Questa mattina il Giudice di Pace di Tolentino, Alessandra Guarnieri, ha accolto il ricorso presentato dal maceratese Nicola Lalla contro un verbale per la violazione dei limiti di velocità (infrazione del 28 aprile 2011) dal Comune di Colmurano, sulla S.P. 78 nella frazione di Passo Colmurano.
Il Giudice, su richiesta dal ricorrente, ha anche condannato il Comune a rifondere 37 euro pari all’importo necessario per la costituzione in giudizio. Lalla si è difeso in proprio.
Le motivazioni della sentenza saranno rese note entro qualche giorno, così sarà possibile sapere quali delle censure avanzate dal ricorrente siano state ritenute fondate.
In particolare, il ricorrente ha eccepito che la postazione Velomatic non fosse “ben visibile” come preteso dalla Legge (art. 142 comma 6 bis C.d.S.) e dalle linee guida emanate dal Ministero dell’Interno del 14.08.2009 (c.d. direttiva Maroni). Infatti l’apparecchio era reso completamente invisibile in quanto installato all’interno di uno dei tanti rallentatori di velocità a cabina (“speed check”) disseminati sulla s.p. 78 e il Vigile era a ragguardevole distanza dallo stesso e in posizione notevolmente arretrata rispetto alla banchina. Inoltre l’auto utilizzata dall’accertatore (peraltro con colori di serie) era resa quasi del tutto invisibile agli automobilisti in quanto coperta da due edifici (foto).
Ha inoltre provato che il Comune ha apposto dei segnali verticali permanenti (cioè sempre presenti) per segnalare servizi occasionali, modalità ritenuta incongruente dalle predette linee guida in relazione all’esigenza di credibilità in capo ad ogni segnale stradale.
Peraltro, dalla testimonianza del responsabile della Polizia Municipale di Colmurano (Ten. Giovanni Nabissi) è risultato anche che il Comune di Colmurano abbia apposto tali segnali senza la preventiva adozione di alcun formale provvedimento e dunque anche in mancanza di nulla osta della Provincia (necessario ai sensi dell’art. 26 c. 3 C.d.S.), ma che si sia limitato a chiedere un parere tecnico per l’apposizione ad un tale “Sergio” della Provincia.
Inoltre, il Comune di Colmurano, per questo genere di servizi si avvale di apparecchiature della CESEL s.r.l., ditta di Corridonia che percepisce 50 euro l’ora per il noleggio dell’apparecchiatura, 14 euro per ogni verbale, nonché 20 euro per ogni controdeduzione ai ricorsi (la relativa convenzione è stata acquisita dal Giudice).
In relazione a tale circostanza, il ricorrente ha lamentato un conflitto di interessi tra la funzione pubblica, tenuta per legge ad un’opera
di stretta prevenzione e quella della società di diritto privato che, per definizione, ha come scopo la massimizzazione dei profitti. E in effetti è risultato che l’apparecchiatura, installata con le modalità già dette, controllasse contemporaneamente entrambi i sensi di marcia e che la ripresa del veicolo di Lalla è avvenuta da sinistra.
La motivazione della sentenza costituirà un precedente di riferimento e potrà servire ad indicare ai comuni che fanno largo uso di
apparecchi autovelox che ciò è consentito solo nella stretta osservanza della direttiva Maroni.
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E quello a Belforte del chienti no?!?
la ditta che noleggia, percepisce 50 euro l’ora +. tutto il resto?
e quanto…..costa st’apparecchio a comprarlo??? c’è da mettersi a fabbricarli: questa sì che è rendita di posizione!
Fai lo spiritoso vigile di colmurano….
Una volta li chiamavano con il loro vero nome: “Ladri di strada”
Mi sembra proprio che Lalla sia un poliziotto… ma forse sbaglio, forse è un omonimo…
Io certo non sono un santo ma credo che se bisogna rispettare il limite, ciò và fatto a prescindere da come riusciamo a farci togliere le multe. E’ assurdo che chi trova l’articolo di legge giusto non paga e gli altri si. In quel tratto di strada in passato ci sono stati diversi incidenti mortali, ora è da tempo che non ci sono più incidenti. Il limite di velocità va rispettato, anche se a volte sono dei limiti assurdi come 30 Kh.
Inutile pensare di “salvare l’Italia” per decreto. L’Italia non si salverà se non cambiamo mentalità.
Il limite di 50 km orari serve a salvaguardare la qualità di vita (o la vita stessa) di chi vive ai lati della strada, e serve a prevenire incidenti, soprattutto in prossimità degli incroci.
Se si supera il limite il problema non è la multa, ma il danno arrecato alla comunità.
Evidentemente questo automobilista fa parte della fitta schiera di italiani che credono che la multa sia un’ingiustizia nei loro confronti.
Uno dei tanti italiani che credono che le leggi siano valide solo per gli altri e non per sé.
Uno dei tanti italiani che per arrivare in orario mette in pericolo la vita degli altri invece di partire 5 minuti prima da casa. E se il soggetto in questione è anche cattolico, è uno dei tanti italiani che accetta la penitenza del prete in confessione, ma la multa no! Non confondiamo il sacro con il profano!
Bravo Lalla!! Un bel ricorso!!
Finalmente il giudice Guarnieri ha dovuto cedere dando torto al Comune di Colmurano. Peccato che non abbia agito in maniera analoga nel caso della Ztl di Macerata!!!
Quanto alla sentenza come precedente per i Comuni, credo che essi debbano riferirsi innanzitutto alla legge che è chiara in materia e che anche i Vigili debbono rispettare.
Infine ricordo che la Cassazione ha considerato truffa l’autovelox nascosto.
(Anche in materia di autovelox consulta il sito http://www.ztlamacerata.it).
Gentile Signora Salvucci,
è evidente che chi ha presentato il ricorso si è semplicemente valso di un suo diritto e che non intendeva “salvare l’Italia” (legga l’articolo 24 della nostra preziosa Costituzione, se non lo ricorda). Tale diritto, naturalmente, spetta a prescindere dalla fede professata (o non professata). Perciò mi sembra che sia stata lei che, quasi freudianamente, è incappata nella confusione sacro/profano che intende addebitare ad altri. Credo (ma la prenda come una mia libera e personale opinione) che assai più facilmente il senso civico degli Italiani potrebbe trarne giovamento se più persone, prima di dispensare bacchettate alla cieca, approfondissero i temi ed accettassero un confronto interlocutorio e più sereno. Ma tant’è…
Nel merito, mi permetto di rammentare che la sicurezza della strada è un bene primario (e almeno sin qui siamo tutti d’accordo) ed è proprio questo il motivo per il quale nessun organo preposto alla sua tutela può permettersi di destare il sospetto di una speculazione a fini di cassa. La legge prevede che le postazioni siano palesi? Si facciano i controlli in questo modo. Se poi lei vuol sostenere che sono i controlli occulti e predatori, di cui si viene a sapere mesi dopo, a prevenire gli incidenti e a salvare la vita delle persone, è suo pieno diritto pensarlo. I fatti hanno però dimostrato il contrario e portato la legge (non solo in Italia) a mutare in senso preventivo.
La saluto cordialmente….