Nel corso di una assemblea pubblica che si è svolta ieri sera, il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, coadiuvato dal progettista Michele Cruciani e dalla responsabile dell’Ufficio Bicicletta Katiuscia Faraoni, hanno illustrato il nuovo tracciato della pista ciclabile. Dopo la sperimentazione, vagliate le tante proposte avanzate dai comitati di quartiere, dai commercianti, dalle associazioni ambientaliste e da tanti cittadini, l’Amministrazione ha deciso di modificare in maniera sostanziale il percorso precedentemente approvato. L’assemblea, in alcuni momenti anche con toni accesi, ha contrapposto due fazioni composte da chi vuole mantenere l’esistente e chi invece vuole modifiche sostanziali. Tutti, però, si sono detti concordi sull’importanza di dotare la città di un percorso sicuro e facilmente percorribile riservato alla biciclette.
Il nuovo tracciato prevede la partenza dalla stazione ferroviaria in piazza Marconi e, attraverso via delle Fornaci, consente di raggiungere il parco Isola d’Istria. Il percorso prosegue per via Dante Alighieri e attraverso un passaggio nei pressi della chiesa Spirito Santo, consente di raggiungere viale Brodolini. Da qui si può arrivare da un lato al plesso King transitando per il viadotto Berlinguer e dall’altro attraverso via Ramundo e viale Giovanni XXIII, all’area sportiva della zona Sticchi. Per quanto riguarda via Martin Luther King, viale Labastide Murat e viale Matteotti, il percorso esistente verrà smantellato, tranne il tratto all’incrocio tra viale della Repubblica e viale King che, una volta terminati i lavori in via Proietti, previsti in una seconda fase, sarà funzionale all’attraversamento stradale. La viabilità tornerà ad essere come era prima della sperimentazione della pista ciclabile. Presumibilmente i lavori inizieranno subito dopo la pausa di ferragosto.
Fra i contrari alle modifiche c’è la Federazione della Sinistra che ha subito manifestato il proprio dissenso dalle scelte dell’Amministrazione Comunale. “Il nuovo progetto” si legge in un comunicato “denota, secondo noi, un profondo cambiamento rispetto all’idea progettuale originaria e una poca coerenza con le linee direttive tracciate dal Ministero dell’Ambiente e dall’Unione Europea, principali co-finanziatori del progetto. Il progetto originario prevedeva una Rete Urbana Ciclabile che permetteva ai cittadini di spostarsi liberamente in bicicletta dal centro fino alla periferia consentendo a tutti l’utilizzo della bici per recarsi a lavoro o a scuola disincentivando il più possibile l’utilizzo dell’auto e vedeva la bicicletta come il simbolo di un futuro ecologico per la città di domani. La pista che verrà realizzata e che verrà smantellata in modo significativo nei sui punti più importanti è, secondo noi, un percorso dedicato più allo svago e al passeggio un progetto che, in sintesi, non rappresenta affatto un reticolo fondamentale di connessione in un ampio sistema urbano di mobilità sostenibile e ciclabile di Tolentino e quindi non rispecchia l’idea alla base del bando del Ministero dell’Ambiente: l’idea di spostarsi a piedi o in bicicletta nel centro urbano durante tutta la settimana e non sono nel tempo libero, questo era l’obiettivo per migliorare la viabilità e la vivibilità della città.
Secondo noi, inoltre, il progetto insegue solamente il “consenso a breve termine” invece di guardare al futuro delle nuove generazioni a cui dovrebbero essere insegnate nuove parole d’ordine: meno auto, più movimento a piedi e in bici, minore inquinamento, più salute e risparmio economico. Inoltre il vero motivo per cui la nuova amministrazione non ha rinunciato del tutto al progetto sta nel fatto che avrebbe dovuto restituire i fondi percepiti dal Ministero mettendo in difficoltà anche gli altri comuni coinvolti nel progetto e di cui Tolentino è capofila.
Grande è perciò la delusione e il rammarico dei cittadini favorevoli all’idea progettuale originaria sia perché una parte della maggioranza uscente non ha saputo difendere il progetto sia perché si sente presa in giro nel veder realizzare un pista che, così come concepita, è assolutamente inutile e svuotata del senso originario. Inoltre le modifiche che verranno apportate sono interamente a carico del comune e quindi dei cittadini che pagheranno due volte: per smantellare e per ricostruire, un lusso che non possiamo permetterci per i tempi in cui viviamo e che ci apprestiamo a vivere, uno schiaffo a chi perde il posto di lavoro e a chi fatica ad arrivare a fine mese. Se le modifiche poi andranno a scontentare altri abitanti della città cosa accadrà a quel punto?”.
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La prima cosa che mi viene in mente………….. (non la posso scrivere), poi da quello che si capisce reinseriranno il doppio senso in viale Matteotti e allora sono proprio degli ……….(non posso scrivere neanche questa), ma mi viene in mente una domandina, al pari degli altri, fanno i disegnini sulla carta senza neanche conoscere le strade? Per esempio hanno chiesto a Don Sergio se possono passare con la pista ciclabile visto che la strada è privata? Hanno considerato quanti incroci pericolosi si dovranno superare?
Il problema fondamentale è che la giunta precedente non ha avuto le p…le di portare a termine un progetto fino in fondo e fare una sperimentazione è stato a dir poco ridicolo, viale Matteotti doveva essere messa solo in sicurezza ampliando e sistemando il marciapiede anche per i crolli in corso e inserendoci la pista ciclabile delle misure adeguate e la strada doveva essere riasfaltata, quando sei al governo hai l’obbligo e il dovere di fare quanto hai progettato e approvato in consiglio. Le proette finiscono sempre a schifio e chi paga è sempre pantalone. Ma io sono solo un’abitante e niente più e non pago neanche le tasse perchè non ho più neanche il lavoro allora faccio solo le chiacchiere ma gli schiaffi mi danno un pò fastidio. P.S.: lo scopo di una pista ciclabile non è quello di cercare di far diminuire l’inquinamento derivato dal traffico di auto? Ha senso fare tutte ste manfrine e spendere questi soldi per disincentivare l’uso delle biciclette anzichè dell’auto?
Abitante, innanzi tutto mi dispiace che tu nn abbia un lavoro, ma per commentare questa notizia dovresti sapere come stanno i fatti e da quanto hai scritto credo che tu nn sia venuto alla riunione di ieri sera e mi rammarica pensare che una persona come te che aveva questa vicenda nel cuore abbia trascurato questa cosa.
Nella riunione di ieri é stato detto che il viale Matteotti sarà in un futuro rifatto (visto che la spesa é enorme e le casse comunali sono a secco) e per quanto riguarda la chiesa hanno spiegato che gli é stato concesso il transito nel terreno della curia.
@una voce tolentinate, non mi rammarico di non aver partecipato, nella convinzione che era una incazzatura in più che ho preferito risparmiarmi (quelle personali mi bastano e avanzano), il tema della riunione era chiaro, “illustrazione ai quartieri interessati dei cambiamenti”, non era “concorso di idee per migliorare la pista ciclabile”. Congratulazioni alla Curia che partecipa attivamente a questa giunta (non poteva essere diversamente), vorrei solo ricordare che questa proprietà è stata allestita con la caparbietà di Don Francesco e i soldi dei parocchiani, ma questo è un’altro discorso. Grazie per i suoi chiarimenti ma mi rimane sempe lo stesso interrogativo: a che serve una pista ciclabile che non ha per scopo la diminuzione del traffico automobilistico? Mi dispiace per gli abitanti e le attività di viale Matteotti che non hanno avuto la lungimiranza di cogliere l’occasione e ne escono cornuti e mazziati.
Tengo a precisare che le piste ciclabili sono un bene per la salute ma secondo me Tolentino nn é la città adatta dove mettere una pista ciclabile x la mobilità. Io nn simpatizzo ne per la vecchia ne per la nuova amministrazione ma sono obiettivo. Infatti nn capisco xché il ministero abbia concesso il finanziamento.
Questo finanziamento era x i comuni sopra i 30000 abitanti e dato che Tolentino nn rientra in questi parametri si é dovuta accorpare a Macerata e corridonia. Questa manovra sa molto di porchetta.
In più il viale Matteotti e la stazione nn é stato scelto xché era un buon collegamento con il centro x un fattore di mobilita sostenibile ma solo xché x rendere il progetto realistico utilizzando 3 comuni dovevano collegare la ciclabile con la stazione ferroviaria. Viale Matteotti xó nn é adatto xché come ho sempre detto deve essere a doppio senso x dar modo ai cittadini di raggiungere la stazione x prendere il treno. Mi sembra inverosimile che x prendere il treno “ora” debba fare il giro di Tolentino.
Ieri sera ci sono stati ragazzi che hanno attaccato questo progetto dicendo che nelle altre città europee funziona portando esempio “Berlino, Amsterdam ecc” peccato che Tolentino é un paesino e nn una capitale europea. Sono sicuro che a Roma le possono trovare… Sono esempi a mio avviso sciocchi xché nn paragonabili.
E ascoltiamoli una buona volta questi ragazzi, la città è per loro.
che tristezza. quanto è brutto non essere usciti mai di casa, all’estero tutte le città hanno le piste ciclabili, hanno gli attacchi nei bus, nei treni, ho visto bici anche con il porta serf e altre diavolerie. in provenza ho visto delle piste che si arrampicano su delle salite che ho pensato questi so pazzi, e ci vanno, anche con i bambini. perfino in sudafrica ci sono percorsi ciclabili. nel nord europa e in canada vanno in bici con 0 gradi,non so come fanno, e noi diciamo che tolentino non è adatta. ci sono milioni di euro di fondi europei che vanno persi perchè gli amministratori nemmeno li conoscono o non sono in grado di fare progetti. tolentino riesce a sfruttare qualche soldo per un circuito cittadino e fra poco bisognerà pagare una multa per non aver rispettato i parametri,perchè noi facciamo il circuito cittadino in campagna. e poi ci lamentiamo se i tedeschi ci prendono per il c… da una parte penso siamo fortunati, perchè se l’unico problema per cui la gente protesta è la pista,ma non perchè non l’hanno fatta… se lo racconto a qualche mio amico straniero non ci crede… anzi no, penso che dopo gli ultimi anni possono credere a tutto… ho passato la mia infanzia in bici,ora in strada non si può più andare in sicurezza la gente è pazza, telefona,non sa guidare,corre, non rispetta nè moto,nè bici, nè pedoni per questo ci dobbiamo indignare.
Sono anch’io dell’avviso che i ragazzi vadano ascoltati ma fino a quando la loro idea é fattibile. Questa ora come ora nn lo é. Il tracciato che realizzeranno lo interpreto come un primo stralcio della mobilita sostenibile.
Quando verrà rifatto il viale consentendo il doppio senso e la ciclabile sarà il loro sogno che diventa realtà.
Far tutto ora così come sta rimarrebbe una porcata e sono felice che nn siano andati avanti.
Le cose o si fanno per bene o nn si fanno.
speravo in questa nuova giunta, cambiamento , giovani, parole che piu’ che far parte di una campagna elettorale, sembravano i cardini di un vero progetto.invece niente da fare, il nuovo a Tolentino fa paura cosi come in tutte le piccole realta’.attenzione non sempre pero’…..a porto sant elpidio la gente si ribello’ furiosamente per l’installazione della pista ciclabile, ora ” ce se paccano la bocca” e molta gente(anche di tolentino) ci compra la casetta al mare perche’ se prima era un paese attraversato solo da una statale, ora riesce a fare turismo molto meglio di altre citta’ limitrofe, non tanto per la pista in se’ ovviamente, ma perche’ hanno preso decisioni impopolari ma decisive per la svolta. svolta necessaria perche’ la calzatura regina era in crisi e il paese doveva sfruttare altre qualità, altrimenti rischiavano di essere fuori dai giochi. lungimiranti gli scarpari! questo solo per dire che e’ sempre piu facile percorerre strade gia’ fatte e ci vuole coraggio fiducia e pazienza nel portare avanti il nuovo. se cosi’ non facciamo, difficilmente si potra’ andare avanti. e’ una questione di teste (quadre).questo lo riscontriamo ovunque, in politica , nelle aziende, nel pubblico, dove ci sono sempre le stesse persone che con le chiacchiere ti fanno credere che qualcosa cambiera’ e poi invece…. ( cetto la qualunque diceva intuculo!!!)l’italia e’ un paese non incline al nuovo, e noi ne siamo tristemente i rappresentanti piu’ veri
Visto il genere di campalismi che rintoccano, sembra che nessuno sia a favorevole a soluzioni arrangiate.
La prima versione è stata fatta, senza tenere minimamente conto della raccolta di firme, che mostravano
la contrarietà dei cittadini. Ora alla variante si rivoltano contro coloro che hanno favorito la pista ciclabile
rimasta inutilizzata, creando solo intralci al traffico. La cosa migliore sarebbe toglierla definitivamente senza
nessuna alternativa. Forse fra qualche anno, torneremo alla vecchia carozzella trainata dal cavallo, oppure
al servizio della diligenza “””Foresi””” che faceva piazza della Liberta, stazione ferroviaria. Tanto è inutile
nasconderselo, l’era dell’auto è destinata a finire, mentre i disoccupoati che sono sempre di più, dovranno
rassegnarsi a darsi all’agricoltura.
Bell’esempio di democrazia partecipata su queste colonne:
I MI PIACE, si equivalgono ai NON MI PIACE
il che dimostra che la pista ciclabile sarebbe stato meglio non farla, oppure proseguire quella già iniziata
lungo le rive del chienti. E’ impensabile che si portino i bambini a scuola in bicicletta, ed in modo particolare
nei mesi invernali, oppure andare a lavoro in bicicletta nella varie zone industrali o artigianali.
Dovrebbe funzionare meglio il trasporto pubblico.
Come mai non ho mai visto il sig. Bruni in bicicletta a febbraio?
Parliamoci chiaramente in faccia, a Tolentino la ciclabile in centro non serve a una mazza, molto meglio allora chiudere il centro al traffico e potenziare parcheggi esterni con ottimali servizi bus che possano ridurre il traffico nel cuore della città.
La pista ciclabile è solo un manifesto elettorale per una parte politica molto attenta all’ecologia…. talmente attenta che non ha mai mosso ciglio quando le piante di Tolentino venivano potate dal basso o quando venivano eretti mausolei di cemento nei parchi.
@margot hai avuto la fortuna di stare all’estero ma non è il caso di fare paragoni tra CITTA’ e PAESINI, Tolentino non è altro che un PAESINO con tutte le problematiche dei piccoli paesi nati in una infrastruttura che ormai non si può cambiare.
E’ vero che gli automobilisti non rispettano le più semplici regole quando stanno al volante, vedasi telefonare, fumare e contemporaneamente affrontare una rotatoria e magari mandare a quel paese chi intralcia il loro passaggio.
E’ forse la stessa persona che in assemblea pubblica lascia il cellulare acceso rompendo le scatole ai vicini…ne sai qualche cosa ?
@una voce tolentinate Sicuramente i ragazzi devono essere ascoltati, ma sono forse gli stessi ragazzi che all’una di notte sfrecciano per i viali a tutta velocità e con lo stereo a palla ?
@Projo hai il mio pieno appoggio a ciò che hai scritto, la pista ciclabile è stata fatta a Tolentino solo per scopo politico, per racimolare quei pochi voti in più, consapevoli che i nostri cari politici nostrani comunque sarebbero andati a casa e lasciando la palla a quelli che venivano dopo.
Federazione della Sinistra ha detto che la nuova variante della pista ciclabile è una pista da svago e da passeggio, ma potete spiegarmi le differenze tra quella precedente e quella attuale ?
L’unica differenza è la non collegabilità tra la stazione ferroviaria e il centro città, per il resto non è cambiato nulla, è cambiato solo il percorso per arrivare dove arrivavava prima.
Il collegamento Stazione ferroviaria – Centro Storico, così come era fatto prima, era il più grande monumento alla stupidità !
Strozzare Via Martin Luther King altro monumento alla stupidità !
Per non parlare poi della “pistina ciclabile” di Viale della Repubblica !!
Sono tre grandi vie di percorribilità automobilistica, percorse da centinaia e centinaia di automobilisti OPERAI, che al mattino alle 7.30, alle 12, alle 14, alle 17,30 vanno al lavoro con i minuti contati.
Sicuramente il disagio e i minuti contati non li avevano i politici, gli assessori, i manager della passata amministrazione che andavano a sedersi nelle loro poltrone alle 9 del mattino o alle 14 e che hanno fortemente voluto sta PISTA CICLABILE
Mi rattrista la notizia del semismantellamento della pista ciclabile….perchè è un fallimento su diversi fronti: economico (soldi buttati nella realizzazione e nuovi soldi da buttare nelle “modifiche”); fallimento ( uno dei tanti )di un’amministrazione che ha lanciato un sasso senza avere il coraggio e la forza di portare fino in fondo un progetto in cui probabilmente non ha mai creduto più di tanto….ma il fallimento peggiore è quello culturale/ sociale. Le teste non cambiano, le abitudini di vita nemmeno e le macchine non le possiamo proprio lasciare a casa….e soprattutto non ci entra in testa che la funzione di una pista ciclabile non è tanto quella ludica da passeggiatina della domenica ma quella “utile” e quotidiana. Ma non sia mai che andiamo al lavoro (ove possibile) su 2 ruote o che mandiamo i pargoli a scuola in bici….scherziamo?! bisogna accompagnarli fin sulle scale della scuola in auto, intasando sì, in questo caso il traffico cittadino… e poi leggo i vari commenti alla notizia e mi rammarico ancora di più……”Tolentino non è Amsterdam o Berlino”…infatti proprio per questo, possibile che un paesotto di 20000 abitanti con 4 salite non si possa girare in bici? e poi siamo proprio sicuri che ci sia bisogno di “parcheggi esterni con servizi bus per collegarli con il cuore della città”???!neanche fossimo a roma…