Dalla nostra lettrice, Claudia A., di Camerino, riceviamo:
“Caro Monti,
sono una ragazza di 26 anni neo laureata in Giurisprudenza attualmente praticante presso uno studio legale. Sono da poco iscritta alla Facoltà di Scienze Politiche per arricchire la mia conoscenza e anche il mio Curriculum.
Sono una ragazza che durante il suo percorso universitario ha sempre lavorato, adattandosi a rivestire la parte di cameriera, di promoter, di commessa, di baby-sitter. Sono stata per così dire “Flessibile” nel lavoro per non incombere nella “Monotonia”. Queste mansioni le ho svolte con molto piacere dal momento che sono state proficue alla mia crescita personale, sociale e lavorativa. Non di meno questi lavori sono stati fondamentali a livello economico per me e per i miei genitori. Mio padre, infatti, pur avendo un lavoro “Stabile” e quindi “Monotono” fino ad oggi è riuscito a mantenere la sua famiglia, a non precludere alle sue figlie la formazione, le attività sportive, le vacanze, gli svaghi ma, soprattutto, un tetto tutto nostro.
Ora, questa ragazza di 26 anni che “Ama le sfide della vita”, “Adora i cambiamenti”, “Odia la monotonia” e che, in questi “pochi” anni di vita, non è mai stata in balia del proprio destino ma, al contrario, ha sempre lottato per ottenere il meglio da quest’ultimo si chiede: “Quale sarà, adesso, il mio destino?”.
Nel mio percorso di vita ho sempre sostenuto che siamo noi stessi gli artefici del nostro destino, che piangersi addosso non serve a nulla, che soltanto con la volontà e la grinta si può puntare verso l’alto perché non è stando fermi ed aspettare che si ottiene qualcosa. Ad oggi, caro Monti, mi sorge un dubbio! La mia Volontà, la mia Grinta il mio Entusiasmo nel lavoro e nella vita, in che modo e in che cosa li posso investire? Il lavoro fisso non è un “abitudine”, una “monotonia”, un modo per “sfidare la vita”.
Un lavoro fisso è l’Opportunità per costruirti un futuro, una famiglia, per poter ricambiare un domani i propri genitori. Un lavoro fisso è una Gratificazione per se stessi. Un lavoro fisso è una Garanzia per la tua vita e per quella dei tuoi futuri figli e… anche per le banche. Non mi risulta che le banche concedano mutui a persone “monotone” e “flessibili”. Un’altra domanda caro Monti: ma Lei non si sente un uomo monotono dal momento che sono circa 26 anni che lavora presso la Bocconi e che, a fine mandato, ritornerà in quel di Milano?
Mi sento di parlare in nome di tutti i giovani che si trovano nella mia situazione, che sono volenterosi nel raggiungere i propri obiettivi e le proprie aspettative dopo anni di sacrifici. Non è mia intenzione fare le solite polemiche e parlare a sproposito perché ho altro di meglio da fare ma, questa volta, mi sento particolarmente toccata da queste parole, anche nei confronti della mia famiglia.
Spero vivamente di aver frainteso le sue parole e la sua intervista. Mea culpa ! Ma, se non è così, si metta questa volta una mano sulla coscienza e nelle vesti di un “papà” che fa del tutto per rassicurare il Futuro al proprio figlio”.
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Io ce l’avrei un posto fisso a Monti dove mandarlo, ma è troppo monotono…
le parole di Monti dovrebbero essere percepite dalle banche visto e considerato che se non hai un lavoro fisso non ti calcolano propriooooo di conseguenza non ti puoi comperare casa,avviare una attività in proprio insomma non ho parole……..
Capisco il senso di spaesamento della lettrice, del resto ben simboleggiato dal profluvio di lettere maiuscole un po’ casuali disseminate nella lettera: ma forse non è il caso di prendersela meno con chi non può che esprimersi per massimi sistemi, e orientare più coerentemente i propri comportamenti privati?
Nel pensare che “il lavoro stabile” sia “una garanzia” non c’è niente di male: ma se a 26 anni si è “neo laureata”, ci si orienta verso un cammino come quello della pratica forense – ossia ad una libera professione che di per sè non stabile, ed oggi anche difficile – e ci si iscrive per di più a scienze politiche “per arricchire la propria conoscenza” (cosa lodevole, ma poco attenta al mercato del lavoro odierno) non ci si rende conto di assumersi, così facendo, delle responsabilità per le proprie scelte?
Un conto è cambiare lavoro perché costretti un conto per scelta. Nel primo caso c’è poco da divertirsi
Certo che è interessante il discorso di Monti.
Direi di più è inutile che ci si lamenta perchè è condivisibile.
Il posto fisso, ma sai che palle!!!
Un discorso, quello di Monti, che è solo da applaudire….
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A patto che tu faccia parte di quella ristrettissima cerchia di Top Manager che sono 3 anni che lavora per la Buitoni, ma poi passerà alla Lufthansa e poi dopo verrà chiamata a lavorare alla Coca Cola.
A patto che tu faccia parte di quella ristrettissima cerchia di Top Manager che solo di benefits, in un anno, guadagna quello che un comune mortale ci mette 5 vite a mettere da parte
A patto che tu faccia parte di quella ristrettissima cerchia di Top Manager che, dopo delle brillanti carriere nel mondo finanziario, assicurativo e bancarfio (cioè i soggetti che hanno creato questa crisi internazionale) tu venga chiamato al Governo a pontificare (guardandoti bene però da mettere mano agli interessi corporativi di finanziarie, assicurazioni e banche).
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Diciamolo chiaramente: stavolta Monti sembrerebbe abbia fatto pipì abbondantemente fuori dal vasino e, come direbbe Fantozzi, ha detto unca c@c@.. pazzesca….
La flessibilità del lavoro potrebbe essere un vantaggio per tutti, a patto che il lavoro ci sia e sia ben retribuito. Ma non è così, come tutti sanno e hanno sempre saputo. Per questo si desidera molto il posto fisso, senza di esso in Italia è facile non avere alcun futuro roseo.
Questa gente ha un solo chiaro obiettivo comune: distruggere la classe media.
Condivido le osservazioni di Sbarbati,essenziali e puntuali.Il problema sono le opportunità…..dinamiche del cambiamento!Mancano!La politica deve assolvere al suo ruolo…..i professori qualche volta devono prendere posto tra i banchi, scomodi, degli studenti!
A Macerata poi è monotono sì il posto fisso, ce l’hanno sempre le stesse persone!!!
Ho stimato Monti, ma questa affermazione se la poteva anche risparmiare.!
Ho avuto la fortuna di avere un posto fisso nel pubblico impiego ed oggi, dopo quasi 40 anni, sono in pensione. Vi assicuro che il lavoro non è stato mai monotono ed ho sempre cercato di fare il mio dovere. Ho potuto realizzarmi, sposarmi, formare una famiglia, avere una casa di proprietà. Spero tanto che i giovani (che sono i nostri figli) possano realizzare tutto quanto loro desiderano.
Caro Bruno Cordona…..
Ho scritto questa “lettera” di pugno perché mi sono sentita offesa dalle parole di Monti in quanto Giovane, non in relazione alla mia vita privata.
Sono ben orientata sul mio futuro e farò del tutto per raggiungere i miei obiettivi dal momento che fortunatamente ho una famiglia che mi sostiene nelle mie scelte e non devo chiedere aiuto a nessuno.
Per il Sig. Bruno Cordona:
“Caro Cordona se le ha scritto tale commento si vede che lei non conosce affatto la Costituzione, cosa che sicuramente non conoscono i nostri politici, comunque le voglio far presente i seguenti articoli:
Art 3: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di razza, sesso, lingua, religione, opinioni politiche e condizioni personali e sociali. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e la partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art.4: La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni per rendere effettivo questo diritto.Ogni cittadino ha diritto di svolgere secondo la propria scelta un lavoro che concorra al progresso materiale e spirituale della società.
Art 36: Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla qualità e alla quantità del suo lavoro ed in ogni caso sufficiente ad assicurare per sè e per la sua famiglia una esistenza libera e dignitosa.
Con questi articoli della Costituzione signor Cordona voglio farle presenta che l’uomo HA IL SACROSANTO DIRITTO AL LAVORO COME PERSONA UMANA e non può essere che al giorno d’oggi tale diritto debba essere condizionato dalle richieste dell’economia e del mercato, lo sa che regolare l’accesso al mondo del lavoro in base agli anni impiegati per laurearsi ed al voto ottenuto costituisce RAZZISMO E DISCRIMINAZIONE??? QUESTO VA CONTRO LE NORME INTERNAZIONALI E CONTRO LA CARTA DEI DIRITTI INVIOLABILI DELL’UOMO!!!!! IO MI SONO LAUREATO NEI TEMPI, LAVORO MA NON MI SCORDO I SACRIFICI CHE HO FATTO E NON DIMENTICO I SACRIFICI CHE FANNO I GIOVANI D’OGGI!!!!!!!
le voglio ricordare un’altra cosa sig.Cordona: se negli anni 70 nacquero organizzazioni terroristiche come le Br, Nar, Prima Linea fu per un motivo molto semplice: c’era, come c’è adesso, una forte discriminazione dei giovani per l’accesso nel mondo del lavoro e tutto questo si è trasformato nella strategia della tensione e se noi continuiamo a sfruttare i giovani in questo modo rischiamo degli anni ben più violenti degli anni di piombo.
Lo dico subito. Io sono sostanzialmente favorevole con quello che Monti voleva esprimere nel suo intervento. Ovvio con una semplice frase è difficile dare compiutezza ad un tema cosi complesso ed articolato. Credo tuttavia che egli non volesse contrapporre il posto fisso con quello precario ma con la disponibilità a valutare un continuo miglioramento della propria professionalità e delle proprie esperieze lavorative ma anche culturali . Si tratta casomai di una polemica forse un pò stantia. Quelli della mia generazione sono forse cresciuti con il mito del posto fisso specie se pubblico ma credo che negli ultimi anni i giovani abbiano capito sicuramente meglio quello che è necessario fare (se poi non ci riescno per altri motivi quello è il vero problema). E’ vero che in realtà e il “sistema” che si muove introno a questa visione che meno si è adeguato al cambiamento. Giustamente si è fatto riferimento al mondo delle banche ma in generalela si tende ancora a privilegiare la cultura del posto fisso che va a braccetto con la mancanza di meritocrazia. Allora i giovani dovrebbero prendersela meno con Monti per il suo intervento e invece chiedergli con forza di fare ancora di più e meglio per favorire l’affermazione del “posto mobile”
Caro “Camerinese Costituzionale”, come Lei ben saprà (ovviamente meglio di me, pare di scorgere dalle Sue parole) la Costituzione scrive quelle belle cose, come molte altre delle costituzioni del mondo: ma non può certo imbrigliare, né si è mai posto l’obbiettivo di farlo, le “richieste dell’economia e del mercato”, che fortunatamente vanno per la loro strada, sono soggette a variabili diverse, e al massimo si possono rendere oggetto di incentivi e sussidi. Quindi un datore di lavoro privato, mi permetto di ricordarLe, é perfettamente libero di discriminare “l’accesso al mondo del lavoro in base agli anni impiegati per laurearsi ed al voto ottenuto”, senza che questo violi in alcun modo la nostra cara Costituzione; e anzi, lo stesso fa la Pubblica Amministrazione nell’indire la maggior parte dei concorsi pubblici, spesso considerando un’età massima e talvolta un voto minimo ottenuto dai candidati, ancora senza violare proprio alcunché.
Lei può liberamente pensare che “le Br, Nar, Prima Linea” avessero tutte le migliori ragioni del mondo (io mi permetto di dissentire): ma sarà bene il caso di capire che, a maggior ragione in tempi di ristrettezze economiche collettive, le scelte private di studio e di lavoro influiscono, e forse sarà il caso di orientarle al meglio e verso delle pratiche attività di lavoro, senza studiare lettere classiche e avere poi la pretesa di essere assunti a tutti i costi, magari nel pubblico, ossia ponendo le spese sulle spalle di tutti.
A me sembra che l’autrice della lettera, nel rispondermi, abbia ben chiaro quanto io stia dicendo, e infatti scrive (per quanto possa voler dire) di aver protestato contro Monti “in quanto Giovane”, e “non in relazione” alla propria “vita privata”.
Rimane il fatto che Monti è un presidente del Consiglio, che è chiamato a parlare chiaro ai propri cittadini e non a lisciargli il pelo: non è insomma, come si sperava nella lettera, “un “papà” che fa del tutto per rassicurare il Futuro al proprio figlio”.
Il fatto principale è che Noi Giovani non dobbiamo perdere la grinta e la forza di volontà per costruire il nostro futuro. La Crisi è un ostacolo da superare con impegno e costanza. Purtroppo, tutto ciò sarebbe più facile se qualcuno “dall’alto” ci venisse incontro…. perchè no, come un Papà!