“Completa chiusura alle esigenze della popolazione locale e del Comune stesso. Chiusura dimostrata sul tema della energia rinnovabile (minieolico), del miglioramento pascoli, della sistemazione aste fluviali e del nuovo rifugio Saliere”, così conclude la lettera indirizzata all’Ente Parco dei Sibillini il sindaco di Ussita Sergio Morosi che non ritirerà il premio assegnato al suo comune per l’attività svolta a favore del progetto Life di rintroduzione del camoscio nell’area del Monte Bove. Una presa di posizione dura in vista del 22 maggio, giorno in cui appunto si celebra il camoscio appenninico. “Il rapporto con il Parco deve cambiare- tuona il sindaco- abbiamo davanti un muro di gomma, la salvaguardia della fauna non può ostacolare quella delle comunità. Siamo esasperati di fronte agli ostacoli burocratici che ci vengono frapposti per ogni iniziativa. L’ultimo bilancio dell’Ente ha visto la contrarietà di 4 comuni, 2 comunità montane e una provincia. Sta crescendo l’insofferenza per questa gestione che non cerca soluzioni condivise.”
“Abbiamo realizzato un progetto di rifugio con tecnologia verde, una struttura modello che viene bloccata perchè per ospitare anche un ufficio per i carabinieri che debbono garantire la sicurezza sulle piste si superano i metri quadrati disponibili. C’è sempre un cavillo che ferma i progetti, come per il miglioramento dei pascoli e la pulizia dei torrenti. Con spese insostenibili per i nostri piccoli comuni.” Uno sfogo appassionato del primo cittadino che teme anche per la sorte di alcune aziende agricole a rischio chiusura. La montagna soffre e serve la collaborazione di tutti per trovare soluzioni, “servono tavoli di confronto in cui si esca con scelte concertate e non imposte”
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Vi consiglio di fare un salto a Casali,frazione di Ussita.
1090 mt slm, aria pulita,bel paesaggio ai piedi del Monte Bove.(fantastico )
I suoi cittadini sono orgogliosi del suo sindaco.
PECCATO CHE ABITO A CIVITANOVA M.
Bravo sindaco, non se ne puo più di questa gestione del parco, fanno i naturalisti e ti multa o se vai a passeggio sul bove, peró ci sono i tralicci e cavi fatiscenti della vecchia funivia e non si degnano di bonificarla ! W Ussita
Paolo non fanno i naturalisti, ma sono semplicemente militari: che voi pretenne?
“fanno i naturalisti e ti multa o se vai a passeggio sul bove, peró ci sono i tralicci e cavi fatiscenti della vecchia funivia e non si degnano di bonificarla”
Beh, veramente quei tralicci e quei cavi li ha lasciati lì la stessa gente che ammistra ancora oggi Ussita. E se il parco si oppone a mettere altri pali e buttare altro cemento è perché non vuole che a quei pali se ne aggiungano altri, che lì rimarranno in eterno perché toglierli costa cifre improponibili.
L’obiezione, che fa anche il sindaco, è che “la gente deve vivere”. A Ussita sono convinti che se non ci sono più turisti, fuori dalle feste comandate, è perché il parco gli impedisce di costruire altre sciovie e altre case ad alta quota. A me sembra un’obiezione un po’ miope, considerato che le sciovie (pagate in gran parte dalla regione, cioè da tutti noi) si usano per al massimo un paio di fine settimana innevati (quando ci sono), e se il tempo è proprio buono da qualche praticante del downhill.
A quanto ne capisco, confrontandomi con altri appassionati dei Sibillini, da quelle parti non si va proprio perché c’è troppo cemento, ci sono troppe case vuote che non vengono affittate (i proprietari, che le hanno acquistate quando non costavano granché, non ne hanno bisogno), e l’offerta culturale e gastronomica è miserella. Alberghi e ristoranti sono quasi sempre chiusi, e al massimo si può ascoltare il liscio e l’alligalli sparati a tutto volume in piazza d’estate (anche in presenza di bambini piccoli davanti agli altoparlanti).
In Trentino i paesini sono tenuti come un gioiellino, le case sono tutte in stile, le luci progettate con cura. Di sera c’è il pulmino o il trenino che porta al paese principale della vallata, dove si ascolta la banda o addirittura l’orchestra che fa musica classica. I sentierei sono di solito tutti coperti da folta vegetazione.
Può darsi che sia tempo di riflettere un po’ sul turboturismo degli anni scorsi, che sembra non funzionare più?
…e, per favore, non andate assolutamente a Casali! È bruttissima, che ci andate a fare!!! Fioreneiprati, che razza di consigli dai!
(Soprattutto: Casali è uno dei posti più tranquilli di tutto il comune. Lasciatemi libero quel posto! 🙂
Leggo ora un’indagine (su carta, niente link) sul turismo straniero in Italia, e vorrei aggiungere una riflessione. Innanzitutto, anche quest’anno continuano a diminuire i turisti italiani nelle Marche, mentre aumentano parecchio quelli stranieri. La crescita più forte la si registra con i nuovi turisti (russi e cinesi), ma in termini assoluti restano forti i nostri clienti tradizionali – tedeschi, francesi, inglesi, olandesi. Gli americani non sono più proprio nuovi, dopo il mitico articolo di Solomon New York Times, ma sono in forte crescita anche loro.
Cosa cercano i turisti del nord europa in Italia? Luoghi pittoreschi, antichi borghi, cibo genuino, tranquillità. Medioevo, rinascimento, spiritualità. Sono turisti con una forte capacità di spesa (in genere maturi o già pensionati, con in banca le pensioni del nord Europa). Normalmente si muovono in gruppo, formando delle comunità locali.
Sui Sibillini possiamo testimoniarlo: in Valnerina ci sono gli olandesi di Preci, che si servono delle strutture di Visso. A Sarnano è ormai storia consolidata la presenza di inglesi e tedeschi. La zona di Amandola ha tedeschi ed inglesi, e sempre più olandesi. I voli su Falconara hanno aiutato molto questi arrivi, e c’è da sperare che non sia una storia giunta al termine.
Qualche anno fa ho visto in piazza ad Ussita due pulmann di turisti americani. Non ne ho saputo più niente. Chissà cosa gli ha impedito di tornare?
La nostra scelta è tra questo turismo che porta parecchi soldi (acquistando case, frequentando i ristoranti, consumando i prodotti della zona), oppure quello della pensionata di borgata che consuma un mentino, e il cibo locale la disgusta perché si nutre solo di amatriciana e abbacchio.