Rogo nell’archivio urbanistica,
vacilla l’ipotesi corto circuito

MACERATA - Il sindaco Carancini esprime fiducia nel'operato degli inquirenti, che indagano a tutto campo. Le temperature infernali toccate all'interno hanno fuso parzialmente le strutture in acciaio. Intanto è cominciato lo spostamento delle pratiche dall'ufficio all'ex caserma papalina

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Le pratiche accatastate dopo l’incendio

di Filippo Ciccarelli

“Ci affidiamo alla professionalità, alla perizia e alla competenza degli organi inquirenti che stanno lavorando per accertare le cause dell’incendio che sabato scorso ha interessato l’archivio dell’ufficio Urbanistica del Comune”.
A parlare è il sindaco Romano Carancini, che su quanto accaduto prosegue affermando che “quello che è successo è un duro colpo, non solo per l’Amministrazione comunale, ma soprattutto per la memoria urbanistica della città che ha visto andare letteralmente in fumo gli ultimi sessant’anni di storia. A questa situazione si sta reagendo in maniera esemplare. Colgo l’occasione per ringraziare i funzionari che sabato scorso, fino a notte tarda, e in questi giorni lavorano con grande impegno e senso di responsabilità per salvaguardare ciò che è rimasto del patrimonio comune”. Al momento, essendo stato posto l’archivio sotto sequestro per consentire lo svolgimento delle indagini da parte della Digos, è impossibile quantificare i danni provocati dalle fiamme. Gli investigatori non lasciano nulla di intentato, e proseguono il lavoro certosino di indagine, anche perché nelle ultime ore sembra scemare l’ipotesi che ad avviare l’incendio sia stato un corto circuito. Di sicuro ci sono le temperature infernali che si sono sviluppate all’interno della struttura: la maggior parte della carta divorata dal rogo è infatti bruciata per autocombustione. Le temperature che si sono sviluppate dentro gli uffici hanno raggiunto un livello tale da fondere parzialmente anche la struttura interna in acciaio. I vigili del fuoco, che con il loro tempestivo intervento hanno evitato danni ben peggiori alla struttura e all’archivio stesso, hanno consegnato alla scientifica dei campioni di carta bruciata, di materiale elettrico ed altri residui combusti che aiuteranno la polizia nel ricostruire le cause del rogo.
Il Comune sta provvedendo a trasferire parte del materiale recuperato, finora sistemato lungo i corridoi del settore Urbanistica, nei locali dell’ex casermetta papalina. In questo stesso edificio, al terzo piano, vicino al settore opere urbanizzazione primaria, dal prossimo 20 agosto sarà nuovamente operativo lo sportello unico per l’edilizia, anche se con pesanti limitazioni per quanto riguarda la consultazione, dovute all’indisponibilità dell’archivio. Sarà comunque possibile chiedere copia dei progetti e degli elaborati degli ultimi cinque anni. Intanto da oggi alcuni funzionari del Comune stanno passando al setaccio l’altra parte di materiale salvato dalle fiamme, in giacenza in uno scarrabile dei vigili del fuoco, per verificarne e valutarne le condizioni. Dopo questa fase di cernita il materiale verrà affidato ad una ditta specializzata che, con il supporto di strumenti all’avanguardia, provvederà a recuperarlo.
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