di Roberto Scorcella
Erano quasi pronti per essere consegnati sei appartamenti ricavati all’interno di quello che, a prima vista, poteva sembrare un semplice capannone agricolo. Peccato che sarebbero state unità immobiliari fantasma, visto che per la loro realizzazione non era stato richiesto il benchè minimo permesso. A scoprire questo nascituro condominio, destinato a rimanere sconosciuto al catasto, sono stati gli uomini della Squadra Mobile di Macerata a margine di una più ampia attività di polizia giudiziaria.
Gli agenti sono venuti a conoscenza che un uomo, già proprietario di diversi immobili a Morrovalle, stava realizzando una decina di appartamenti in località Campomaggio, sempre a Morrovalle, senza aver mai ottenuto le previste concessioni edilizie, da parte del Comune.
La “soffiata” andava accuratamente verificata. Così, per verificare l’attendibilità della notizia, gli agenti hanno effettuato un sopralluogo che ha confermato tutto quanto era stato loro riferito. A Campomaggio si sono trovati di fronte a una unità immobiliare, esternamente del tutto simile ad un capannone agricolo, a ridosso del quale c’erano attrezzature e macchinari per l’edilizia, oltre a materiali come cemento, ghiaia, ferro, lana di vetro, tubi e altro. Il capannone all’interno era stato suddiviso in ben sei comodi appartamenti, già forniti di impianti idraulici, termici ed elettrici.
Le indagini sono proseguite con l’arrivo sul posto del personale dell’Ufficio Tecnico del Comune di Morrovalle, il quale ha confermato che non risultavano essere state mai rilasciate autorizzazioni per la costruzione delle unità abitative che avevano sotto gli occhi.
Secondo una prima, sommaria ricostruzione, visto il considerevole stato di avanzamento dei lavori, si ipotizza che questi abbiano avuto inizio da almeno 24 mesi e che l’intero cantiere fosse destinato alla costruzione di ben 11-12 unità immobiliari.
Naturalmente, mancavano anche le più basilari misure di prevenzione degli incidenti sul lavoro: totalmente assenti recinzioni, cartellonistica, impalcature, parapetti, avvisi e quant’altro finalizzato a garantire la sicurezza dei lavoratori, anche questi non in regola. Secondo gli inquirenti i lavori eseguiti fino ad oggi non possono essere stati realizzati se non da persone o ditte completamente “in nero”, vista la totale irregolarità del cantiere.
Si sta ora cercando di scoprire a chi fossero destinati questi appartamenti e per quale utilizzo siano stati realizzati senza nessuna autorizzazione.
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verranno abbattuti?
Chinatown…..
NONE COGNOME E FOTO DEL PROPIETARIO !!!!!!!!!!!!!
La soluzione sarebbe molto semplice! confisca da parte dello Stato delle strutture con la possibilità di farne ciò che si ritiene più opportuno, multa salatissima al costruttore con contestuale ritiro della licenza e se qualcuno avesse malauguratamente speso dei soldi in attesa della consegna di un appartamento, l’amara scoperta che non potrà avere nulla in restituzione…..
Sono pienamente d’accordo con il dott. Axel Munthe, medico amico della gente semplice e degli animali.
Quella è una zona con un forte insediamento cinese, che si sta impadronendo di numerosi esercizi commerciali, anche di rilievo, e ne sta costituendo di nuovi, pensando ovviamente di poterli gestire senza il benchè minimo rispetto delle normative vigenti (ottime, a questo riguardo, le varie ispezioni della Guardia di Finanza, sollecitate anche dalla Camera di Commercio e dall’Associazione Prov.le dei Commercianti).
Negli insediamenti cinesi c’è solitamente una folta presenza di immigrati irregolari, che per qualche tempo vanno tenuti segregati in case e casupole che sfuggono all’attenzione della gente e degli organi ispettivi e di polizia, sia per farli lavorare senza sosta e senza distrazioni per almeno 15 ore al giorno, sia per consentire loro di regolarizzare appena possibile la propria posizione (a volte anche prendendo il posto, con uno scambio di documenti, di altri cinesi morti nel nostro paese, come racconta una leggenda metropolitana che forse contiene molta verità: qualche lettore ha mai visto il funerale di un cinese residente dalle nostre parti?).
I cinesi, poi, hanno sempre una grande disponibilità di denaro contante, che consente di effettuare senza problemi grossi pagamenti in nero, come probabilmente è avvenuto nel caso in questione.
In questi casi la legge prevede il sequestro dell’immobile abusivo e l’ordine di demolizione.
Fateci vedere le foto. Possibile che nessuno dell’Amministrazione comunale se ne era accorto?
Ma chi è il proprietario dell’area?
Certo si costruiscono 6 appartamenti e nessuno sa nulla, sai chi era sindaco il quel periodo? Acquaroli per caso? Sel?