di Lucia Paciaroni
Claudio Orazi direttore artistico del Sof? Sono voci che circolano con insistenza a Macerata in questi giorni come ha scritto anche il conduttore e critico musicale Enrico Stinchelli (leggi).
L’abbiamo raggiunto al telefono questo pomeriggio, mentre è in giro per l’Italia con il progetto “Armonie dello spirito” – Meditazioni musicali per le basiliche italiane. Con tono gentile e disponibile, dice “di non sapere nulla di questa nomina”, e aggiunge: “Mi fa piacere se c’è qualcuno che parla di me. Si sa quanto io ami Macerata”.
Le voci sulla sostituzione di Pier Luigi Pizzi con Orazi alla direzione dello Sferisterio Opera Festival sono sempre più frequenti ultimamente. Alla conferenza di presentazione della stagione (leggi l’articolo), tenutasi a Roma, i toni di Pizzi sembravano quasi quelli di un addio quando ha sintetizzato il suo operato degli ultimi sei anni dicendo: “Conciliare etica ed estetica, grazie all’aiuto dello straordinario monumento che è lo Sferisterio, è stato il mio obiettivo in questi anni di direzione del Festival” e ha parlato poi di “trincea” riferendosi alla preparazione, da oggi, degli spettacoli culturali.
“E’ la prima volta che sento che girano queste voci, nessuno mi ha contattato” dice Orazi, diventato il più giovane sovrintendente e direttore artistico nominato in Italia nel 1990 presso l’associazione Sferisterio Macerata Opera, è poi stato direttore artistico del Teatro delle Muse di Ancona e sovrintendente dell’Arena di Verona. Le piacerebbe tornare a Macerata? “Qualcuno me lo dovrebbe proporre” risponde e ribadisce che: “Mi fa molto piacere che Macerata parli di me, sono molto affezionato alla mia città”.
“Sono sempre in attività. Attualmente sono impegnato in progetti che legano i beni culturali con la musica – racconta – Oltre al progetto “Armonie dello spirito”, promosso con il patrocinio della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, sono consulente artistico per la Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi”.
Intanto la stagione lirica è ormai alle porte e, dopo i lavori di allestimento dello Sferisterio, lo Sferisterio Opera Festival oggi ha iniziato ufficialmente le prove artistiche con l’arrivo a Macerata del Maestro Pier Luigi Pizzi e di tutto il cast artistico di Un ballo in maschera.
Manca meno di un mese all’inizio del 47° Sferisterio Opera Festival che si terrà dal 22 luglio all’11 agosto per 16 appuntamenti tra opera, danza, recital, musica e incontri in 15 serate.
Le prove si terranno tra il Teatro Lauro Rossi, il Teatro Don Bosco, il salone dell’Ostello Ricci e l’Arena Sferisterio.
Inoltre fino alle ore 14 di venerdì 1 luglio è possibile presentare la domanda per le selezioni di 40 persone per il conferimento degli incarichi di accoglienza del pubblico, della assistenza in platea e nei palchi, della distribuzione e della vendita di materiale promozionale. Modalità di partecipazione, modulistica e requisiti nel bando pubblicato sul sito www.sferisterio.it
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Per il cambio già siamo dopo gli spari….
Tale cambio andava fatto almeno 24 mesi fa.
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A proposito: i bilanci INTEGRALI dell’Associazione Sferisterio degli ultimi 5-8 anni verranno messi on-line sul sito del Comune????
Il morto interrogato non rispose….
Se tornasse Orazi saerbbe magnifico. Uomo capace e umile ed anche maceratese(il che non guasta)
Quante volte è stat visto con gli strofinacci in mano ad asciugare le poltroncine insieme agli inservienti per permettere alla rappresentazione di prender inizio dopo uno “sgrulletto”!!!!
Ricciarelli e Pizzi non si sono mai “sporcati” le mani con tali lavoretti.
Mi si obietterà che durante i suoi anni il buco dello Sferisterio è cresciuto.
Sicuramente sì se in odo miope si garda solo a quegli esercizi. Ma gli affitti di scene e costumi (spesso fatti fare da sartorie interne e non da Tirelli a Roma) che ancora oggi il teatro incassa sono daimputare a quegli esercizi.
E poi era uno spettacolo vedere Macerata piena di melomani Austriaci, Tedeschi, Svizzeri, Giapponesi e persino australiani.
Se poi invece si pensa che è meglio chiudere lo Sferisterio per qualsiasi ragione allora questa è un’altra storia.
Magari Maestro…sarebbe un sogno ! se penso alle opere allestite da Orazi, mi vengono i brividi (di piacere)
BURRASCA A MACERATA: IL MAESTRO CARIGNANI MOLLA LA PRODUZIONE DEL “BALLO IN MASCHERA”
“Parte una nuova stagione Lirica con l’obiettivo di fare bene e soprattutto di offrire uno spettacolo che piaccia sia ai tanti appassionati che arriveranno dall’Italia e dall’estero sia ai maceratesi, anche quelli che non hanno mai assistito ad un’opera allo Sferisterio.”
Così auspicava il Sindaco di Macerata, Romano Carancini, il 15 aprile scorso, presentando la stagione invero non entusiasmante e certo non presagendo ciò che sarebbe accaduto in queste ore: l’abbandono del maestro Paolo Carignani, chiamato a dirigere l’inaugurale “Ballo in maschera” , protamente sostituito da Daniele Callegari.
Cosa è accaduto? Al primo assieme il maestro Carignani sbotta furioso e si rivolge a Pier Luigi Pizzi su per giù così: “Per cortesìa, cambia questo soprano (ndr…Teresa Romano, nel ruolo di Amelia)…” , Pizzi a sua volta “Perchè , altrimenti che fai? Mi cacci?” , evocando la storica risposta di Fini a Berlusconi. Il clima si fa rovente, Carignani abbandona, Callegari è pronto a rimpiazzarlo.
Conosciamo Teresa Romano e le sue recenti ingloriose prestazioni, soprattutto il “Trovatore” a Parma e la “Clemenza di Tito” a Napoli, decisamente sotto il minimo richiesto per questi ruoli . Non stentiamo a credere a una altrettanto improponibile Amelia, ruolo di estrema difficoltà in cui si richiede una cantante di saldissima tecnica e di grande vocalità. Non a caso un ruolo che è stato interpretato da eccelse vocaliste: Callas, Tebaldi, Cerquetti, Caballé, oggi Violeta Urmana, Sondra Radvanovsky, Nina Stemme, Anna Maria Wetsbroeck.
Il problema che ora si pone è questo: d’accordo risparmiare, in periodo di crisi. Ma perchè risparmiare solo sui cast e non sui propri allestimenti? A Macerata le regìe sono opzionate dalla coppia Pizzi-Gasparon, sono loro gli allestimenti, le scene, i costumi. I cast influiscono sul budget per una percentuale ridottissima, forse non arrivano al 18%. Come si fa ad allineare sul palcosce nico voci totalmente inadatte ai ruoli richiesti?
Macerata era famosa, un tempo assai lontano, per le grandi personalità vocali che ivi transitavano e l’Opera, oggi come ieri, si fa con le voci. Ebbene: non ha ragione Carignani a richiedere un soprano degno del ruolo di Amelia? Non è il direttore musicale ad avere la responsabilità dell’esecuzione e dell’ensemble?
Macerata: abbiamo cominciato assai male.