di Stefano Palanca
Non sono tutti dello stesso parere gli operatori del settore balneare della costa portorecanatese, forse qualcuno abituato a cambiare il modo di lavorare ogni anno a seconda delle esigenze dei clienti vede il lato positivo della crisi e altri con le cifre alla mano e i dati che non mentono mettono in risalto quello negativo. In centro i turisti ci sono, si vedono i parcheggi pieni e le vie senza neppure il posto per uno spillo. Stessa cosa nei locali, nei ristoranti e nei negozi anche se poi a far la differenza è quel che i commercianti e gli operatori turistici mettono veramente in cassa. A Scossicci, la riviera nord della città completamente votata al turismo balneare sembra andare tutto a gonfie vele: gli hotel sono colmi, gli chalet pure e i ristorantini collegati fanno il loro mestiere. A fotografare la situazione ci pensa Andrea Marcelli del Barracuda, bagnino e ristoratore, che si dimostra positivo. “La gente c’è da metà luglio, la crisi c’è ma bisogna lavorare con quel che abbiamo e cercare di non far fuggire i clienti ma soddisfarli per farli ritornare”. A confermare il via vai di gente il traffico lungo al litoranea per Numana, le auto in sosta in tutte le vie di Scossicci e le abitazioni affittate con gli asciugamani appesi ai balconi che testimoniano il sold out.
Stessa situazione ma commenti più cauti in pieno centro, sul lungomare Lepanto. Turisti su ogni ordine di ombrelloni e di fila da Annito, storico
stabilimento balneare in centro da oltre 150 anni come conferma Andrea Cittadini: “Non riesco a vedere il calo, credo che la situazione sia stazionaria” dice il bagnino che ha avuto il piacere di ospitare fino a fine luglio i figli del premier Mario Monti e le loro famiglie “C’è la stessa gente dello scorso anno, i pochi nuovi hanno sostituito i vecchi clienti”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Luigi Piangerelli dell’omonimo chalet in pieno lungomare Lepanto. “Non possiamo certo lamentarci: la gente c’è ma le richieste ci sono. Probabilmente è cambiato il modo di fare turismo e dobbiamo adeguarci anche noi: più mordi e fuggi e meno prenotazioni a lunga scadenza”. Positivi i risultati anche al Balneare Antonio di Nemesia Giorgetti, che però vede il calo in altri chalet. “Noi stiamo andando bene, sia al ristorante che al mare, ma qualche famiglia non riesce più a permettersi una stagione intera di ombrellone e se n’è andata. A tavola, poi, l’entroterra ci aiuta a lavorare, ma le porzioni richieste sono diminuite e è tutto ridimensionato”. Chi non è assolutamente soddisfatto è Andrea Pagliericcio dello chalet Panetti, sempre in centro, ma la sua spiaggia è una di quelle colpite dalle vecchie mareggiate. “Siamo pieni, non lo nego, ma abbiamo anche quaranta ombrelloni in meno
che non abbiamo potuto sistemare visto che già molti clienti sono troppo vicini al mare. Il risultato, però, è uno: meno gente in spiaggia, meno gente anche al bar”.
All’estremo sud di Porto Recanati, nella zona di Santa Maria in Potenza ovvero un’altra delle spiagge martoriate dalle mareggiate passate, il calo si era notato lo scorso anno, ma si lavora comunque. “Il livello è quello della scorsa estate: la gente in spiaggia c’è ma non c’è più quel giro di un paio di anni fa e ne risente soprattutto il ristorante. Il calo, però, si era visto nel 2011 e ora abbiamo avuto un cambiamento di persone: più famiglie al mattino e meno ragazzi dell’entroterra, che però arrivano al pomeriggio”. Intanto le strutture ricettive portorecanatesi sono quasi al completo e questo periodo sembra far dimenticare i momenti brutti del passato.
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ma dove li vedrete tutti questi turisti lo sapete solo voi… la realtà è che siamo ad Agosto e in giro non c’è un’anima a parte la solita folla dei campeggi dove storicamente c’è gente disposta ad una vacanza piuttosto “economica”… Il problema della nostra riviera è che i gestori di hotels, stabilimenti e ristoranti DEVONO ABBASSARE I PREZZI, mettetevi in testa che non state a Porto Cervo e non potete vendere una birra alla spina a 5 euro visto che a voi costa si e no 50 cent (servizio e lavaggio del bicchiere compreso).. La gente del posto con 60 euro va in Sardegna da Falconara volo andata+ritorno e capirete che Stintino non è Porto Recanati.. I turisti del nord Italia, i tedeschi, gli austriaci invece fanno pochi km in più e vanno in macchina in Croazia o in Spagna.. Lo capite o no? Continuate così e tra qualche anno in spiaggia vedrete solo i vostri familiari, o forse neanche quelli!
Quoto al 100% Cricco16, non si rendono conto che a questi prezzi e la poca disponibilità che purtroppo ci caratterizza, gli stranieri hanno ben altro da scegliere, c’è da dire che le tasse e i balzelli sono intollerabili e in parte giustificano i prezzi ma così non si va da nessuna parte e se continua l’andazzo in pochi verranno da queste parti, ma secondo l’articolo come di solito mettiamo la polvere sotto al tappeto e allora “tutto bene madama la marchesa”, è solo colpa delle mareggiate!