Mareggiata in corso a Porto Recanati

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ACROPOLI

di Stefano Palanca

Ieri sera i bagnini di Porto Recanati se ne sono andati dai loro chalet aspettando l’inizio della mareggiata che infatti non ha tardato. Già alle 21 il mare si stava gonfiando e preparando al peggio, il vento da nord-est stava rinforzando ogni ora sempre di più arrivando come previsto agli 80 chilometri orari. All’una della notte  il mare aveva forse raggiunto il suo culmine grazie anche all’alta marea, con onde alte circa 2 metri mentre in serata alcune strade del recanatese erano già allagate come a Chiarino e nell’interno del civitanovese e a Scossicci le prime insegne cominciavano a vacillare sotto i colpi del vento. Alle prime luci dell’alba, poi, il mare si era leggermente calmato fino alle 9 ma poi aveva ripreso il suo vigore. Problemi negli chalet del centro, sul lungomare Lepanto, anche in quelli che erano stati ultimamente graziati dal maltempo.
A pensare già al peggio è Paola Scartozzi dell’omonimo chalet ristorante Paola, all’altezza del comune della città che nel giuro di due ore ha visto il mare che si portava via oltre 5 metri di spiaggia davanti al locale e era pericolosamente arrivato sotto la struttura. “E’ un disastro, ma staremo a vedere cosa succederà” spiega impaurita “ma qui torniamo in dietro nel tempo e non possiamo far altro che salvare quel che possiamo”. Poco più a sud, ma sempre in pieno scentro, per poco meno di 600 metri il mare ha fatto invece piazza pulita di quel che ha trovato davanti, arrivando a sferzare colpi sulle strutture. Al Circolo della vela gli ultimi ombrelloni sono stati tolti in mattinata sotto la pioggia mentre il bar di Eugenio Mirate è rimasto chiuso. “Non ci sono parole” dice il gestore del locale “E’ una vergogna che spiaggia e bar siano ridotti in questo modo”. Intanto qualche piastrella e qualche monte di sabbia cade rovinosamente in mare e a rimanere in piedi, riparando l’edificio, ci sono massi messi a sua protezione. Peggio sta andando nello stabilimento balneare Panetti, in bilico sul mare. Marco e Andrea Pagliariccio hanno tolto decine di piastrelle che componevano il pavimento della parte scoperta del locale, qualcuna se l’è forse mangiata il mare, i pochi ombrelloni rimasti sono stati accatastati alla buona evitando che le onde se li portassero via insieme ai lettini e per i due gestori il lavoro non sembra finire mai. Intanto anche i titolari dell’Oasi, con le onde che lambiscono il locale così come al Gioia di Puglia e all’Acapulco, allontanano le attrezzature dalla spiaggia. Stessa storia anche all’estremo sud, a Santa Maria in Potenza, dove allo chalet Mauro e alla Rotonda ieri all’ora di pranzo il mare stava cominciando a rendere vani i sacchi a protezione delle fondamenta dei due locali. “Aspettiamo solo che le tutto si calmi e poi faremo la conta dei danni” spiega in poche parole Francesco Antognini dello chalet Mauro. I figli del bagnino confinante Enzo Pandolfi della Rotonda, intanto, nella tarda mattinata hanno cercato di mettere in sicurezza la scala di accesso al mare legandola alle ringhiere sulla strada per evitare brutte sorprese e ora sperano che le onde non entrino nel ristorante.
A Scossicci, mentre al Palm Beach e al Barracuda la spiaggia regge dopo i lavori di ricostruzione della linea di costa del giugno 2011, allo chalet Bebo’s e all’Acropoli è un disastro. Tra i due locali le onde hanno scavato ancora una conca e il mare sta arrivando pericolosamente all’altezza della litoranea per Numana. I titolari dei due chalet, non è stato mai nascosto, vorrebbero un ripascimento, posa della sabbia, protetto da una forma più o meno importante di scogliera. Qualche danno anche a Porto Potenza, nella zona sud di Lidobello dove la strutture del Lidobello Beach è a rischio e le onde non si placano.

 

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