Domani, lunedì 22 ottobre, si riunirà il Consiglio Regionale delle Marche per discutere e votare, fra gli altri punti all’OdG, la proposta di riordino delle province e presentarla al Governo; come è noto la proposta scaturita dal CAL (Consiglio Autonomie Locali), che l’ha votata a larga maggioranza, suggerisce per le Marche un’organizzazione territoriale con 4 province.
Tale proposta, sostenuta e presentata in sede di CAL dal presidente Pettinari, è quella che dovrà approdare sul tavolo del Governo, non prima, però, di essere passata al vaglio del voto del Consiglio regionale.
Proprio per questo motivo Pettinari ha inviato una lettera ai consiglieri regionali evidenziando i punti focali che sostengono l’ipotesi fondata sulle 4 circoscrizioni provinciali. Si sottolineano, in particolare, alcuni motivi di estrema razionalità, quali:
“L’obiettivo della prefigurazione di quattro Province marchigiane, come previsto nell’ipotesi di riordino approvata dal CAL Marche, risulta ampiamente giustificato da salde ragioni di ordine sociale, geografico, demografico, economico, produttivo e infrastrutturale che caratterizzano, sulla base di processi storicamente consolidati, il territorio della Regione Marche. Nello stesso tempo, l’obiettivo delle quattro circoscrizioni è del tutto coerente con i principi di buona amministrazione che devono presiedere ogni riforma delle istituzioni, e risulta corrispondente con gli ambiti di area vasta che sono già individuati e sperimentati dalle normative regionali”.
E più avanti scrive ancora Pettinari:
“Il riordino responsabile e costituzionalmente corretto, insomma, dovrà tener conto non solo della normativa vigente con i conseguenti criteri e requisiti, ma anche delle ipotesi formulate dai CAL e dalle proposte approvate dalle Regioni. Sicché è ragionevole ritenere che la proposta che il Governo presenterà alle Camere non sarà mera attuazione della pregressa legislazione, ma si configurerà come il naturale epilogo di un iter che, impostato sugli base degli obiettivi posti dall’iniziale provvedimento di legge, si concluda, con il concorso degli Enti Locali e della Regione, con una nuova e finale legge del Parlamento, che definisca compiutamente i modi e i tempi di realizzazione del riordino stesso.
Il riordino, pertanto, non può caratterizzarsi come meccanica applicazione dei requisiti minimi rispetto alle Province già esistenti, ma si configura come un percorso articolato in cui un ruolo fondamentale, anche eventualmente nella riconsiderazione dei requisiti e dei limiti del riordino medesimo, spetterà alla legge finale di riordino.
In tale direzione, il contributo della Regione è un momento essenziale e costruttivo nella definizione della proposta del Governo e della successiva legge del Parlamento”.
Infine:
“È mio augurio – scrive il presidente Pettinari – che la Regione faccia proprie le indicazioni provenienti dal CAL, così rappresentando al Governo della Repubblica la concorde posizione delle autonomie territoriali marchigiane rispetto ad una questione che, sono sicuro, sarà affrontata tenendo conto del “carattere policentrico della società marchigiana ed in particolare il suo esprimersi nelle diverse articolazioni democratiche delle autonomie locali, funzionali e sociali”, così come è felicemente sanzionato nei principi fondamentali del nostro Statuto regionale”.
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URBI ET ORBI
Tonino, la lettera (di raccomandazione) l’hai inviata anche a Palmiro (Ucchielli), considerata la vostra amicizia da quando avete costituito il Laboratorio Marche della politica ?????? Scrivi anche a Casini, affinche’ in Parlamento ti possa dare una mano anche lui !!!!!!!!!
“Una pianta non si butta giù con una accettata!”: prima fase: disboscamento. Seconda fase: eliminazione totale. A Tonì, della conservazione del vostro carrozzone non ce ne po’ fregà de meno – almeno a me -.
Quanto tempo e parole sprecate per cercare di salvare la faccia, senza proporre qualcosa di veramente concreto ed attuabile. Il governo è stato chiaro, niente deroghe, tantomeno per Macerata, quindi qualsisi cosa proponga il Cal, in questo caso 4 provincie, con Macerata ed Ascoli salve, verrà bocciata per mancanza di requisiti per entrambe. L’unica cosa fattibile, che tra l’altro verrà attuata dal Governo, con la faccia salva della Regione, è la costituzione della provincia Marche sud, con Ascoli capoluogo, che racchiuderà nel suo interno anche Fermo e Macerata. Prepariamoci ad una collaborazione con queste altre realtà, non ad una battaglia stile divisi in casa, il che ovviamente va a tutto vantaggio di Ancona e Pesaro.
Se dovesse verificarsi la scelta di Fermo provincia o peggio ancora Ascoli, per i comuni a nord della vallata del Potenza io credo che sarebbe più comodo, logisticamente parlando, l’adesione alla Provincia di Ancona.
Pettinari, esimio presidente, la lettera la mandi ai cittadini, sono loro i diretti interessati visto e dimostrato che
i consiglieri sono interessati principalmente alle poltrone e tutto ciò che ha queste è attaccato.
I Cittadini vogliono una provincia che funzioni, non dei dinosauri che pensano solo al 27 del mese.
E’ una sitazione viaria veramente vergognosa, strade ridotte a mulattiere, in cui si transita a dorso di mulo.
scuole idem, come tutte le altre cose. Disposti anche a vendersi moglie e figli, pur di occuèare la poltrona poi
si fanno risentire quando la poltrona è in pericolo. A QUESTE CONDIZIONI E’ MEGLIO ELIMINARE LA PROVINCIA
CHIUNQUE ARRIVERA’ NON POTRA FARE DI PEGGIO, abbiamo già toccato il fondo. Non facciamone una questione di campanile, c’è solo bisogno di gente che faccia, e non di poltrone, se questi non fanno un ……
è bene che siano cacciati.
Signori della provincia che tenete di più alla poltrona, che a fare qualcosa per la gente, è un fatto ormai
acclarato da anni e anni di malgoverno, di qualunque colore sia, una volta giunti sulla greppia si pensa
solo al foraggio che ne deria.
Un solo esempio, che la dice lunga:
Una strada interna di montagna in cui da oltre 7 messi si è verificata una frana, per cui era problematico
transitare, e rischiando il pericolo dello sprofondo, è stata tenuta cosi con un cavelletto per 6 mesi, con
le lanterne luuminose che hanno funzionato solo per il primo giorno, dopo 6 mesi si è provveduto alla
riparazione rifacendo il tratto, ma lasciandolo solo di breccia, (la carreggiata è di asfalto, per quel che è
rimasto), non si passa sopra la parte rifatta perché con le piogge è di nuovo intrasitabile. Dopo altri
due mesi persiste ancora il cavalletto. Questi sono i miracoli delle province.
Che sia Macerata, o Ascoli, o Fermo, chissenefrega, interessano i lavori non i campanili, ma certo che c’è
un grosso rischio, certo ma per le poltrone.
Bravo Nico, scusami se ti do del tu! Ormai in molti la pensano come noi semplici cittadini ! Di opere incompiute se ne possono elencare tante altre, per ultima la strada che da Villa Potenza dovrebbe collegare l’ex Foro Boario. Penso che presto rinuncero’ alla seconda macchina, almeno avro’ la soddisfazione di non sfamare questi politici inetti ( mi riferisco all’accisa sulla RC auto che viene devoluta alla Provincia).
Mi chiedo se il presidente Pettinari sia veramente convinto di quello che dice.
Macerata e’ una delle province da accorpare e le regole o varranno per tuttei o varranno per nessuna.
Non capisco poi, perche il GOVERNO e un’OPINIONE pubblica sempre piu’ inferocita per i continui tagli , dovrebbero derogare per Macerata e non per Vibo Valentia o Crotone.
Potrebbe Pettinari usare la cortesia di elencarmi le presunte specificita’ di Macerata , quelle che la rendderebbero cosi’ diversa e particolare rispetto a Pisa, Livorno, Padova, Sondrio, Belluno e Varese.
Meglio tacere.
la resa dei conti é arrivata !
La gente onesta seria é stufa dei parassiti dei portaborse reggicoda yes man giullari di corte nani ballerine nipotine nipotini e quel continuo MAGNA E RIMAGNA ….. LA PROVINCIA non c’é più caro PRESIDENTE!
…..l!