzi – l’impalcatura in legno comincia a dare segni di decadenza e abbandono. L’ho cercato, ma non ho visto alcun cartello che indicasse la data di inizio e fine lavori, un responsabile del cantiere o della sicurezza…. Niente di niente. Faccio notare che i cancelli sono ( oltre che di incomparabile bellezza rispetto al cantiere di legno, ovvio) , un ornamento della città e un’attrazione turistica, immortalata anche in un’opera di Trubbiani: perchè sono stati ingabbiati? Sono previsti dei lavori? quanto dureranno? Quanto costeranno?
Domanda: come può Macerata svegliarsi dal torpore in cui i più la dicono abbandonata, se non si comincia a fare e lavorare su queste piccole cose?
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x come e’ gestita questa citta’,non c’e’ da meravigliarsi + di niente…………
Voleva diventare la capitale Europea della cultura… non è vero???
Eddai…sappiamo tutti che il Comune ora ha altre priorità!!!! Il nuovo (INUTILE) Centro Direzionale, il nuovo (INUTILE) centro commerciale di Santa Lucia, il disboscamento di un parco pubblico per farci scaricare (GRATIS) la terra di riporto prodotta dal cantiere del Centro Direzionale, i costi delle perizie per certificare la “paludosità” del luogo dove dovrebbe sorgere il polo natatorio, gli ulteriori esborsi per indennizzare i cittadini che hanno avuto il condominio danneggiato dalla (INUTILE) Galleria delle “Fontanelle”, la gara per SVENDERE la centralina dei rilevamento dell’inquinamento. Insomma non si può pretendere tutto e subito, tantomeno che siano affissi cartelli per far sapere alla gente la durata dei lavori, il costo dei lavori o le ditte appaltatrici….eddai…un pò di privacy!!!!
@ Sale Pepe : aggiungerei anche i gravosi impegni di lavoro per la ricomposizione della Giunta delle ricotte.
Il sottopasso venne ristrutturato pochi anni fa (eliminando tra l’altro il muro a mosaico): sembra evidente che la ristrutturazione è stata fatta a membro di segugio, viste le infiltrazioni d’acqua e la muffa
Per quanto riguarda i cancelli mi preoccuperei che non vengano tolti/restaurati i lampioni: non sarebbe la prima volta che accade, in Italia, che per un eventuale restauro poi ci si accorge -dopo- che vengono rimesse delle copie (mentre gli originali finiscono chissà dove)
E’ probabile che il preposto alle opere di ristrutturazione / restauro in comune per le proprietà pubbliche abbia una certa vicinanza all’acqua .
Tale vicinanza o affinità comunque di certo non gli fà notare ( mentre magari nuota) che i lavori siano fatti a regola d’arte.
Un’ altra perla è la rotonda dei giardini Diaz o meglio i locali che essa contiene.
Restaurati, con i nostri soldi su incarico del comune che ci rappresenta, mai aperti se non per rari eventi. per poche ore , pregni di umidita e completamente insalubri.
Bravi i nostri tecnici con la loro ferma determinazione a controllare i lavori fatti così come sono altrettanto bravi a ricevere per tanta dedizione, bonus e promozioni.
ma non c’avete altro da pensare??
Le pareti a Muffa multicolori sembrano Opere d’arte da prendere come spunto per fare Quadri da esporre nei più prestigiosi musei di arte contemporanea!