Lattanzi (Pdl) su Smea Cosmari: “Impensabile l’ipotesi Capponi”

Il segretario provinciale del partito ripercorre le fasi della trattativa e accusa la Provincia di Macerata di aver scelto la discarica di Ascoli senza consultare il Consorzio

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Mario Lattanzi

Da Mario Lattanzi, segretario provinciale del Pdl, riceviamo:
«Quando la politica, di cui magari a volte si lamenta l’assenza, anche in punta di piedi cerca di offrire un contributo per risolvere un problema viene avversata, criticata ed accusata di nascondere chissà quali compromessi. Nel caso Cosmari – Smea un gruppo di Sindaci, tra i quali due che sono anche responsabili provinciali del PDL e del PD, hanno cercato, attraverso un ordine del giorno poi votato dall’assemblea, una mediazione per raggiungere un obiettivo al quale tutti tengono, o dicono di tenere: l’acquisto della Smea da parte di Cosmari senza però far gravare su quest’ultimo eventuali squilibri di bilancio e costi integrativi del personale.
La presenza di Franco Capponi, voluta da me, non aveva nessun altro fine se non quello di offrire un competente contributo attraverso l’esperienza di chi ha gestito il Cosmari e si è interessato in più occasioni della gestione dei rifiuti. Tutto qui. E le illazioni o le polemiche di qualche Sindaco male informato sono assolutamente fuori luogo. D’altra parte chi conosce minimamente la normativa vigente sa che c’è incompatibilità non solo per chi ha una carica elettiva, ma anche per chi l’ha avuta fino a tre anni addietro. Ciò che interessa ai Sindaci ed alle forze politiche, almeno a quella da me rappresentata, è che l’operazione Smea, sulla cui acquisizione tutti sono d’accordo, o almeno dicono di esserlo, non sia penalizzante per il Cosmari né ora né in futuro per scelte non fatte dal Consorzio.

Dal momento che il lavoro svolto dalla due diligence, così come chiesto con le delibere dell’A.G. n. 2/2011 e n. 8/2011, sintetizzato in una delibera del Cda votata all’unanimità e sottoposta all’approvazione dell’Assemblea, poneva in rilievo delle criticità ed in particolare un possibile squilibrio di bilancio della Smea e gravosi contratti integrativi ad personam per alcuni dipendenti, è sembrato necessario cercare una soluzione anche politica per conciliare le varie esigenze. Ed allora l’ordine del giorno proposto sembra andare nella giusta direzione. Nessuno vuol disconoscere il grande lavoro del Cda del Cosmari e dei tecnici incaricati. Ma essendo la volontà generale indirizzata verso l’acquisizione, era necessario trovare un percorso che in primis tutelasse il Cosmari e i Comuni associati. Nel caso in cui nei venti giorni previsti Cda- Cosmari e Comune di Macerata non trovassero una sintesi sulla base degli indirizzi dati dall’Assemblea attraverso l’odg, si potrà tornare alla delibera del Cda.A più riprese i Sindaci intervenuti nell’Assemblea hanno sottolineato la necessità di tutelare i lavoratori e questo in sintonia con quanto indicato dallo stesso Cosmari. Ma hanno chiesto che tutti i dipendenti debbano essere trattati allo stesso modo e sulla base di contratti nazionali. Ed allora penso che il Comune di Macerata debba fare uno sforzo che concili le diverse esigenze. E lo sforzo consiste nel garantire per almeno cinque anni l’equilibrio di bilancio della Smea ed accollarsi la differenza economica dovuta ai contratti integrativi ad personam. Ma mentre si discute, giustamente, dell’operazione Smea -Cosmari, la Provincia di Macerata, senza minimamente coinvolgere il Cosmari, e quindi i Comuni soci, ha di fatto deliberato un accordo con la provincia di Ascoli Piceno per l’abbancamento per sei mesi dei rifiuti in discarica ad un costo complessivo, compreso il trasporto, di non meno di 115/120 Euro a tonnellata. Tutto questo mentre in Provincia di Fermo tra meno di un mese è disponibile la discarica di Torre San Patrizio e si potrebbero risparmiare, solo di trasporto, almeno 15 Euro a tonnellata. Ma sono le stranezze della politica. Contestata quando cerca di fare del bene, neanche ripresa quando penalizza i Comuni».



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