“Se la scuola dei Salesiani non può andare avanti, meglio chiuderla”

LA LETTERA - L'ingegner Gabriele Foresi interviene sulla situazione dell'Istituto di Macerata

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Quale futuro per i Salesiani di Macerata? Dopo la denuncia del consigliere Staffolani sulla possibile chiusura dell’istituto (leggi l’articolo) e l’intervento del presidente della Provincia, Antonio Pettinari, a far sì che si faccia il possibile per salvare i Salesiani (leggi l’articolo) ci ha scritto per esprimere la propria idea l’ingegner Gabriele Foresi:

“Sono ex allievo dei Salesiani di Macerata, orgoglioso di essere stato allievo in un periodo (purtroppo molti anni fa) in cui la scuola salesiana esprimeva e inculcava valori importanti e ciò soprattutto perché gli insegnanti erano tutti Salesiani o quasi.
La crisi delle vocazioni ha purtroppo colpito anche i figli di Don Bosco e la loro scuola, affidata sempre più a insegnanti laici, ha perso evidentemente molti di quei valori e si è dovuta adattare alla mutata situazione anche dal punto di vista economico (gli insegnanti laici hanno ovviamente un costo).
Se ora la scuola dei Salesiani non può continuare a vivere, meglio chiuderla; i Salesiani potranno così riscoprire anche a Macerata l’originaria missione di impegno nella società affidata loro da Don Bosco, soprattutto a favore dei giovani; innanzi tutto nell’oratorio da potenziare (peccato che il favoloso campo di calcio che ho visto rinascere ospiti oggi l’ennesimo supermercato della città); potrebbero anche gestire una parrocchia di cui la diocesi avrebbe un gran bisogno e una foresteria per studenti fuori sede; di sicuro non mancherebbero tante altre possibili attività a favore dei giovani di Macerata. E spero che Don Bosco ritorni (come recita l’inno degli ex allievi) per evitare che dopo la collocazione del supermercato sul campo di calcio, il futuro ci regali anche la trasformazione dell’Istituto in un residence, visto che anche per il monastero delle monachette si sente parlare di proposte per la trasformazione in albergo..).
E spero anche che la statua di San Giovanni Bosco e San Domenico Savio che per tanti anni ha dominato le strade del quartiere dall’angolo del campo di calcio, torni ad avere una decorosa collocazione dopo essere stata sfrattata dal supermercato”.



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