Dal Cosmari, riceviamo:
Nell’ultima seduta del CDA del Cosmari è stato adottato un atto di grande importanza per il consorzio e per lo sviluppo impiantistico dello stesso.
Infatti è stato conferito l’incarico per il progetto definitivo di digestione anaerobica della frazione organica alla società specializzata Biogas Engineering di Noventa Vicentina. Con questo atto si concretizza, finalmente, uno degli impegni più importanti assunti dal Consiglio di Amministrazione del Cosmari per il potenziamento dell’impianto di compostaggio attraverso l’adeguamento dello stesso con il recupero dell’energia dalla stabilizzazione della frazione organica. Ma con tale progetto si potrà dare una risposta importante all’ammodernamento dell’impianto ed al suo impatto ambientale, in quanto il processo anaerobico assicura al meglio il controllo delle emissioni odorigene della fase di stabilizzazione.
I tempi saranno molto rapidi: entro 60 giorni sarà disponibile il progetto e si richiederà alla Provincia l’autorizzazione per procedere alla gara d’appalto.
Si ricorda che il programma del consorzio Cosmari prevedeva un primo intervento di potenziamento dell’attuale impianto di compostaggio per far fronte all’aumento della produzione a causa del forte sviluppo della raccolta differenziata, che ha subito un ritardo di diversi mesi a causa di problemi con le ditte appaltatrici: importo lavori circa 1,9 milioni, inizio dei lavori il 6 giugno, conclusione entro il prossimo 30 novembre.
Il secondo intervento consisteva proprio nell’inserimento della digestione anaerobica, per il quale si è già espletata la fase preliminare ed ora si è finalmente attivata la fase esecutiva.
Solo alcune cifre per rendere bele l’idea della complessità e dell’importanza dell’intervento:
1) importo del progetto pari a circa 8 milioni di euro che sarà finanziato con la cessione di energia elettrica, per cui non si attingerà, se non marginalmente, a risorse proprie;
2) Energia elettrica prodotta circa 7.600.000 KWh/a; 3) Ritorno dell’investimento in circa 8 anni.
Con tale impianto si potrà anche prevedere il vettoriamento (teleriscaldamento) di energia termica (calore o refrigerazione ambienti) verso utenze vicine di tipo industriale o di servizi.
L’importanza economica, ambientale e di risoluzione delle maggiori problematiche che l’impianto sta creando con le popolazioni vicine, nonostante gli interventi tampone di questi anni, è pertanto assicurata.
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Giovedì sera l’assemblea pubblica sul Comsari (leggi l’articolo)
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era ora!!!!!
…se profuma…non e’ che non inquina!!!!!!!!!!!!!!!!sveglia!!!!!!!!!!!!!!
Scusate la domanda stupida.
Poichè abbiamo un casino di terreni abbandonati in mezzo al nulla, con case che sono a chilometri e chilometri di distanza non sarebbe stato più intelligente spegnere il camino, chiedere una raccolta differenziata spinta e spostare il ciclo del composit in mezzo al nulla cosicchè anche se ci fossero eventuali “puzze” non sarebbero dannose per nessuno???
Il processo di biostabilizzazione dei rifiuti e il compostaggio….non provocano emissione di cattivi odori!!!
Es. L’impianto di biostabilizzazione di Bari (una roba con centinaia di tonnellate di rifiuti/giorno) non puzza quanto il cosmari che gestisce l’immondizia di “4 gatti”. Anzi, non puzza proprio!!!
Se l’impianto è fatto male….puzza
Se è fatto bene e viene gestito male…puzza.
Non ci credo finché non lo vedo… anzi lo sento!!!!
@ Cerasi
Naturalmente una cosa del genere è a costo zero!!!!! certo che a volte le spari grosse!!!!!!
@ prince 92
Scusa, ma nel mio post precedente dove ho scritto che l’operazione sarebbe a costo zero?
riserva naturale e inceneritore:un’accoppiata vincente!
basta un profuma ambiente di hello kitty da 2 euro
@ Cerasi
Appunto, hai minimamente quanto costerebbe un’operazione del genere? Senza pensare al fatto che la campagna maceratese è una delle più intensive e sarebbe difficilissimo trovare uno spazio come dici tu, forse in Puglia si troverebbe.
@ prince 92
Io ho premesso che la domanda era stupida.
Visto che quando venne realizzato il Cosmari intorno non c’era praticamente nulla, cioè era in aperta campagna, chiedevo se non fosse possibile realizzare una struttura simile in altra zona.
Non mi sono soffermato sui costi, sui tempi di realizzazione, sulle eventuali difficoltà.
Però non mi piace che il camino continui a finzionare…
Ma guardate che coincidenza e che tempestività, appena un’associazione organizza un’assemblea che si svolgera’ domani giovedi 14 alle ore 21,30 a Casette Verdini, coinvolgendo e mobilitando i residenti delle frazioni che subiscono l’atroce puzza che da anni emana il Cosmari, subito il Consorzio trova la soluzione che a detta di tanti politicanti era difficile se non impossibile, addirittura con un progetto pronto da presentare subito in Provincia per un investimento di appena otto milioncini e un’incarico ad una società “specializzata” del nord.
Poi c’è un’altra cosa che ci insospettisce, la vecchia amministrazione provinciale aveva
votato e approvato un’importo per controllare i livelli di inquinamento sia dei terreni che dell’aria nelle aree intorno al Cosmari, questo controllo nonostante da anni fosse stato
approvato e ci fossero i fondi provinciali NON E’ MAI STATO FATTO, vorrei sapere il
perché?
L’unica cosa chiara e’ che oltre al Cosmari la puzza sta’ crescendo dappertutto, consiglio i residenti di quelle zone di non fermarsi, e che se avendo organizzato per la prima volta una mobilitazione, sono solo con questo riusciti a far trovare al Cosmari, soldi, progetti, societa’ incaricate, allora veramente qualcuno ha paura che si scopra il vaso Pandora. Questi vi hanno preso per il c…o fino ad oggi, adesso fategli pagare il conto.
I signorini del Cosmari non si permettano di continuare a prendere per il c…..o i cittadini, questo progetto non eliminerà la puzza, ma la potrà ridurre al massimo del 40%, considerando che il compost con gli incrementi della differenziata aumenterà sensibilmente quindi di conseguenza la percentuale di gas e quindi della puzza, questo nuovo impianto produrrà energia ma per i residenti la puzza rimarra’ nella migliore delle ipotesi la stessa. Infatti se questo progetto avrebbe veramente risolto il problema vi pare che lo avrebbero tenuto segreto? Lo hanno tirato fuori in questo momento perche’ oltre alla puzza ci vogliono anche buttare fumo negli occhi.
I signorini del Cosmari non si permettano di continuare a prendere per il c…..o i cittadini, questo progetto non eliminerà la puzza, ma la potrà ridurre al massimo del 40%, considerando che il compost con gli incrementi della differenziata aumenterà sensibilmente quindi di conseguenza la percentuale di gas e quindi della puzza, questo nuovo impianto produrrà energia ma per i residenti la puzza rimarra’ nella migliore delle ipotesi la stessa. Infatti se questo progetto avrebbe veramente risolto il problema vi pare che lo avrebbero tenuto segreto? Lo hanno tirato fuori in questo momento perche’ oltre alla puzza ci vogliono anche buttare fumo negli occhi.
@ Cerasi
La scelta dell’ubicazione del Cosmari fu determinata da uno studio effettuato da una ditta specializzata (S.E.C.I.T. di Milano) per la localizzazione di tali impianti. Lo studio era basato sulla determinazione dell’ottimizzazione del costo dei trasporti dei rifiuti provenienti dai vari comuni. Poi, nel Consorzio hanno aderito altri Comuni e quello studio naturalmente ha perso di efficacia,ma la struttura era stata ormai realizzata.
Per quanto riguarda il camino, è un sistema collaudato e utilizzato in molte città. Il cittadino deve avere la garanzia che i fumi emessi siano a norma. Anzichè chiedere la chiusura, che sarebbe impossibile, sarebbe meglio fare una battaglia per conoscere i risultati della qualità dei fumi giorno per giorno in modo da tranquillizzare i cirradini e di intervenire in caso di dati anomali (Credo che tale operazione sia regolarmente fatta).
Il cattivo odore attuale dipende dallo stoccaggio delle balle che viene effettuato all’aperto anzichè al chiuso. Credo che l’operazione che faranno sarà quella di realizzare un capannone per questo fine. Ritengo però che i tempi possano essere lunghi perchè per realizzare un manufatto in quella zona è necessaria una variante urbanistica a meno che non vi sia una scorciatoia urbanistica/politica.
@ prince 92
io non metto in alcun dubbio le sue affermazioni, solo che da altre fonti mi hanno assicurato che l’impianto COSMARI (per cui, se non erro, qualcuno dovrebbe essere stato mandato, all’epoca, dall’Ufficio Tecnico comunale a studiare impianti simili in Emilia Romagna) era un modello di inceneritore che, altrove, erano già anni che era in funzione e che, in alcuni posti, pensavano di dismetterlo poichè obsoleto.
Pertanto non dovrebbe essere errato dire che il progetto era già vecchio ancora prima di cominciare e, passando gli anni, oggi dovrebbe essere considerato più che obsoleto proprio jurassico.
Continuo poi a non caprie perchè, non dico domani ma nemmeno tra 20 anni, non si possa pensare e cominciare a ragionare sulla necessità di chiudere la linea di incenerimento e spegnere il camino…
@ Cerasi
La gestione di quell’impianto non fu opera del Comune ma di un Consorsio di Comuni che aveva un Direttivo con Presidente l’ex sindaco di Pollenza Gino Pasquali. In effetti la scelta del sistema da utilizzare non fu casuale. Il Consorzio indisse un Concorso di idee e fra i vari sistemi proposti fu prescelto quello attuale. In effetti quel progetto prevedeva anche due vie di smaltimento di carta e materiali ferrosi e non era previsto neppure il camino che fu aggiunto in un secondo momento per rendere il sistema più attuale. Sulla base del progetto vincente fu effettuata una gara di appalto che fu vinta dalla Snam Progetti che in quel periodo era all’avanguardia nella costruzione di questi impianti. Pertanto il Comune di Macerata contava con il suo rappresentante che non ricordo se era in direttivo o solo in assemblea. Ti dico queste cose, dal momento che ho vissuto questa vicenda in prima persona per motivi professionali.
E’ vero che la tecnologia è in continua evoluzione, un telefonino si può buttare ma un complesso del genere eventualmente va aggiornato e modernizzato ma non può essere abbandonato.
Per la mia esperienza ti dico che bruciare resta la cosa migliore, naturalmente con le dovute cautele e con i sistemi di sicurezza adeguati. Adesso non dire che solo i tecnici possono parlare, ti ho espresso semplicemente quanto è di mia conoscenza perchè ho partecipato a queste scelte.
Chissà perché, ma anche dopo questo “ammodernamento”, non mi verrà voglia di comprare casa nelle vicinanze dell’inceneritore.
….Se impariamo a fare la differenziata.
Se il rifiuto viene ben gestito….
La parte da incenerire è “poca cosa”…e crea anche energia.
Ma c’è molta ignoranza anche tra la popolazione. C’è gente che butta nell’umido DI TUTTO solo per far dispetto alle amministrazioni comunali. Di conseguenza trattare i rifiuti è molto + difficile.
c’è anche gente che abitualmente brucia i propri rifiuti, ma nessuno chiama i vigili…nessuno si lamenta. eppure produce + diossina il vicino che brucia le bottiglie di plastica piuttosto che l’inceneritore.