Dal nostro lettore Pietro Molini riceviamo:
«Il detto “Contro la tigna la ragion non vale” si è ancora una volta riconfermato con il comportamento incomprensibile, e sotto certi aspetti arrogante, delle autorità religiose, rappresentate dal parroco don Luciano Montelpare, e di quelle civili consenzienti alla assurda decisione di anticipare di un giorno la festività dei Santi Patroni, una stonatura che, oramai si protrae da sei anni consecutivi. La festività dei SS.Apostoli Pietro e Paolo, patroni di Corridonia, da secoli, è fissata nei calendari, e nell’ animo dei fedeli, il 29 giugno e in tutte le città e le parrocchie che si rispettano, Roma compresa, e che venerano questi stessi patroni, rispettano religiosamente e civilmente questa data, la quale, anche se ricorrente in giorno lavorativo, viene considerata, a tutti gli effetti, festiva in quanto prevista dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro. E’ incomprensibile che, cadendo quest’ anno di venerdì, quindi giorno infrasettimanale, il giorno precedente, ugualmente infrasettimanale,esce in processione lo storico stendardo verde che raffigura i Santi Patroni seguito – e questo amplia ancora di più l’incongruenza – dal Gonfalone della Città. Si paventava, per questo anno, che questa obiezione, divenuta ormai consueta e sollevata da cittadini che credono ancora a radicate tradizioni purtroppo stravolte, venisse sottaciuta in quanto, con proposta del precedente governo, la ricorrenza della festività patronale doveva essere rimandate, alla domenica immediatamente successiva, ma l’ attuale governo, che doveva emanare in proposito apposito decreto entro il 30 novembre 2011, evidentemente era in tutte altre faccende affaccendato. Quindi la festa patronale in territorio nazionale, per ora, non si tocca, ad eccezione di Corridonia. Evidentemente si preferisce concretare caparbiamente un “dispetto” che, poi, non si sa, a chi diretto. Consola solo il fatto che, in questi ultimi anni la “vera festa paesana”, quella di una volta, è andata sempre progressivamente in declino , quest’ anno, basta dare una scorsa al programma: si è toccato il fondo. Colpa della regresso economico, divenuto ormai un alibi, o spirituale e scarsezza di idee?».
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Bravo Pietro Molini, hai perfettamente ragione. Ma ormai anche le feste sacre si sono dovute inchinare ad interessi di altro tipo. Forse la processione si fa la sera prima per non disturbare il mercato?
Per non portare i mercanti ( o “il mercato”) nel tempio? Sarebbe da disertare la processione, così qualcuno si accorgerà dell’errore che, come dici tu, va avanti da qualche anno. Ma quando è cominicata questa storia? E… perché?
Ancora qualche anno di pazienza e quando il mercato non si farà più per avvenuta consunzione, la processione tornerà al suo posto, con buona pace di Piero che ogni anno è costretto a ricordarci lo scempio perpretato alla nostra tradizione.
Dando atto al Signor Molini delle sue giuste rimostranze vorrei “sommessamente” far presente che proprio quest’anno lo spostamento è quanto mai inopportuno per la semplice ragione che giovedì 28 alle ore 20,45 c’è la partita Italia-Germania valevole per la semifinale del Campionato Europeo, ritengo quindi che anche la processione subirà le conseguenze della “recessione”……dei fedeli.