Coppia massacrata a Montelupone
Trovate diverse tracce
Chi ha ucciso voleva incendiare la casa

Intorno al casolare di contrada Fonte Ianni sono state trovate impronte di scarpe e segni del passaggio di un veicolo. Paolo Marconi ed Ada Cerquetti sono stati uccisi tra le 5 e le 8 del mattino. Il sindaco Ripani: "Siamo increduli ed allibiti"
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I Ris al lavoro di notte nel casolare dove sono stati uccisi Paolo Marconi ed Ada Cerquetta

 

di Filippo Ciccarelli

Cala un velo di nebbia su Montelupone, qualche goccia di pioggia bagna il borgo e le campagne circostanti. Il silenzio della notte è rotto solo dai generatori che alimentano le fotoelettriche dei vigili del fuoco, necessarie per il lavoro dei carabinieri maceratesi e dei loro colleghi del Racis. Tutti all’opera all’interno della villetta al 14 di contrada Fonte Ianni, dove in mattinata sono stati scoperti i corpi di Paolo Marconi e della moglie Ada Cerquetti (leggi l’articolo), pare intorno alle 10 di mattina, da un cacciatore di passaggio in zona. I reparti investigativi scientifici sono arrivati da Roma poco dopo le ore 20.
La nebbia della notte custodisce il paese adagiato sulle colline maceratesi, uno dei borghi più belli d’Italia, anche dall’assalto delle telecamere e dei giornalisti che per tutto il giorno hanno stazionato nei pressi del luogo del delitto. Un’invasione prevedibile, nell’attesa che si dia risposta alle due domande fondamentali che ruotano intorno alla vicenda; chi ha massacrato i due anziani coniugi, facendoli morire in una pozza di sangue dopo averli colpiti ripetutamente con un’arma da taglio, e soprattutto il perché di una violenza così inaudita. Con il primo sole di ottobre la nebbia svanisce, e comincia a diradarsi anche il buio delle incognite intorno al delitto di Montelupone: il lavoro certosino dei carabinieri avrebbe permesso di raccogliere elementi importanti. Innanzi tutto sono state trovate diverse tracce nei pressi del casolare, impronte di scarpe e di pneumatici, al vaglio degli inquirenti. Ma anche resti di un principio di incendio, verosimilmente appiccato dall’assassino o dagli assassini nel tentativo di cancellare le tracce. L’incendio però si è spento da solo, e le fiamme non hanno distrutto gli indizi – tanti – sui quali stanno lavorando i militari dell’Arma. Intanto il medico legale avrebbe collocato l’ora della morte dei due coniugi tra le 5 e le 8 del mattino di ieri, poche ore prima del ritrovamento dei loro corpi avvenuto intorno alle ore 10 grazie ad un cacciatore di passaggio che, dopo aver visto Paolo Marconi riverso davanti all’uscio di casa, ha immediatamente allertato i carabinieri. Dalle testimonianze raccolte pare che in zona, nella stessa notte in cui è stato compiuto il duplice omicidio, ignoti hanno cercato di entrare in un’altra abitazione poco distante da contrada Fonte Ianni, sostenendo di aver saputo che c’era stata una rapina. Pochi giorni prima, invece, è stata notata una Bmw che si aggirava nella zona dove è stato commesso il delitto.  In aiuto dei carabinieri potrebbe venire l’occhio elettronico delle  telecamere che sorvegliano l’area della locale stazione di 

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I carabinieri del Racis sono arrivati poco dopo le 20

via Manzoni, tappa obbligata per recarsi in contrada Fonte Ianni passando dal paese. C’è ovviamente l’eventualità che l’assassino, o gli assassini, siano passati da un altro percorso, cioè dal fondovalle, ma gli uomini dell’Arma non tralasciano alcuna pista e continuano nel lavoro di indagine per arrivare in fondo ad una storiaccia che assume sempre più i contorni di una rapina finita male, condotta da uno o più balordi disposti a tutto pur di arraffare qualcosa di valore. I monteluponesi, intanto, si risvegliano con angoscia e dolore, anche perché la famiglia colpita dal lutto è molto conosciuta in paese.
Il sindaco Giuseppe Ripani, come il resto dei suoi concittadini, è attonito: “Sono costernato e incredulo, sia perché le vittime sono persone conosciute e stimate, sia per via della brutalità di questo delitto. Ovviamente sono vicino alle due figlie colpite da questa tragedia, le conosco bene. Siamo davvero allibiti per quanto accaduto, ma Montelupone non è nella morsa del crimine, non vorrei che la comunità si allarmasse perché gli indicatori ci dicono che nel paese il numero di reati è anche sotto la media provinciale, purtroppo recentemente in tutto il territorio si sono verificati furti ed altri episodi di delinquenza che destano preoccupazione. Ma una tragedia come questa” conclude Ripani “non l’avevamo mai
conosciuta”.

(Foto Cronache Maceratesi – Vietata la riproduzione)

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Montelupone

 

 

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