Proseguono le iniziative per il centenario della nascita dello scultore maceratese Umberto Peschi e il ventennale della sua scomparsa. Dopo la rassegna realizzata nel luglio scorso a Villa Colloredo Mels di Recanati, il programma prevede nei musei di Palazzo Buonaccorsi di Macerata l’esposizione di alcune grandi sculture dell’artista maceratese, ora patrimonio del Comune di Macerata, le stesse che furono presentate dal critico Enrico Crispolti nell’estate del 1990 nel centro storico della città. Negli spazi espositivi del Palazzo Buonaccorsi, in convivenza con le sculture dell’artista, fino al 30 novembre, si svolgeranno interventi creativi di giovani artisti (allievi di Accademia e del Liceo artistico con i loro insegnanti), ma anche di artisti noti, che opereranno pittoricamente su un’unica tela, disposta a forma di grande nastro, ognuno in un settore assegnato. “Un lavoro, frutto del comune impegno tra istituzioni ed associazioni culturali,- afferma l’assessore alla Cultura, Irene Manzi – diretto ad onorare, in occasione del duplice anniversario, la memoria di Peschi con uno sguardo contemporaneamente rivolto al passato, attraverso l’esposizione delle sue opere, e al futuro, attraverso il coinvolgimento dei giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti in un luogo, come Palazzo Buonaccorsi, fulcro autentico per la vita artistica della nostra città”.
L’intero programma, dal titolo La casa di Peschi – Il perimetro del pensiero, curato da Mauro Mazziero e Roberto Rossini, tende a ricostruire idealmente la casa dell’artista, un luogo, secondo il suo intento, destinato all’arte e alla cultura artistica in generale . Essendo venuta meno questa possibilità, l’Associazione Alberto e Umberto Peschi per le Arti Visive, per ricordarlo nel centenario ha programmato una serie di iniziative tra cui, con il patrocinio del Sistema Museale della Provincia di Macerata e del Comune Macerata Musei, l’i
niziativa in corso a palazzo Buonaccorsi Il pubblico potrà assistere al lavoro degli artisti – che sarà anche registrato in un dvd realizzato dal Liceo Artistico, poi aggiunto al catalogo – secondo un calendario che sarà esposto direttamente nella sede di mostra e consultabile nel sito www.maceratamusei.it . Il lavoro ultimato sarà inaugurato il 30 novembre alle ore 17. Per maggiori informazioni gli interessati possono telefonare allo 0733.256361 – 271709; fax 0733.261748 – www.maceratamusei.it .
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Finalmente un ricordo del grande ,grandissimo Umberto Peschi! Grazie a tutti coloro che si stanno impegnando per questa manifestazione che la città deve ad un artista di tale peso ed importanza ma che sembra quasi dimenticato.Ho conosciuto Peschi appena arrivata a Macerata nel 1981 .Ho potuto apprezzare non solo le sue doti di artista ma anche quelle umane perchè che era amico di famiglia e collaborava da anni con mio suocero l’architetto Marone Marcelletti .Ho potuto conoscerlo personalmente e visitare il suo studio.Ricordo memorabili chiacchierate con lui a proposito del suo periodo romano ,quando partecipò alla nascita,insieme a suo fratello,altro sconosciuto artista,del movimento futurista: vi garantisco che fu veramente un artefice della storia e delle vicende artistiche non solo a livello delle Marche ma anche a livello nazionale.Meravigliosi viaggi nell’arte erano anche le descrizioni delle sculture “del tarlo”.Queste opere costruite con una geometria perfetta sono punteggiate e traforate con una sapiente cascata di fori che riproducono il lavoro silente e invasivo ,strutturante e piacevolmente invadente di un tarlo che entra nel nostro campo visuale e ci trasporta in un microcosmo ricco di nuove e inimmaginabili emozioni.L’opera che al primo sguardo può apparire distante ,si avvicina sempre più all’osservatore:il legno diventa un materiale vivo ,avvolgente e le geometrie diventano percorsi ideali ,sicuri .verso punti di fuga e punti di luce che l’artista ha preparato per indicare la strada a chi guarda.E’ in certi momenti quasi un percorso didattico,è come se l’artista non avesse mai interrotto il dialogo con il pubblico.In questo si vede la grande generosità di Umberto che è stato insegnante , maestro e non è mai stato avaro del suo sapere che ha sempre condiviso, messo a disposizione,spiegato nel vero e proprio senso del termine,sempre con una semplicità disarmante e incisiva,mai banale e sempre acuta ,pungente ,perforante come il trapano del tarlo.Incredibile sentire le sue descrizioni sugli strumenti del mestiere:i compassi , le pialle ,la tavola del falegname e tutti gli attrezzi di cui non ricordo più il nome ,venivano descriti minuziosamente e valorizzati.Questo nuovo evento culturale ed artistico sarà per molti maceratesi( ed anche per me che pur essendo bresciana vivo da trentanni a Macerata e mi considero tale)non solo un viaggio nella memoria, ritrovando nell’umanità di Umberto la solidità dei valori umani di un piccolo mondo antico che oggi andrebbe ripensato,ma e soprattutto sarà anche il punto di partenza per spingere i giovani verso progetti, alla creazione di infiniti percorsi fuuri che sappiano di profonda cultura,profondo sentire,grande generosità nel condividere emozioni e riflessioni comuni.Così nella cornice di palazzo Buonaccorsi le opere saranno in mostra in stanze adiacenti alla ‘esposizione dei pezzi di falegnameria raccolta pazientemente da mio suocero Marone, a volte proprio con la complicità di Umberto ( e a questo proprosito vi sono racconti esilaranti sulle uscite a due per cercare vecchi attrezzi nei luoghi più improbabili,in vecchie botteghe o in qualche “scarcalaccio”) e donata alla città da mio marito l’arch.Francesco Marcelletti. Finalmente,sullo stile di Umberto, un piccolo miracolo di speranza e di luce in un momento di buio!Grazie
Eliana Leoni Marcelletti
Secondo l’opinione di un architetto che lavora a Parigi, l’unico fabbricato moderno di Corridonia che ha valore architettonico è proprio all’entrata della città. Si tratta del palazzo Perugini-Marcelletti. I balconi in cemento hanno dei fregi. Il palazzo fu ideato da Marone Marcelletti e i fregi sono di Umberto Peschi.
Piace ricordare – con mestizia – che un’opera di Marone Marcelletti era nei giardini pubblici, impersonata da una fontana artistica, distrutta insieme ai giardini stessi dalla bifolcaggine di certi amministratori “parvenu”per farci uno spazio in cemento. Corridonia non è nuova alle distruzioni di beni artistici attuate, per “svecchiare”, nel corso dei secoli. A cominciare dal nome della città.
Con Umberto Peschi avevo un bel dialogo. Era rispettoso del modo di fare degli artisti, pur al di fuori delle mode. Non era avaro di consigli. Mi diceva: “Lascia perdere quelli che ti dicono di fare l’astratto per non essere “passatista”, ma “moderno”. Quelli che fanno l'”astratto” e che si sentono all’avanguardia dovrebbero ricordare che l’astrattismo fu inventanto all’inizio del ‘900… Tu fa’ pure il figurativo e fallo tecnicamente bene, esprimendo il tuo pensiero.”
L’amicizia tra Marone e Umberto trova conferma al Bonaccorsi con la mostra d’arte e con quella degli antichi utensili per la lavorazione del legno. Avevo sentito parlare della raccolta dei pezzi antichi da falegnameria di Marone. Adesso che è stata donata (credo) al Comune possiamo stare certi che questo patrimonio storico non verrà perduto. Rivedrò le opere di Umberto con la stessa emozione del passato, quando Umberto era in vita, e continuano a vibrare ancora dentro di me.