di Filippo Ciccarelli
“Oggi è il 23 agosto. Mi ricordo sempre che nel periodo estivo facevamo cagnara con papà, perché prendeva le date degli spettacoli quando tutti avevano le ferie…” esordisce così Aldo, uno dei due figli di Andrea Caldarelli, nel suo ricordo del padre, morto a 69 anni all’Ospedale di Macerata (leggi l’articolo). Parla alla folla che è giunta nella chiesa di Santa Croce, parla alla madre Anna e al fratello Antonio, ed anche a suo papà, che si trova a pochi metri di distanza. In chiesa, al centro della navata e sotto la bara, una gigantografia di Andrea Caldarelli con un messaggio eloquente: “Sono con voi”.
Il ricordo di Aldo si chiude con un filo di voce, rotta dalla commozione, e con un semplice “ciao” dopo “quest’uscita di scena” del padre. Un uomo, Andrea Caldarelli, votato al palcoscenico e che al mondo dello spettacolo italiano ha dato tantissimo. La carriera di “Cecalò” – com’era soprannominato – lo ha visto interprete a teatro, sul grande schermo (ha lavorato con maestri come Emmer, Fellini e Monicelli) e dietro le quinte, come regista, direttore artistico ed anche scenografo. Per lui anche uno spot televisivo insieme a Nino Manfredi, come testimonial della Lavazza. Caldarelli è stato per due anni anche Maestro e direttore artistico dell’Accademia della Federazione Italiana Teatro Amatori, ed ha portato il teatro italiano anche all’estero, organizzando spettacoli in Belgio. A Macerata ha contribuito a fondare la Compagnia Filarmonico Drammatica, di cui è stato direttore artistico. “Di Andrea ricordo la sua levità, il suo carattere allo stesso tempo trasgressivo e tradizionalista: era attaccato alle sue radici marchigiane, al mondo contadino. E’ stato un uomo in continua transizione” dice Stefano Cosimi, presidente della Compagnia Filarmonico Drammatica “ma anche dotato di un carattere non sempre facile. Voglio ricordarlo come un uomo che ha scherzato fino all’ultimo, come un ragazzone scanzonato che ha semplicemente cambiato compagnia” conclude Cosimi dal pulpito.
La chiesa di Santa Croce applaude, si commuove, saluta e cerca con lo sguardo la bara dove riposa il corpo di Andrea: lo salutano anche gli amici della compagnia teatrale di Pedaso, con la quale collaborava da qualche tempo, e che lo hanno ringraziato “per averci insegnato ad essere persone migliori”.
Andrea Caldarelli si è spento all’età di 69 anni all’alba di mercoledì 22 agosto, per un arresto cardiocircolatorio. Lo scorso 25 luglio si era sentito male a Pedaso, mentre era in scena, ma ha continuato a recitare tutta la sua parte; dopo il malore, dal quale sembrava essersi ripreso, sono cominciati i controlli, ma purtroppo la situazione è precipitata nelle
ultime ore e per “Cecalò” non c’è stato nulla da fare. Lascia i figli Aldo, che lavora all’Università di Macerata, Antonio, ricercatore nell’Ateneo di Novara, la moglie Anna Calcagni, professoressa, il fratello Renzo e una città a cui è stato sempre molto legato.
(Foto Cronache Maceratesi, vietata la riproduzione)
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Nota del Comune di Macerata:
“Il sindaco Romano Carancini e tutta l’Amministrazione comunale hanno espresso alla famiglia profondo cordoglio per la scomparsa dell’attore e regista Andrea Caldarelli. “E’ scomparso – dice il sindaco Carancini – un grande uomo e un vero artista, che amava tanto la vita quanto il teatro e il mondo dello spettacolo. Il suo spirito libero, il suo sorriso, la sua sensibilità, la sua indiscussa arte, la sua ironia, la sua simpatia travolgente rimarranno impressi nella memoria di tutti coloro che hanno avuto modo di vivergli accanto ed apprezzarlo sia come attore sia come regista. Andrea lascia alla città una testimonianza importante in campo culturale fatta di più di ottanta regie teatrali, di interpretazioni storiche come quelle in Amarcord, e Casanova di Federico Fellini, in Basta di Luciano Emmer e Panni sporchi di Mario Moncielli ed infine la sua Compagnia Filarmonico Drammatica cui ha dato veramente tutto se stesso. Ci mancherà”.
Vi siete dimenticati di noi…i ragazzi della Compagnia Filarmonico Drammatica a cui Andrea ha dedicato tutto se stesso…gli abbiamo letto una poesia per fargli sentire che per noi ci sarà sempre