Ha fatto discutere nei commenti di CM (leggi l’articolo) e in alcuni gruppi facebook come lo Speaker’s Corner il convegno che si è tenuto sabato scorso presso la sala consiliare organizzato da Cittadinanza attiva dal titolo “Rom-anticamente”. Il tema verteva sull’inclusione e sulle politiche per l’integrazione delle popolazioni rom. Nel corso dell’incontro, al quale hanno preso parte l’assessore Antonella Sglavo, il Presidente dell’associazione EveryOne -Roberto Malini, Enrica Bruzzichessi – dell’A.N.P.I. Macerata, sez. “24 Marzo” si è parlato di progetti per abbattere i pregiudizi e per integrare la comunità rom romena di Civitanova Marche. Nessuna contestazione all’incontro nonostante gli oltre cento commenti e post spesi sull’iniziativa nei giorni precedenti. L’assessore Sglavo ha precisato che “sostenere un convegno di questo tipo non lede i diritti di altri cittadini che si trovano in condizione disagiate (questa la principale critica da parte dei detrattori ndr): stiamo seguendo però direttive europee e nazionali che prevedono finanziamenti per questa tipologia di percorso socio-culturale”. Non molto il pubblico in sala, anche se i due progetti presentati per l’inclusione sono piaciuti all’associazione Everyone che ha consegnato a Cittadinanza attiva il premio Makwan per i Diritti Umani, un riconoscimento dedicato alla memoria del ventunenne gay Makwan Moloudzadeh.
Laura Marzola, una delle promotrici si ritiene soddisfatta per l’iniziativa: ”non stiamo escludendo nessuno ma promuovendo un lavoro collettivo che farà solo bene all’immagine della città. Ringraziamo EveryOne per il premio conferitoci che ci onora profondamente e speriamo sia di buon auspicio per l’avvio del progetto futuro.”
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UN LAVORO NO ?
solo come informazione:hanno presentato un progetto individuando l’area per i rom vicino al pattinaggio ed adiacente agli orti per anziani! dove non vogliono il cavalcavia
@laura marzola è veramente un soggetto molto preoccupante!hauhauhau
Pensa un pò hahahaha si ritiene soddisfatta….ma quanto stà fuori questa quà???
…..FARA’ SOLO BENE ALL’IMMAGINE DELLA CITTAAAA’?????
AHAHAHAHAH……….IMMAGINE????? AHAHAHAHAH…….
CERTAMENTE INCREMENTERA’ IL TURISMO…..(per il fascino delle belle arti) HAHAHAHAHAH
INCREMENTERA’ IL LAVORO (aumenteranno gli operatori ecologici per pulire lo zozzo che fanno)
E IL SINDACO DIMINUIRA’ LE TASSE AI CITTADINI,PERCHE’ INTEGRANDOCI CON I ROM,QUESTI CONTRIBUIRANNO A PAGARE LE TASSE ANCHE PER NOI
In sala ….3 gatti….. il premio da chi l’avrà ricevuto?!
Da quello a sinistra…?da quello a destra….? o da quello al centro…?
HAHAHAHAHAHAAHAHAHAHAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHAAAAHAHAHAHAHAHAH
c’è gente che ha lavorato una vita e si trova 500 euro in tasca di pensione: dovete solo vergognarvi! Fortunatamente il tempo passa e tra qualche anno vi leverete dalle balle!
”Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura.
Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perchè tengono lo stesso vestito per molte settimane.
Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro.
Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perchè poco attraenti e selvatici ma perchè si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro.
I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali.
(…) Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia.
Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione.”
(Il testo è tratto da una relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912)
Domenico : purtroppo questo ce lo dovremmo ricordare sempre.
Per chi mi insulta : grazie perché per me, essere insultata da persone che non capiscono la valenza di una società multi-etnica ed emancipata, è un piacere. La viltà poi, è propria di alcuni soggetti civitanovesi che, anche avendo la possibilità di intervenire direttamente nel convegno, preferiscono denigrarci-mi in tutte le pagine pubbliche. Come detto al Corriere, Civitanova è sottoposta a controllo Ministeriale grazie a questo clima di intolleranza diffusa che di certo non fa bene all’immagine della città. Riceviamo continui messaggi di solidarietà ed il gruppo cresce ma vedo che questo non è per alcuni un bene. Promuovere politiche di integrazione vuol dire vivere in una società civile e non più barbara come è quella attuale. Mi spiace vedere dei concittadini non capire questo, anche se non mi stupisco. I nostri progetti andranno avanti e saranno sempre di più rafforzati dalle critiche che riceveremo.
Buona giornata
Per la sig.ra o sig.ina Marzola, mi spiace che Lei pensi questo di alcuni civitanovesi, parla di viltà. Ma allora perchè non presenta un progetto in un’altra città, se qui ci sono tanti vili cittadini. Io ci metto nome e cognome, come nell’intervento dell’altro articolo, quindi credo di poter parlare per le sue orecchie, senza offese naturalmente. Non è mio stile.
Io le vorrei dire che quello che Lei fa è una cosa encomiabile, quando si parla si progetti sociali, di volontariati, ecc. Io sono presidente, oltre che politico, di una associazione onluls per tutelare i diritti dei diversamente abili. Si è fatto quel che si è potuto, dato che composta da persone che lavorano e quel poco (anzi, pochissimo) tempo libero lo si dedica a verificare le eventuali condizioni di disagio nella città. Nonostante siamo riconosciuti ed iscritti all’albo regionale, non abbiamo mai chiesto 1 Euro ad enti pubblici, abbiamo fatto sempre di saccoccia nostra. Ora il suo progetto è normale che abbia un’eco così negativo in città (ma lo sarebbe stato anche il altri posti) perchè la situazione attuale è talmente disastrosa per tantissime persone che ognuno avrebbe desiderio di far sentire la propria voce. Integrazione dei ROM ? bella cosa, mi creda. Anche a me piacerebbe integrare i cinesi (ma i poveri disgraziati, che sono sfruttati), a farli uscire dai loro ghetti, e perchè no integrare al buon senso amministratori ed imprenditori che negli anni hanno rovinato parte della nostra città. MA le ripeto la domanda dell’altra volta: questi ROM che vorreste integrare, l’anno scorso a dicembre dove erano? perchè quando c’è da guadagnare una pagnotta nessuno si vede?
L’integrazione deve partire da loro, ma non con progetti sponsorizzati dall’amministrazione comunale. La loro integrazione si farebbe meglio con l’aiuto normale di volontariato, ma in fabbrica, a ramazzare per strada come fanno tanti onesti cittadini civitanovesi, cioè inserendosi nella situazione sociale di un contesto cittadino.
Per quanto riguarda la conferenza, c’è chi non partecipa ma anche chi non può partecipare. C’è chi non sa e a chi non interessa. io so soltanto che partecipai mi sembra 8-9 anni fa ad uno di questi convegni, poi fui invitato a pranzo per parlarne e sa quale fu la conclusione? “Sa, noi conosciamo Picche che nella prossima tornata vorrebbe venire a Civitanova con il suo movimento per fare qualcosa di innovativo a livello politico”. Non che voglia metterLa allo stesso llivello, ma è il solito discorso: con la fiducia, per colpa di qualcuno ci si rimette tutti. Compresa la politica.
Comunque Le auguro un buon lavoro, sperando che alla fine arrivi ad una conclusione positiva (almeno per non dover dire che anche stavolta Pantalone ha fatto un buco nell’acqua).
Più integrati di così!! Entrano in casa senza neanche chiederti il permesso…..segno che si sentono parte della famiglia, poi magari non avendo le chiavi ti spaccano una finestra o ti sfasciano la porta di ingresso, ma questi sono dettagli. Ma nella situazione politica ed economica attuale ancora esiste chi pensa ad integrare i ROM. Ma andate a ca..re!!
L’ho gia scritto in un’altra occasione. Fino a quando chi vuole aiutare quella gente, non parte dalla realtà dei fatti e li riconosce come problematiche da risolvere, non otterrà mai la soidarietà dei cittadini. Anche di quelli meglio disposti.
Purtroppo la maggior parte delle osservazioni fatte, hanno fondamento e non si aiuta la causa girandoci intorno senza ammetterlo.
Per accendere una lampadina ci vogliono due fili. Per ottenere solidarietà occorre convincere chi vuole essere aiutato, a collaborare. Mostrando maggiore attenzione all’igiene e alla pulizia, non rubando, adattandosi a fare un lavoro ecc ecc
Per Domenico sono passati 100 anni!!!!
@Domenico: con quei principi sono stati costruiti gli USA che oggi hanno riconfermato un Presidente di colore; con i falsi buonisti all’italiana si fa solo demagogia senza risolvere i veri problemi del Paese.
Ripeto:il tempo passa e arriverà il momento in cui questa combriccola di amministratori andrà a casa.
Cara Laura M e caro Domenico,
con questo mio intervento vorrei puntualizzare un passaggio del vostro ragionamento.
Trovo fuori luogo la citazione del documento americano, in quanto la peculiarità dei rom risiede proprio nel fatto di non poter essere paragonati ad alcuna altra popolazione. Gli italiani ieri (come gli asiatici o gli africani o i sudamericani oggi) hanno un notevole tratto comune ai popoli che li hanno ospitati o che li ospitano: quando i nostri antenati sono emigrati sapevano che la fonte di sostentamento era il lavoro e il modo migliore per migliorare la propria condizione era darsi da fare, come accade oggi (basti pensare a quanti cittadini cinesi, africani e medio orientali hanno aperto attività commerciali, dal parrucchiere, alla bigiotteria, fino all’abbigliamento e al kebab).
Purtroppo la cultura rom non contempla il ricorso ad uno stile di vita fondato sul lavoro stabile e “normale” per come lo intendiamo noi, non esistono attività aperte da rom o attività in cui i rom lavorino. Questo perché secondo lei? Forse gli imprenditori che assumono cinesi, nord africani o anche romeni nelle loro imprese (muratori, ristoratori, benzinai, etc) sono razzisti solo nei confronti dei rom?
In conclusione, trovo estremamente volgare ed ignorante un atteggiamento razzista nei confronti di ogni popolazione o minoranza, in quanto ritengo che all’interno di ogni collettività che basa il proprio sostentamento sul lavoro onesto, possano esservi casi isolati di delinquenza, sia essa italiana, ecuadoregna o pakistana. Tuttavia, nel caso dei rom, non credo si tratti di razzismo dovuto ad una presunta superiorità, quanto più che altro alla costatazione (dovuta al contatto diretto e quotidiano) dell’inconciliabilità dei due stili di vita.
Cordiali saluti.
Io non ho fatto alcun ragionamento, ho solo copiato ed incollato un documento d’epoca che dimostra, secondo me, come le generalizzazioni sia sbagliate.
A me sembra che, ogni volta che si dice:
– i bianchi;
– i neri;
– i rossi;
– i verdi;
– i gialli;
e via continuando, si annullino le differenze personali in un pre-giudizio basato su presunte caratteristiche uniformi.
La situazione, poi, non è disastrosa! Ci sono i banchieri delle élite mondiali che hanno deciso di trattare noi europei occidentali nella stessa maniera in cui hanno trattato per secoli altre popolazioni, cioè, di farci morire di fame perché siamo così poco accorti da utilizzare la loro moneta.
Non solo utilizziamo la loro moneta-debito, ma ci facciamo pure la guerra tra poveri.
Non esiste soluzione alla crisi e non vi saranno riprese. L’unica soluzione è utilizzare un’altra moneta, come ci ha insegnato il Prof. Auriti: www.simec.org
Inoltre, è inutile girarci intorno, ma Laura ha scoperchiato uno dei calderoni civitanovesi… quello dei debiti si sta scoperchiando da solo (magari con l’aiuto dei 5stelle) ed altri sono ancora coperti.
Nascondere le cose e non risolvere porta solo all’aggravamento delle situazioni. Ora si sta discutendo di integrazione delle etnie… non si può nemmeno dire che siano nuovi italiani o immigrati perché la maggioranza dei ROMA sono italiani…
A Civitanova, nell’assoluta mancanza di politica che ci ha contraddistinto per 60 anni, è ovviamente mancata una politica dell’integrazione delle diverse persone che hanno scelto di vivere a Civitanova.
Ora, invece di dire: beh… abbiamo un comune pieno di persone, provenienti da diversi posti o che già vivevano qui (di passaporto italiano, romeno, moldavo, russo, ucraino, nigeriano, egiziano, spagnolo e via dicendo…. e di religione cristiana – nelle varie denominazioni – musulmana, ebrea, animista, shintoista, buddista, hindu e via dicendo… in buona salute o di salute malferma… abili o diversamente abili… e via dicendo) allora cerchiamo di costruire una comunità di persone che si sostengano l’un l’altra visto che abbiamo solo un numero di individui soli che casualmente condividono lo stesso territorio… ci facciamo la guerra tra poveri… insultando chi capita a tiro ed anche il dito che addita la luna invece di guardare la luna.
Io, da emigrato poverello che se n’è dovuto andare da Civitanova perché non mangiava più e che sta a confrontarsi con le difficoltà di mangiare anche qui dove sto, non capisco la cattiveria che leggo.
gli organizzatori che lavoro svolgono? sono psicologi o socilogi ?
civitanova diventerà un ghetto