Nuovo scontro sulla toponomastica, questa volta a Tolentino dove il Presidente Mauro Sclavi ha convocato il Consiglio comunale per giovedì 31 gennaio, alle ore 16.30. Tra gli argomenti iscritti all’Ordine del Giorno ci sono tre mozioni riguardanti la toponomastica, nelle quali si chiede l’intitolazione di vie piazze e sale. Tra queste c’è anche quella presentata dai consiglieri Colosi, Feliziani, Fogante, Salvucci, Ceselli, Massi, Trombetta, Gullini e Cicconi su “Intitolazione campetto adiacente giardino di viale Benadduci ai Martiri delle Foibe e dell’Esodo degli Italiani di Fiume, Istria e Dalmazia” ”.
Questa ultima ha suscitato la reazione dell’opposizione, preannunciando un altro possibile caso di disputa come quella che da settimane tiene banco a Civitanova per l’intitolazione di una via allo storico leader dell’Msi Giorgio Almirante (leggi l’articolo).
Centrosinistra unito a Tolentino – dal Pd a Sel, dall’Idv a Rivoluzione civile – contro la proposta. Le foibe, afferma un documento congiunto, furono ‘‘il prodotto della violenta politica di snazionalizzazione attuata dal fascismo in Venezia Giulia”. Tolentino non può accettare ”una riscrittura della storia funzionale allo sdoganamento politico e ideologico delle attuali organizzazioni fasciste e della destra radicale”.
Spiega le motivazioni del centro sinistra anche Marco Romagnoli del Pd:
“Mediocri in materia di bilancio- scrive – mi pare che si possa dire che i consiglieri di maggioranza brillino solo in toponomastica. Ogni consiglio comunale è l’occasione per poter mettere una bandierina. Mentre quasi tutte le altre proposte sono condivisibili ed hanno un significato, sa tanto di campagna elettorale la proposta dei consiglieri di “Fratelli d’Italia” (primi firmatari Colosi e Feliziani). Qual è il senso di intitolare uno spazio di aggregazione giovanile alle vittime delle Foibe? Io non avrei avuto problemi ad intitolare altri spazi a quell’evento. Per il campo di calcio a cinque avrei visto molto più importante e meno divaricante l’intitolazione a qualche personaggio che si sia contraddistinto nel mondo dello sport locale e nell’educare i giovani alla pratica sportiva. Un nome? Giovanni Compagnucci, compianto ex calciatore di livello ed ex allenatore del settore giovanile del Tolentino”
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Ecco la vendetta di VIA ALMIRANTE!! BRAVI!!!!!!!!
Mi sembra ridicolo e un pò meschino decontastualizzare quanto accadde molti anni fa e cercare di piegare la storia ai propri tornaconti ideologici/elettorali
Disconoscere che il fascismo (prima e durante la II Guerra Mondiale) cercò di italianizzare quei territori, ricorrendo a tutti i mezzi possibili (compresa la violenza contro i civili, con esecuzioni sommarie, stupri, incendi di abitazioni) significa non conoscere la Storia Patria o, peggio, essere degli ipocriti a fini ideologici.
Disconoscere che durante le ultime fasi della guerra e subito dopo i comunisti jugoslavi (sicuramente come reazione alla brutalità fascista, ma ANCHE in funzione di pulizia etnica) colpirono la popolazione civile/militare italiana (e non solo i fascisti) con violenza e altrettanto mentire sulla Storia Patria o, peggio, cercare di continuare a dare (indirettamente) l’aureola ai dirigenti derl PCI dell’epoca, primo fra tutti “il migliore” che, in fatto di minchiate ipocrite-opportunistico-politiche, ne ha fatte a bizzeffe (Processi Stalinisti, Spagna, Ungheria).
Però, se di queste foibe e degli esuli, per decenni non se ne è parlato in Italia (con l’assenso di tutti perchè tutti i partiti avevano più da perdere che da guadagnare per i loro ipocriti silenzi) è perchè all’epoca le condizioni politico-economiche-militari finita la guerra erano cambiate.
Noi NON chiedemmo di processare i criminali nazisti (in quanto la Germania Ovest, nel dopoguerra, era “amica”) e nascondemmo tutto (l’armadio della vergogna) ma, d’altro canto, rifiutammo categoricamente (come Nazione) di consegnare agli jugoslavi (diventati “nemici”) i tanti fascisti (diventati nel frattemo “democratici” e rimasti nelle amministrazioni pubbliche e militari) colpevoli di crimini di guerra (ed evitammo, di conseguenza, di chiedere il processo ai criminali jugoslavi)
Quindi, per decenni, venne messa la sordina su tutto quanto accadde in quei martoriati territori di confine in quanto tutte le parti politiche in causa (fascisti e comunisti in primis, ma anche la DC) avevano il proprio armadio della vergogna
Ora è evidente la minchiata ideologica-politico-elettorale di voler intitolare la via ai martiri oggi, così come sono minchiate ideologiche-politico-elettorali quelle di chi oggi protestaper questa proposta.
Ci sono così tanti problemi oggi in Italia, tanta crisi, tante famiglie in difficoltà, un casino cosmico in mille settori ed invece che avere delle risposte CONCRETE dai partiti si continua a spostare ipocritamente l’attenzione su queste cose che, francamente, per chi non arriva alla fine del mese sono michi@te g@lattiche…
Le motivazioni del PD mi sembrano anche accettabili. Intitolare un’impianto sportivo a vittime di una tragedia non mi sembra adatto. Forse una via, una piazza sarebbe l’ideale.
Le altre motivazioni mi sembrano un aberrazione politica violenta e ingnorante della storia. Che cosa c’entrano le povere vittime delle foibe, spesso anche partigiani antifascisti con “la violenta politica di snazionalizzazione attuata dal fascismo in Venezia-Giulia. Anzi proprio il contrario, quelle erano vittime proprio di quella politica. Un prodotto di quella becera politica fascista come lo sono stati i partigiani, che hanno reagito. Tra l’altro questi proprio non conoscono la storia….l’Istria non è mai stata Jugoslava se non dopo la II guerra mondiale (e fino a qualche decennio fa, visto che ora è Slovenia) prima erano Austroungarica e prima ancora territori della Repubblica di Venezia…quindi quale aggregazioni violenta snazionalizzazione…..gli Istriani sono sempre stati Italiani! Guardate che sono leghisti parlano così, perchè allora anche Trento, Trieste, Milano, Palermo, Napoli, Roma sono frutto di una conquista fatta con le armi di una politica di snazionalizzazione (i vari ducati, il Regno delle due Sicilie, lo Stato Pontificio ecc..) risorgimentale!
Il centrosinistra non si smentisce MAI!
@ Gianfranco Cerasi: Storicamente dai tempi della serenissima. Quei luoghi non sono stati italianizzati, ma comunque qui si parla di altro e lei sta fuorviando il discorso. Gli italiani furono cacciati e massacrati dalle truppe titine, dopo anni da buoni comunisti fedeli alla linea continuate a nascondere.
Secondo voi quelli non erano italiani per tanto non meritano di essere commemorati perchè minchioni, secondo me gli italiani massacrati dalla becera violenza titina meritano di essere commemorati.
Per quanto riguarda il fine mese di tanti italiani… cerca di nuovo di minimizzare una parte di storia che ci dovrebbe appartenere a prescindere dal partito di cui fa parte.
La attendo al varco quando di MINCHIATE già discusse ne farà un polverone copiando ed incollando le varie cazzate che trova nei siti di chi ha scritto la storia senza averla vinta…. arrivederci!
Quelle zone sono da sempre “nostre”, più precisamente della Serenissima: fu napoleone (e il cosddetto illuminismo) che sconvolse gli equilibri esistenti.
Questo per quanto riguarda la storia; per quanto riguarda la toponomastica, bene! ma diamo un avvertimento agli attuali amministratori di Tolentino: li scongiuriamo di vincere anche le prossime elezioni, non vorremmo che chi oggi è all’opposizione, domani malauguratamente al potere, prenda quel nome “alla lettera”.
Si potrebbe intitolare la piazzeta ai “non ancora assunti della nuova gestione della piscina comunale”. Magari solo temporaneamente, fino alla soluzione del problema. Così tanto per ricordare ai consiglieri comunali che a Tolentino c’è qualche problemuccio un tantino più urgente da far discutere in consiglio comunale.
Non è che lo scopriamo oggi che i fascisti ( non da soli ovviamente) hanno vinto le elezioni a Tolentino e qualche vecchia conoscenza (non mi riferisco solo all’età) nostalgica è in consiglio comunale.
Attendo con trepidazione uno dei prossimi “provvedimenti” della maggioranza “Pezzanesi”: a quando il trasloco da Civitanova a Tolentino di “via G. Almirante? .
@ ArjDMW
Ma legge quello che gli altri scrivono o, dopo 2 righe, pensa di aver compreso tutto?
Io “da buon comunista”, come dice lei, non devo nascondere proprio nulla e l’ho anche scritto sotto….
Come devo salutarla?
Un “saluto alla vittoria” le basta o devo pure fare il passo dell’oca?
Sono in accordo con l’intitolare lo spazio alle vittime delle Foibe.
Mi piacerebblo riscontrare la stessa memoria storica per le stragi operate dal fascismo nelle sue conquiste coloniali.
Ricordare fa bene sempre a tutti.
Quando un’Amministrazione decide di intitolare una via a chicchessia o a un fatto della storia, a meno che non si tratti di un delinquente o di un falso storico, occorre avere rispetto della decisione e non polemizzare. Saranno i Cittadini a giudicare ed eventualmente tenerne conto la tornata elettorale successiva.
Io ho sempre sostenuto che in certi casi sarebbe opportuno “sentire” prima cosa ne pensano i Cittadini (non le forze politiche) dal momento che le Maggioranze sono variabili, mentre i nomi delle vie restano.
A Civitanova hanno sbagliato ad intitolare una via ad Almirante e sbagliato a cancellarla.
Imporsi a suon di maggioranze (molto relative) in molti casi è da stupidi.
Foibe: la Sinistra unita contro il revisionismo a Tolentino
In merito alla proposta di intitolare il campo sportivo di viale Benaducci ai martiri delle Foibe, il centrosinistra tolentinate si esprime unitario e determinato con questo comunicato.
Il nostro approccio è sempre stato e continuerà ad essere quello della verità storica basata su quanto accaduto e non su come alcune forze politiche eredi della destra storica vorrebbero raccontarla.
Le foibe rappresentano il prodotto di quello che il regime fascista impose in tutto il Venezia Giulia e cioè una violenta politica di snazionalizzazione che ha perseguito l’eliminazione di tutte le istituzioni nazionali slovene e croate con scuole italianizzate, insegnanti licenziati costretti ad emigrare e limiti all’accesso nei pubblici impieghi. Alla soppressione politica delle minoranze, il regime mussoliniano accompagnò una violenta pulizia etnica del Venezia Giulia che ha compreso anche l’abolizione dell’uso della lingua slovena. La conseguenza di questo programma di distruzione integrale delle identità fu la fuga di gran parte delle minoranze dalla Venezia Giulia e il consolidarsi di un fortissimo sentimento anti italiano. Il regime fascista usò la mano dura contro le minoranze, facendo ricorso sistematico alla violenza con deportazioni nei campi istituiti in Italia (Arbe, Gonars, Renicci), il sequestro di beni e l’incendio delle abitazioni. Nel clima di vendetta che seguì l’armistizio dell’8 settembre del ’43, si registrò il primo fenomeno di foibe, in Istria e in Dalmazia, con l’uccisione di alcune centinaia di italiani a cui seguì una nuova ondata di violenze di matrice nazifascista: decine di villaggi incendiati, l’uccisione di 3000 partigiani e la deportazione nei campi in Germania di 10.000 persone.
Noi siamo favorevoli ad una lettura critica purché basata sui fatti della storia, fermamente convinti della valorizzazione del ruolo fondamentale avuto dalla Resistenza per le conquiste politiche, sociali e civili del nostro paese, ancor più nel nostro territorio con Tolentino che è tra le città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione e Medaglia d’Argento al Valor Militare nella lotta partigiana. Siamo per conservare la preziosa eredità della lotta al fascismo per costruire ogni giorno un mondo basato sulla pace, la libertà, la democrazia, l’emancipazione sociale e la dignità umana. Negli ultimi anni, in nome della “pacificazione” e “i morti sono tutti uguali”, viene condotta una campagna di stravolgimento della verità storica, tesa alla sistematica assoluzione del fascismo, arrivando alla vergogna di mettere sullo stesso piano combattenti per la libertà e oppressori, presentando i carnefici come vittime e martiri e i perseguitati come aggressori. Con le vittime delle foibe si tenta cinicamente di far leva sul sentimento d’appartenenza nazionale per proporre una visione alterata della storia, tesa a deformarla, falsificarla, cancellarla e svuotarla di significato.
Questa ri-scrittura della storia è funzionale allo sdoganamento politico e ideologico delle attuali organizzazioni fasciste e della destra radicale, che sono considerate ormai, da parte del centro- destra e non solo, come partner politici ed elettorali del tutto legittimi. La mozione da discutere in consiglio comunale si inserisce in tutto questo e arriva dopo il grande ammiccamento fatto da Silvio Berlusconi ai nostalgici del fascismo che è tutto tranne che una gaffe. In questi tempi di confusione e di antipolitica, alcuni vedono nel fascismo una sorta di età dell’oro ricordando “le cose buone” fatte da Mussolini. Sempre l’ex premier, dieci anni fa aveva dichiarato “Mussolini non ha mai ammazzato nessuno”. Imbarazzante è anche il silenzio del Movimento Cinque Stelle e le recenti affermazioni del comico genovese Beppe Grillo sul fatto che l’antifascismo non lo riguardi.
Noi riteniamo che tutto ciò avvenga perché in Italia non è mai stata fatta una vera analisi e riflessione collettiva su cos’è stato il fascismo. E poi: qualcuno ha pensato di chiedere ai giovani a chi vorrebbero intitolare il campetto dove si ritrovano ogni giorno?
Di per sé la scelta di intitolare un luogo pubblico alla memoria delle vittime delle foibe non è criticabile. Anzi, ben venga se serve a far conoscere meglio la storia a tutti, anche a coloro che, maldestramente, tentano di strumentalizzare questa triste pagina di storia italiana a fini di propaganda politica.
La vicenda, infatti, trovando le proprie radici negli irredentismi nazionalistici delle popolazioni slave e italiane della fine dell’800 e essendo strettamente connesse agli eventi della seconda guerra mondiale e il conseguente tentativo di instaurare regimi comunisti in Italia e Jugoslavia, è molto complessa.
Tanto è vero che sloveni e i croati, tutt’ora, non la raccontano nello stesso modo in cui la raccontiamo noi.
E la Slovenia fa parte dell’Unione europea, mentre la Croazia vi entrerà il prossimo luglio. Una ragione in più per accostarsi al problema con serietà e senza strumentalizzazioni.
In ogni caso, con la Legge 92 del 30 marzo 2004 in Italia è stato istituito nella giornata del 10 febbraio di ogni anno il “Giorno del ricordo”, in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Lo stesso provvedimento legislativo ha anche istituito una specifica medaglia commemorativa destinata ai congiunti delle vittime.
E’ poi utile, ritengo, sapere che nel discorso in occasione della celebrazione del “Giorno del ricordo” del 10 febbraio 2007, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha, tra l’altro, sottolineato che « … va ricordato l’imperdonabile orrore contro l’umanità costituito dalle foibe (…) e va ricordata (…) la “congiura del silenzio”, “la fase meno drammatica ma ancor più amara e demoralizzante dell’oblio”.
Anche di quella non dobbiamo tacere, assumendoci la responsabilità dell’aver negato, o teso a ignorare, la verità per pregiudiziali ideologiche e cecità politica, e dell’averla rimossa per calcoli diplomatici e convenienze internazionali ».
Nessuna pregiudiziale ideologico-politica può, quindi, esservi sulla decisione di intitolare un luogo pubblico alle vittime delle foibe.
Concordo, però, con il rilievo fatto da Romagnoli: non mi sembra proprio che il luogo più indicato per una intitolazione del genere sia uno spazio antistante ad un campetto di calcio a cinque.
Proprio per il rispetto della memoria di quella drammatica vicenda. Se la scelta verrà attuata, infatti, quel campetto sarà inevitabilmente chiamato come il “campetto delle foibe”, con un effetto alquanto grottesco.
Il grande male di questa epoca è che la gente tende a dimenticare.
Ma non le vittime, quanto le cause. Si guarda la Luna ma non il dito.
A scuola si minimizza, la cultura viene osteggiata e poi abbiamo baldi giovanotti che si atteggiano a fini nostalgici senza aver mai letto un libro di storia.
Solo così si permette al marciume di riemergere.
Grazie Pd, grazie Sel , grazie Idv….. senza di voi non ci ricorderemo mai che ci sono stragi di serie B stragi di serie A…….
Fatevi un giretto in Istria e prendete atto dell’italianità che si respira nei paesi che un certo Tito ha tentato invano di ripulire etnicamente.
Ma lo sapete che la maggior parte degli italiani infoibati erano di forte fede comunista ma italiani e non allienabili con Tito?
A Tolentino la MAGGIORNZA non vuole ricordare questa pagina di storia e tenta di cancellarla??
VIVA LA MAGGIORANZA!!!
Ma la storia rimane scritta.
« Di fronte ad una razza inferiore e barbara come la slava non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone. […] I confini dell’Italia devono essere il Brennero, il Nevoso e le Dinariche: io credo che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000 italiani »
(Benito Mussolini, discorso tenuto a Pola il 24 settembre 1920)
Certo che se qualcuno di cui sopra si permette di effettuare discorsi del genere non può che diffondere solo ed unicamente odio razziale, poi andiamoci a lamentare se la convinzione, diffusa dell’epoca fra i partigiani slavi, che la guerra di liberazione jugoslava non avesse solo un carattere “nazionale”, ma anche “sociale”, con la popolazione italiana percepita anche come “classe dominante” contro cui lottare.
solo delle menti malate come quelle della sinistra tolentinate possono partorire dei discorsi simili, solo menti bacate dal tarlo comunista possono promuovere morti di serie A a discapito di altri, vi nascondete dietro l’ombra dell’oppressore italiano per non ammettere che il regime titino ha infoibato uomini, donne, bambini e vecchi, tutti colpevoli di essere ITALIANI.
Vergogna, voi predicate la pace e la non violenza, vergogna ipocriti.
@maurizior: scusi ma lei tenta di giustificare uno sterminio?
Poi vorrei capire è legittimo parlare di un discorso effettuato in un area in cui gli italiani erano già vittime di episodi di violenza da parte dell etnia slava?
Caro sauro benedetti sei ignorante ( nel senso che ignori) quindi sei pregato di informarti… O d non parlare a vanvera senza sapere le cose!
Il solito fascismo di sinistra……..par condicio!
“Martiri” delle follie umane. Così dovrebbero essere intitolate TUTTE le vie, piazze etc che riportano nomi di eccidi. Non esistono morti di serie A e morti di serie B.
Mi meraviglio del fatto che, nel terzo millennio, ancora non si sia arrivati a capire che ogni strage è dettata dalla follia, ancora litighiamo per destra o sinistra dando prova solo della nostra ignoranza.
Oggettivamente non credo che un campo di calcetto abbia attinenza con le foibe, magari un campo da golf.