Negli ultimi 5 anni, il costo dell’acqua non ha fatto che aumentare nelle Marche: +40,4% di media, a fronte di un incremento su scala nazionale del +24,5%. Tariffe fuori controllo e incrementi a due cifre ovunque: Macerata (+52,2%), Ancona (+40,1%), Urbino (+38,5%), Pesaro (+38,1%), Ascoli Piceno (+32,9%).
Aumenti importanti anche nell’ultimo anno: nel 2011 rispetto al 2010, le tariffe sono cresciute su base nazionale in media del 5,8%, nelle Marche addirittura del 10,5%. Incrementi maggiori a Pesaro (+18,3%).
Nelle Marche, Pesaro e Urbino sono le città in cui l’acqua per uso domestico costa di più, con una spesa media annua di 453€, ben 158€ in più di quanto la si paga a Ascoli, città in cui il servizio costa meno a livello regionale, addirittura 343€ in più di quanto la si paga a Isernia, città in cui il servizio costa meno a livello nazionale.
Nell’annuale indagine realizzata dall’Osservatorio Prezzi & Tariffe di Cittadinanzattiva, le contraddizioni del Servizio Idrico Integrato nel nostro Paese, con dati anche sulla dispersione idrica. On line su www.cittadinanzattiva.it il dossier con gli approfondimenti regionali.
In un anno una famiglia sostiene in media una spesa di 290€ per il servizio idrico integrato. L’indagine è stata realizzata in tutti i capoluoghi di provincia, relativamente all’anno 2011. L’attenzione si è focalizzata sul servizio idrico integrato per uso domestico: acquedotto, canone di fognatura, canone di depurazione, quota fissa (o ex nolo contatori). I dati sono riferiti ad una famiglia tipo di tre persone, con un consumo annuo di 192 metri cubi di acqua, e sono comprensivi di Iva al 10%.
Negli ultimi 5 anni, il costo dell`acqua non ha fatto che aumentare: +24,5% di media, con tariffe fuori controllo a Lecco (+126% dal 2007 al 2011, record nazionale), Benevento (+79,8%), Massa e Carrara (+64,3%), Aosta (+57,1%), Lodi (+56,5%), Viterbo (+53,1%), Parma (+52,5%), Macerata (+52,2%), Pordenone (+51,1%).
In generale, il caro bollette viaggia più spedito al Centro (+34,3% rispetto al 2007, +6,2% rispetto al 2010). Seguono le regioni del Nord (+25,6% rispetto al 2007, +6,7% rispetto al 2010) e il Sud (+14,1% rispetto al 2007, +3,2 rispetto al 2010).
A livello nazionale, a fronte di una spesa media annua pari a 290€, nelle Marche il servizio idrico integrato ha costi molto superiori (379€), risultando la regione più cara d’Italia dopo la Toscana. Inoltre, Pesaro e Urbino figurano tra le 10 città dove il servizio costa di più a livello nazionale.
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ma come adesso ci si lamenta?perche non si e’ voluto fare il referendum sulla liberalizzazione?
L’aumento è ancora più ingiustificato se si considera che Macerata ha una percentuale di dispersione idrica tra le più basse d’Italia (13% contro una media del 30%) ed un consumo pro-capite modesto (140 litri contro 190).
Peraltro, essendo la nostra acqua di buona qualità, se ne dovrebbe incentivare l’uso domestico e quindi questa notizia suona proprio come una beffa.
Mi aspetto una dura presa di posizione di Legambiente contro l’amministrazione pubblica che si doveva fare garante del contenimento della spesa la quale, invece, sarebbe lievitata se fossero entrati i privati!
Pienamente d’accordo con Walter, mi ha davvero tolto le parole di bocca. Gli sta bene ai maceratesi che in massa hanno votato per statalizzare a vita l’acqua. Risultato? Acqua più cara, rete idrica colabrodo, dirigenti e dipendenti pagati con i nostri soldi. Ci si svegli dalla favola che il pubblico è bello e meno caro. Guardate quello che succede per le autostrade: confrontate il servizio sulla rete gestita dai privati e la Salerno – Reggio Calabria. Quello che il referendum voleva era solo di dare in concessione il servizio e non di privatizzare l’acqua. Comunque pagheremo le conseguenze delle campagne populiste e bolivariane di certa politica. Grazie!!!
@ pigi78
Come avrebbero potuto i “privati” diminuire i costi???
Nessuno lo ha spiegato mai chiaramente; del resto il privato se si accaattava l’acqua non lo faceva per beneficenza… Ma per ericavarci un utile.
In molte città, fuori Italia, dove era stata privatizzata si sono avuti 2 risultati:
a) acqua meno pura
b) bollette aumentate
(tanto che molte amministrazioni vorrebbero tornare al pubblico visto che, PRIMA, l’acqua era migliro e e meno cara)
Inoltre restava sempre aperto il problema delle condutture colabrodo: non credo che il privato (per beneficenza) avrebbe riparato la rete, senza chieder in contraccambio soldi…
Pertanto non sta scritto da nessuna parte che il privato avrebbe abbassato le bollette o migliorato la qualità dell’acqua…..
Se l’acqua a MC costa troppo c’è da chiedersi il perchè e chiederlo ai nostri amministratori….
Il servizio verrebbe offerto sulla base di una gara internazionale con dei vincoli sulla qualità del servizio ecc… Se la società cha ha la gestione non offre le garanzie richieste e pattuite al momento della firma della concessione, la concessione si risolve (con indennizzo a carico del concessionario) e se ne fa un’altra e così via…La rete idrica italiana ha bisogno di un ammodernamento che richiede decine e decine e decine di miliardi di euro di investimenti, secondo te lo Stato ha questi soldi? Quindi dovremo tenerci una rete idrica di 2 secoli solo perchè si è ideologicamente contrari al privato. Che male c’è a che il privato ci guadagni? Fa gli investimenti, ammoderna la rete, perchè non dovrebbe guadagnarci in maniera trasparente? Ora gli unici che ci guadagnano sono i partiti che in tutta Italia fanno entrare nelle municipalizzate uomini di loro fiducia. Contento te…
L’acqua è un bene comune che non può essere negato a nessuno ma è anche una risorsa naturale scarsa che va utilizzata con attenzione e parsimonia. Per questo motivo la politica di prezzo sia per consumi domestici che di altro genere (il 70% dei consumi di acqua viene assorbito dall’agricoltura) è particolarmente importante perchè deve permettere l’accesso ma anche l’uso parsimonioso (evitare quindi consumi eccessivi. I dati Istat ci dicono ad esempio che in Italia mentre un cittadino della provincia di trento consuma 127 lt di acqua al giorno uno delle Puglie arriva solo a 67 litri, una differenza fatta di stili di vita evidentemente) e magari incentivare il riutilizzo (da questo punto di vista si potrebbe fare molto) e anche garantire le risorse necessarie per gli investimenti di manutenzione ed ammodernamento della rete (per ogni 10 lt di acqua che consumiamo altri 4 ne vanno persi). Questo per dire quindi che il prezzo se pure importante non è l’unico attributo per valutare la qualità e l’efficenza del servizio idrico (a volte come dice il proverbio chi più paga meno paga). Per quanto riguarda la diatriba pubblico privato , posto che la proprietà deve essere pubblica la gestione del servizio dovrebbe andare a chi riesca a rispondere al meglio ai parametri richiesti in gare competitive e trasparenti. Che sia una società privata o pubblica che importanza ha ?
@ pigi78
Credo che vi sia una contraddizione nel tuo ragionamento…
Ipotizziamo pure che una società privata si aggiudichi la gara.
Ci sono vincoli sulla qualità del servizio, sull’eogazione, ecc. e la società privata che ha vinto offre tutte le garanzie possibili ed immaginabili.
Quindi ipotizziamo che oggi il pubblico eroghi l’acqua a 1 lira.
Se il privato deve fare massicci investimenti (decine e decine e decine di milioni di euro) per rimettere a posto l’acquedotto bucato comunale e deve garantire la stessa qualità dell’acqua come potrà continuare a far pagare l’acqua 1 lira???’
Altra ipotesi: il privato prende la gestione, ma le condutture bucate restano a carico del pubblico.
Quindi il pubblico, che lo ricordo vende sempre l’acqua a 1 lira, chiederà al privato un tot di lire l’anno per rimettere aposto l’acquedotto bucato.
Anche in questo caso come può il privato continuare a far pagare solo 1 lira?
Il problema è più compleso, molto più complesso.
Se nella zona di Macerata, come “perdita d’acqua” siamo ben al di sotto della media nazionale ciò significa che, per intervenire e migiorare ancora le condutture, servono MENO denari.
Pertanto come ho detto sopra ci sarebbe da vagliare attentamente il bilancio e vedere come vengono impiegati i soldi incassati.
Perchè, per ipotesi, sarebbe anche logico pagare oggi 2 lire di più, per diminuire le perdite e mettere a posto i buchi, se poi domani e per i prossimi 20 o 30 anni si dispredesse meno acqua e pertanto i costi sarebbero inferiori.
Tra l’altro la risposta dovrebbe essere più complessiva.
(e tutte queste cose si potevano fare già 20 o 30 anni fa!!!)
Nuove costruzoini con recupero acqua piovana per l’irrigazione dei giardinetti condominiali, recupero acqua grigie che filtrate prima di finire nelle fogne venissero utlizzate per gli scarichi dl WC, cassette di scarico con il doppio pulsante perchè è completamente stupido, idiota, cretino, demente che, se devo fare pipì e scarico, consumo la stessa acqua che se devo fare popò…
Non so se l’affidamento ai privati significhi minori spese per gli utenti. Per i privati più consumi meglio è visto che in questo modo aumentano i profitti. Essendo però l’acqua una risorsa scarsa mi pare un pò contraddittoria come cosa.
libero mercato . unica soluzione. acqua pubblica ovvero gestita dalle istituzioni o chi per loro in base ad accordi comunali ( parentopoli nel caso maceratese) a me sembra un grosso sbaglio fatto da noi italiani. tutto quello che è gestito dallo stato non funziona e costa molto di più del reale valore , gli abbiamo dato anche l acqua e cosa speravamo di ottenere risparmi ? di sicuro…… quello che tocca lo stato diventa marcio all istante . e me rode pagare le tasse su tutti i fronti per continuare a fare solo cazzate .
Salve liberisti MI dite un comune un posto dove l’acqua privatizzata costa meno di quella gestita da un comune o azienda comunalw?
La favola del privato che è meglio del pubblico l’hanno raccontata in tanti (o meglio in pochi ma con l’appoggio della stampa) per giustificare il saccheggio avvenuto in questi ultimi decenni di imprese ad alto potenziale di guadagno.
Le esperienze di privatizzazioni sull’acqua sono state tutte fallimentari, in Italia e in Europa. Le privatizzazioni delle reti a mio avviso sono tutte fallimentari, per la rete è per sua natura pubblica, in quanto nata da investimenti pubblici e di cruciale importanza per la sopravvivenza della stato: acqua, elettricità, gas, viabilità, telecomunicazioni.
Il libero mercato non ha molto senso, perché la rete non ha concorrenza (vedi esperienza telecom), a meno che non si duplichi l’intera infrastruttura.
Ha senso invece fare concorrenza nei servizi offerti sulla rete, ma patto che la proprietà e la gestione restino pubbliche.
L’unico investimento sensato da fare è quello sulla buona gestione della cosa pubblica, ovvero servono ottimi amministratori e ottimi sistemi di controllo e valutazione.
Caro ipno vedo che non leggi gli interventi: è logico che la proprietà della rete deve essere pubblica. Tu dici che bisogna fare un investimento sulla buona gestione e avere un sistema di controllo e valutazione. Secondo te chi dovrebbe farli questi controlli? Sarebbero altri apparati costosi e nominati politicamente con altra infornata di poltrone e auto blu e che non servirebbero a niente.
Naturalmente non hai risposto alla mia domanda principale: chi farà gli investimenti necessari per ammodernare la rete idrica italiana vecchia di 2 secoli?
Libertà economica, sociale, culturale, religiosa, sindacale, ecc… questo ha bisogno l’Italia per ripartire.
Cercate una compagnia seria e distribuite l’acqua con il sistema del networkmarketing!!!Si avrà un risparmio del 30/40 %…sulla bolletta!!!Il cliente paga la bolletta e voi avete la provvigione dal’ 1 al 10 %.Il bello è che il cliente una volta acquisito, lui pagherà la bolletta e voi ogni mese avete la provvigione….GENIALE NO?
IO LO STO FACENDO!!Se volete saperne di più fatemi sapere!!!
Poco investimento,rischi zero e buoni guadagni!!
Ma occhio è un lavoro meritocratico,quindi più fate e più guadagnate, ma se nn fate nulla nn avrete nulla!!!
@ pgigi78
Le autostrade, pagate con i soldi degli italiani, sono state date in concessiione (di fatto privatizzate) per almeno 20 anni…
Le tariffe sono aumentate, anno dopo anno, ma il privato investe nel miglioramento della vabilità solo noccioline, rispetto a quanto incassa…
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Per la tua domanda slla rete idrica la risposta è semplcie NON lo ha fattolo Stato, figuriamoci se lo faranno i privati (se non aumentano le bollette o non peggiorano la qualità dell’acqua).
Si potrebbe, per esempio, evitare dibuttare soldi inutilmente sulla TAV in Valtellina e ributtare inutilmente i soldi nel Ponte sullo Stretto ed impiegarli invece nel migliorare il sistema idrico nazionale…