La Finanza ha scoperto un nuovo falso cieco che nelle nostre zone si aggiunge a quelli già colti con le mani nel sacco a San Severino, Caldarola e Corridonia. Stavolta si tratta di una casalinga di 67 anni, sposata, madre di due figli, residente a Macerata e titolare di una indebita pensione d’invalidità civile che in nove anni le avrebbe fruttato 50 mila euro e adesso le frutterà un probabile processo per truffa allo Stato, un’eventuale condanna e la conseguente restituzione all’Inps di quella somma più gli interessi. Le prove? Immortalate in alcune foto che la ritraggono mentre cammina a passo spedito nel traffico, scende e sale ripide scale senza sorreggersi a qualcuno o a qualcosa, aspetta l’autobus guardando l’orologio da polso e ama fermarsi a leggere le pubbliche affissioni con particolare predilezione per i manifesti funebri. Questa, per sommi capi, la notizia. Alla quale, però, manca un dettaglio importante: il quando, il come e il perché la succitata signora sia riuscita a farsi certificare per vera la sua falsa menomazione visiva da parte di quelle commissioni mediche, prima dell’Asur e poi dell’Inps, il cui responso è obbligatorio per legge. In attesa, ora, che la Procura indaghi su tale non secondario aspetto della questione, mi si consenta di stimolare la fantasia e avanzare ipotesi più o meno assurde sull’accaduto. Maliziose? Sì, nella misura in cui la fantasia deve cedere, per sua propria natura, anche alla malizia.
Una donna di Macerata dal 2003, è riuscita a fingersi cieca percependo indebitamente circa 50mila euro di pensione (clicca sull’immagine per guardare il video)
Prima ipotesi. In quel lontano giorno del 2003 i medici incaricati di accertare la capacità visiva della signora sottoponendola a infallibili tecnologie diagnostiche hanno preferito, chissà per quale motivo, prendere atto, come oro colato, dell’autocertificazione dell’interessata. Immaginiamo allora la scena. Venuta a sapere che ai ciechi totali spetta una buona pensione (dal calcolo della Finanza dovremmo essere al di sopra dei cinquemila euro all’anno), la signora decide di fingersi cieca, sale in macchina, cerca un parcheggio, si reca nella sede della commissione, aspetta il suo turno sfogliando un giornale, ogni tanto dà un’occhiata all’orologio, si aggiusta i capelli davanti a uno specchio e alla fine si presenta al giudizio dei medici. “Qual è la sua invalidità?” “Sono cieca”. “Guardi questo cartello con tante lettere in fila, le legga”. “Non posso, ho già detto di essere cieca”. “Non ce la fa neanche con le lettere grandi?” “Quelle, sforzandomi, sì”. “Bene, lei non supera un ventesimo di vista su entrambi gli occhi, il che le dà diritto a una pensione ridotta, quella di cieco parziale”. “Ridotta? Scusatemi, mi sono sbagliata. Io non vedo neanche le lettere grandi”. “Allora lei è una cieca totale, con una capacità visiva che le consente, al massimo, di scorgere, ma vagamente, le ombre e le luci. Quindi pensione completa”. “Grazie e arrivederci. Anzi, non arrivederci. Ve l’ho già detto, io sono cieca”. E se ne va a passo spedito, indovina di slancio tutte le porte, pigia il bottone giusto dell’ascensore, salta in macchina e fila veloce verso casa con la gioia di essersi guadagnata, grazie all’autocertificazione, un sostanzioso assegno mensile.
Seconda ipotesi. Sempre in quel giorno lontano, la commissione ha svolto il proprio compito con assoluto rigore scientifico – esame del fondo dell’occhio, del nervo ottico, della pupilla, della retina – e ha accertato, senza ombra di dubbio, che la patologia della paziente – o impaziente – è tale da determinare lo stato di cecità totale. Qualche tempo dopo, però, la signora si reca nella chiesa delle Vergini e implora San Giuliano di restituirle la vista. Il miracolo avviene. E oggi le fotografie della Finanza dimostrano che lei non è più una cieca totale e, forse, neanche parziale. Da quanto tempo? Un anno, due, tre, quattro, cinque, sette? Non è dato saperlo. Ma ecco perché la legge prevede severi controlli periodici. Controlli che a giudicare dalla situazione non sarebbero stati fatti o ai quali la signora si sarebbe sottratta senza che nessuno se ne accorgesse.
Terza ipotesi. Quel santo non era San Giuliano ma qualche commissario troppo buono d’animo o magari un oculista per così dire di famiglia al parere del quale la commissione, nei successivi controlli, si è adeguata senza porsi il problema di ripetere, come prescritto, gli esami del caso.
Ipotesi, ripeto, di pura fantasia. Ma con una loro pur discutibile ragionevolezza. Sta di fatto, comunque, che questa benedetta pensione non era dovuta, o fin dall’inizio o dal momento del supposto miracolo. Domanda: siamo proprio sicuri che la responsabilità di tutto ciò debba ricadere esclusivamente sulla suddetta signora e di mezzo non ci sia qualcos’altro o qualcun altro? E qui salta fuori l’ipotesi numero quattro, resa plausibile dalla singolare circostanza che fino ad oggi i componenti di quelle commissioni non hanno sentito il bisogno di venire pubblicamente e ufficialmente allo scoperto per sostenere la correttezza del loro operato e difendersi dagli sgradevoli e magari infondati sospetti che il loro ostinato silenzio rende inevitabili.
Ecco, dunque, l’ipotesi numero quattro. Non sarà che i veri ciechi sono coloro che dovrebbero vedere e non vedono e che, di conseguenza, i falsi ciechi si approfittano della loro cecità? Santi a parte, in chiesa o in commissione, non sarà che certe forme profane di santità piovono dal cielo come effetto della confusione, della sciatteria, dell’inefficienza, del pressappochismo, del tirare a campare e del chiudere un occhio (già, non vedere) che da tempo affliggono la società italiana a tutti i livelli?
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per accedere alle pensioni di invalidità civile non basta la firma di qualche medico – ci sono almeno
una decina di passaggi non per ultimo
quello dei comuni che debbono
comunicare i dati all INPS –
Modificare qualche file e’ stato sempre molto semplice _ e non vorrei
dire – ma la stessa cosa forse e’ stata possibile pure all ‘ INPS –
Quindi medici che certificano il falso
forse ce ne’ saranno pure- anche se – siccome la commissione medica e’ costituita da diverse persone la cosa mi sa di difficile attuazione –
chissà se sia stato piu facile percorrere le altre strade !!!!
Anche perche’ Dott Liuti il sospetto
che fossero i medici certificatori
ad aver causato queste anomalie
pensionistiche e’ venuto a tutti-
ora mi sembra alquanto ingiusto non pensare
che tale sospetto non fosse mai venuto anche a chi e’ preposto alle indagini …..e di conseguenza semmai provvedere in merito …
Pero’ E’ pure vero che in Italia Ruby e’ la nipote di Mubarak .
Purtroppo devo dire che i veri invalidi che da anni sono portatori di patologie cardiache o quant’altro
con invalidità civile accertata e che hanno versato magari per più di 30 anni regolari contributi si vedono RIFIUTARE qualsiasi pensione minima da un burograte dell’inps
che chiamano visita collegiale fatta da un solo medico o presunto tale, persone che hanno più di sessanta anni , questa è l’italia di merda che noi abbiamo voluto.Come facciano i falsi invalidi ad ottenere pensioni e accompagno ,questo spero che lo accertino e ficcassero in galera tutti gli inconpetenti che occupano queste poltrone.
…io so solo che che per far valere le mie ragioni su la malattia che ho io,ho dovuto ricorrere al tribunale…e ho vinto! Però è umiliante dover “urlare” per far capire i problemi che un’handicap che hai ti sta rovinando la vita,invece chi sta bene si fà le case coi soldi dell’invalidità!! …e fà molta molta rabbia!!!
Invece di andare avanti con lo sciacallaggio mediatico di questi presunti falsi ciechi (Ma in Italia non si era innocenti fino a sentenza definitiva? O questo vale soltanto per la classe politica e nemmeno nella sua totalità?), perché non provate ad informare i lettori, ad esempio, su come si sta sviluppando la storia del falso cieco di San Severino? Oppure perché non andate a rileggervi le dichiarazioni di un mese fa del presidente dell’Unione Italiana Ciechi di Macerata? Soprattutto, quando le denunce per questi casi saranno archiviate, qualcuno chiederà scusa agli accusati (pazienti e commissione medica)?
Ho sempre sostenuto che è meglio aspettare almeno un primo approfondimento prima di commentare le notizie. Concordo con Lupo Alberto sul fatto che sia auspicabile per CM, come del resto spesso fa, stare sulla notizia fino a renderla il più possibile commentabile con cognizione di causa.
Spesso si leggono opinioni incredibili e fantasiose perché prive di dati certi.
Ritengo di non dire un’eresia che secondo me la colpa maggiore è da attribuire ai medici che rilasciano i certificati ed effettuano le visite. Non ho mai saputo di un medico condannato per una certificazione non veritiera. Del resto in un paese dove vengono condannati scienziati che non hanno saputo prevedere un terremoto è tutto possibile!!
sig Valentini lei ha avuto modo
di leggere le motivazioni della
sentenza che hanno portato alla
condanna a cui lei fa riferimento ??
Se si – la renda visibile anche a noi
se no -penso che …… Vabbe’ meglio
di no !!!!
Si giudica sempre troppo in fretta e sulla base di supposizioni.
Se le varie commissioni mediche certificano un’invalidità ai fini pensionistici (che, di solito, non mi sembrano molti i casi siano di invalidità regressive) di ipotesi se ne possono fare molte, ma poi alla fine della fiera non è che ci possono essere tante scelte:
(A) l’invalidità è reale
(B) l’invalidità è fittizzia
Dr. Liuti, nel campo dell’accertamento della invalidità NON esiste l’autocertificazione!
Nella mitologia greca, di solito, gli indovini erano ciechi. Vedi, ad esempio, Tiresia.
I ciechi non potendo vedere con gli occhi, vedevano e prevedevano con la mente. Non a caso Edipo, dopo il tragico congiungimento carnale con la madre (che non conosceva perché allontanato da casa da piccolo), per il rimorso non si uccide, ma ci acceca. Quando ha VISTO quello che aveva combinato, ha preferito accecarsi e non vedere più. Era stato lo stesso Tiresia, in precedenza, ad avvertire il padre di Edipo che suo figlio lo avrebbe ucciso ed avrebbe sposato la stessa madre. Tiresia era cieco, e vedeva, gli altri non erano ciechi e non vedevano la realtà.
Tutto questo per dire cosa? non lo so
Ma invece di portarla tanto alla lunga, ci vuole tanto a dire che qualche medico, dietro lauta ricompensa, rilascia falsi certificati? D’altra parte, era una pratica molto diffusa per quanto ricordo in passato e grazie a ciò che tanti signori oramai anziani, prendono la pensione da parecchi anni, chiaramente con i soldi dei miei contributi, tanto che poi non la prenderò io. Ma signori, in fondo in Italia vige la regola “Ma tanto lo fanno tutti”…….Signora, lei mi fa schifo e chi le ha rilasciato la certificazione medica meriterebbe di essere licenziato in tronco ed essere trasferito in una bella cella!!!
La commissione medica si accontenta di esaminare e valutare la documentazione delle patologie oppure richiede essa stessa degli esami, magari nel solo caso di dubbio?
Due amici vanno su un tandem. Ad un certo punto cadono. Uno dice all’altro: “Pensavo che mantenessi tu l’equilibrio!”. Replica l’altro: “Veramente pensavo che l’equilibrio lo curassi tu!!”. Morale: nessuno controlla perché pensa che siano gli altri a doverlo fare!
Sono una disabile totale da un po’ di anni ormai, e malata di sclerosi multipla, dal 96 mi hanno fatto controlli sia l’Inps che la Asl, da allora anche 3 controlli l’anno, “per vedere se fossi guarita”,… anche se gravissima e risaputo che di SM non si guarisce, perchè è una malattia progressiva… fino a quando non sono andata in sedia a rotelle, dal 96 fino ad allora non mi dettero mai più dell’80% d’invalidità, perchè riuscire a fare 10 metri con 2 bastoni, secondo loro, significa esssere sani e liberi, come se la SM causasse solo quel problema, quindi per loro non era difficile per me lavorare in piedi, anche 9 ore in fabbrica… grazie a Dio i miei ex titolari si sono comportati da genitori e fratelli…
Invalidità 80% che signifiica neanche un cent di pensione… anche se le RMN e i certificati del neuro e le visite delle tante commissioni che ogni volta mi esaminavano, dimostravano che ero gravissima e comunque non aumentavano fino a 100%… fino ad oggi ero convinta forrero integerrimi…pensate che nonostante sapevano che stavo in gravi difficoltà economiche, tante altre problematiche, che in affitto in un abitazione con le scale che tutt’oggi mi impediscono di uscire se non mi portano fuori in braccio…( nella graduatoria case popolari sembra che stiano tutti peggio di me e sono arrivata 101… non ci credo che 100 persone a Macerata stanno peggio di me!)
Da qualche anno come dicevo mi muovo solo in sar e vivo segregata neanche fossi un delinquente agli arresti domiciliari… tempo il fa l’Inps per errore mi sospese la pensione e se non ci fosse stata la stampa locale ad aiutarmi, chissà quando l’avrei rivista.
Quello che voglio dirvi è che purtroppo conosco bene il meccanismo pensione d’invalidità e statene certi, che ottenerla è difficilissimo anche per un disabile vero, perchè occorre presentarsi almeno 2 volte di fronte a 2 commissioni diverse, con referti medici inconfutabili come ad esempio una RMN, o altri esami e test come il campo visivo, poi occorrono certificati di medici ospedalieri, cartelle cliniche, ecc, ecc.
IO VORREI TANTO SAPERE CHI SONO I MEDICI CHE HANNO DICHIARATO CHE QUELLA DONNA E’ CIECA! ANCHE FOSSE UNA BRAVISSIMA ATTRICE, NON SAREBBE STATO POSSIBILE POTER INGANNARE 2 COMMISSIONI DIVERSE E POI OCCORRONO REFERTI, CERTIFICATI… INSOMMA DOVEVA SUPERARE ALMENO DUE VISITE ACCURATE DI DUE COMMISSIONI FORMATE DA ALMENO 4 MEDICI OGNI VOLTA, chi sono i membri delle commissioni che l’hanno esaminata? Voglio vedere le firme sul certificato che la dichiara cieca totale! Come disabile vera e come cittadina credo di aver diritto a saperlo, voglio sapere se tra quei membri delle commissioni, ci sono anche quelli che dal 96 esaminavano me anche 2-3 volte l’anno e non mi riconoscevano neanche un minimo di pensione finchè non sono finita in sar.
La pensione di un cieco è quasi il doppio della mia….
A qualcuno questa storia avrà creato ilarità, qualcuno crederà che la signora è stata furba e magari abbia fatto tutto da sola, qualcuno penserà che è la solita storia che accade in tutta Italia… io invece personalmente sono schifata, amareggiata, delusa e inc…zata nera, perchè so che all’esame delle commissioni non si può farla franca, se si portano carte false ci sono comunque 4 medici diversi ad ogni esaminazione, che non possono non accorgersi che non si è ciechi, a meno che tutti e 8 i medici delle 2 commissioni, non chiudano gli occhi…
Giornalisti andate a fondo per cortesia, scavate, non insabbiate, superate difficooltà e timori, fatelo per tutti quelli che come me hanno dovuto penare anni per ottenere quel poco che gli spetta e che Monti adesso vuole tassare e portare via a chi magari ha la fortuna di avere un tetto sopra la testa e supera il reddito da disagiati.
La mia totale simpatia e solidarietà a Cristiana. Ma non basta, credo che Cristiana meriti una risposta dalle istituzioni, se ancora esistono e non si battono solo per mantenere i propri privilegi e le proprie poltrone. A quei medici che negano l’invalidità totale a Cristiana, li fare stare per un mese soltanto nelle sue condizioni. Provare per credere, cari signori dottori, voi che ridate la vista ai ciechi e fate udire i sordi, provate a stare un solo mese sulla sedia a rotelle, legati mani e piedi, poi vediamo cosa ne pensate.
Come vedete, non vi ho augurato il male, perché il male non si augura, vi ho solo chiesto di fare una prova.
Bravo, filosofo, sono totalmente d’accordo con te; e soprattutto bravissima Cristiana, che ha esposto con grande dignità e civiltà la sua difficilissima situazione e ha chiesto chiarezza alle istituzioni.
Non generalizzo mai, ma per esperienza personale posso affermare che alcuni membri delle commissioni di esame per le invalidità sono estremamente gentili e accomodanti con i “raccomandati” e maleducati, indisponenti e pochissimo professionali e disponibili con le persone “comuni”.
Addirittura, in un caso oggetto di denuncia, veramente provocatori e solo l’intervento di una persona di buon senso ha impedito che un “marito” si scagliasse contro uno di loro che stava trattando una signora peggio di un ladra, procurandole anche del dolore fisico inutilmente.
Uno dei problemi è che per decenni le pensioni (di invalidità o meno) venivano rilasciate un pò troppo facilmente (addirittura con leggi ad hoc: ricordate i 16 anni, 6 mesi e 1 giorno???) in qanto servivano come ammortizzatori sociali.
Gli stessi ammortizzatori sono stati largamente abusati facendo inutili assunsioni nelle Ferrovie, nelle oste, negli Enti Locali, ecc. ecc. tanto pagava lo Stato….
Poi la “pacchia” è finita ed ecco quindi che le commisisoni, per anni di manica larghissima, si sono trasformate in commissioni severissime (senza maniche), direi quasi stitiche.
Queste commissioni (costrette a tagliare e non potendo togliere la pensione a chi l’avevano probabilmente troppo facilmente regalata) oramai fanno di tutto per evitare ulteriori pensioni d’invalidità: il loro lavoro odierno si potrebbe riassumere in “sei ancora vivo? non hai diritto alla pensione”, visto che oramai sono sempre più i disabili che si vedono negati/ritardati/dilazionati i diritti….
Riusciremo mai ad essere un Paese Normale??
Brava!!!