Dopo oltre un secolo
le suore di clausura
costrette a lasciare Treia

Monsignor Giuliodori ha deciso il trasferimento delle quattro consorelle rimaste. Mancano forze nuove a causa della crisi delle vocazioni

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La chiesa di Santa Chiara

di Alessandra Pierini

La fede traballa, la Chiesa è sempre più in difficoltà e la crisi delle vocazioni si intensifica. A farne le spese sono le piccole realtà come il monastero della Visitazione di Treia, da secoli punto di riferimento per i treiesi, che tra poco più di 10 giorni sarà chiuso. Dopo la morte di suor Rita Maria Madeo, avvenuta lo scorso ottobre, sono quattro le religiose rimaste nella Comunità, suor Maria Fernanda a Treia da 40 anni, suor Maria Anna Giacomina che è entrata addirittura 60 anni fa tra le mura del monastero, suor Maria Angela e suor Luisa Margherita.
Neanche la guerra mondiale era riuscita a far chiudere i battenti al monastero, “miracolosamente preservati da gravi danni ed offese” si legge nel sito dell’ordine, sarà invece la mancanza di forze nuove a determinare quella che i treiesi si augurano sia solo una sospensione dell’attività delle religiose.
In effetti se le vocazioni scarseggiano un po’ in tutta Italia, in particolare nella nostra zona, sembrano essere scese ai minimi storici. Fatto sta che dal prossimo 28 dicembre due suore saranno trasferite a Napoli e le altre 2 a Corfinio, in provincia di L’Aquila e si interromperà una tradizione che continua dal 1895 quando  il Monastero della Visitazione di Offagna fondato da Pescia e Massa Cozzile, si trasferì a Treia. Non è la prima volta che l’ordine subisce degli scossoni, in effetti il 24 luglio 1913 15 suore, con la Madre Gradenigo lasciarono il monastero a causa di gravi disaccordi sorti in Comunità, soprattutto dovuti all’educandato che alcune volevano conservare ed altre no. Le poche religiose rimaste a Treia non vennero più considerate come facenti parte dell’Ordine. Solo nel 1918 la Comunità si ricostituì e fu riammessa nel nostro Santo Ordine, come annunciato da una circolare dal Monastero di Annecy.

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Suor Rita Maria Madeo durante un incontro con i bambini del catechismo

Da qualche settimana le quattro sorelle dell’Ordine che vivono da decenni e decenni a Treia sono state informate della decisione presa dal Vescovo Giuliodori riguardo il loro trasferimento e si sono messe a disposizione  ma non possono non essere dispiaciute: «I treiesi – ci dicono – sono stati sempre molto buoni con noi ma non c’è nessuna prospettiva per il futuro». La preziosa presenza delle consorelle è sempre stata considerata dai treiesi un dono e molti si sono rivolti a loro per una parola di conforto o per condividere riflessioni e problemi. Oltre a mancare un importante supporto religioso, con la partenza delle suore, si dovrà ripensare anche a chi affidare il monastero. In passato era stata proprio suor Rita Maria Madeo a curare il restauro del monastero che,  nella chiesa custodisce l’immagine della Madonna di Loreto, che, secondo la tradizione, sarebbe l’immagine originale, portata via da Loreto per evitare i ‘saccheggi’ di Napoleone. Successivamente a Loreto sarebbe stata riportata la copia invece dell’originale rimasto a Treia.

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Il coro del monastero

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Il monastero della Visitazione

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La Madonna di Loreto custodita all’interno del monastero


 



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