Nuovo, drammatico incidente sulle strade della nostra provincia, un’altra giovane vita spezzata tragicamente. Un giovane di 23 anni, Matteo Micheli di Camporotondo, è morto intorno alle 12.30 di oggi in un tragico incidente stradale verificatosi lungo la strada che da Belforte del Chienti porta a Camporotondo. Micheli, dipendente come tecnico informatico dell’Asur di Camerino, si trovava in sella alla sua moto quando, per cause ancora in corso di accertamento da parte dei carabinieri di Tolentino, all’altezza di una curva è andato a scontrarsi contro un camion che proveniva dalla direzione opposta. Immediati i soccorsi, ma per Micheli ormai non c’era più nulla da fare. Sul posto, oltre ai carabinieri, i vigili del fuoco di Tolentino e i sanitari del 118 che non hanno potuto fare altro che constatare l’avvenuto decesso del giovane. La salma è stata portata all’obitorio dell’ospedale di Macerata, ma non verrà effettuata l’autopsia. Matteo Micheli lascia la sorella maggiore Lorena (29 anni) e i genitori che gestiscono il ristorante Micheli all’altezza dell’incrocio con Sarnano.
(redazione CM)
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Mi dispiace per la perdita, ma vogliamo promuovere un minimo di educazione stradale e controlli sulle strade?
Ogni volta che guido soprattutto nelle zone dell’entroterra dove le strade hanno molte curve per via dei monti, incontro motociclisti che sorpassano in piena curva senza sapere chi c’e’ dietro, invadendo anche completamente le corsie opposte col divieto di sorpasso, oppure sfrecciando a velocita’ FOLLI a 5cm di distanza dalle auto nella propria corsia. Sia motociclisti solitari che in compagnia, ancora piu’ pericoloso per via della diversa distribuzione del peso sulla moto. E nonostante tutto, non si riesce a far rispettare a nessun motociclista le principali regole stradali di base che NON SONO ESENTATI dal rispettarle solo perche’ sono piccoli e veloci rispetto agli altri veicoli.
Ripeto, mi dispiace per la perdita e condoglianze alla famiglia, ma non è possibile che appena la temperatura si alza automaticamente si cominciano a sentire i motori che urlano all’impazzata in strada e le stragi dei motociclisti.
e spero che il mio commento non sia preso contro il ragazzo di cui nemmeno si conoscono le cause che hanno portato al decesso, ma questo e’ l’unico spazio dove possiamo dire la nostra e farci sentire anche da qualche istituzione, vogliamo dire basta a tutte le morti delle strade che stanno accadendo nella nostra provincia
Condoglianze ai genitori del ragazzo. Chi di dovere si occupi subito di tutte queste morti, solo nella nostra provincia se ne registra una ogni fine settimana. Bisogna affrontare il problema assolutamente, vietiamo la vendita e l’uso di motocicli con potenze superiori ai 30 cavalli a ragazzi con eta’ inferiore ai 30 anni, ripeto, 30 anni. Sono un motociclista dal 1980 conosco bene il pericolo di questi mezzi. Scrivo con le lacrime agli occhi, era un amico di mio figlio.
Correttissimo il discorso di Joll Joll, bravo.
Nell’esprimere cordoglio per la morte di questo giovanissimo ragazzo, e senza nulla voler dire su di lui e sul suo essere motociclista (magari correttissimo, magari prudentissimo, magari rispettosissimo del C.d.S. e per questo penalizzato in modo doppiamente ingiusto dalla sorte), non posso che associarmi ai dubbi espressi da chi, prima di me, stigmatizza il modo di fare oggettivamente pericoloso di tanti motociclisti o anche, e peggio, degli utenti dei ciclomotori che, pur essendo di cilindrata minima, sono oramai mezzi che raggiungono tranquillamente i 100 km che, su strade secondarie o urbane, sono troppi.
Capita spessissimo di essere sorpassati da motociclisti che vanno a velocità assurde, ed il primo pensiero che balena nel cervello, dopo essere stati quasi “toccati” dalla marmitta di costoro è “se ti schianterai da qualche parte te la sarai proprio cercata”.
Forse è anche il momento di rivedere la presunta positività di “modelli” educativi della nostra epoca, come Valentino Rossi, che viene preso ad esempio da molti, ma che in realtà andrebbe stigmatizzato per tantissimi motivi, in primo luogo perchè evasore fiscale arrogante e conclamato, e pure graziato ingiustamente dallo Stato (che a noi, invece, non toglie un centesimo di quanto dobbiamo), e poi perchè con la stupida ironia e la banalizzazione di ogni cosa lascia credere a persone immature (di 10-15 anni) che tutto possa essere ridicolizzato, e quindi che in fondo, andare a 200 km/h in moto, sia come farsi una stupida risata.
Gli esiti di questa risata, poi, li sappiamo …….
Sono dispiaciuto è porgo le mie condoglianze alla famiglia. Sicuramente parlare di moto, di cilindrate, di velocità, ecc, non e da tutti, è spiego perché; sono salito sopra una moto all’età di 10 anni, forse anche prima, negli anni ho avuto decine di incidenti stradali, la mia vita motociclistica mi ha portato ha scegliere motori più potenti, fino ad avere un 750c.c., con questa moto che raggiungeva i 190 Km orari ho evitato 2 impatti fortissimi, uno per mia responsabilità, questi eventi risalgono negli anni 80. Consapevole dell’aumento dei veicoli in circolazione e dei rischi dell’alta velocità decisi di smetterla con le moto, contro la mia volontà interiore che mi suggeriva da non smettere, vedete! la passione della moto è come una bella donna e difficile smettere, ma grazie a mia moglie decisi di vendere la mia 750. Oggi lontano da quegli anni mi ritrovo con un 500c.c. acquistato da poco, cerco per la mia età di essere moderato ma spesso vengo istigato di “sgasare” su tratti di strada sicura. Purtroppo la moto e una droga che non fa male ma va usata con intelligenza e soprattutto con professionalità che spesso non viene divulgato con sufficenza tra i giovani da chi di dovere, penso alle scuole, all’etica civica e il comportamento associativo nella conduzione di qualsiasi mezzo di trasporto non dimenticando la perdita de decine di giovani che avvengono sulle nostre strade non inputate alle moto.
Condoglianze alla famiglia.
.
.
Sul discorso moto credo che molto dipenda da che tipo di moto acquisti.
Perchè se acquisti una moto “scheggia” è ben difficile che poi vai piano e ti gusti il paesaggio.
Stesso discorso per l’auto: se acquisti un auto nella cui pubblicità si esalta la tenuta di strada, la ripresa, i tanti cavalli sarà poi difficile che non spingi sull’acceleratore…
Ai nostri motociclisti che “tirano” con moto stradali di cilindrata (a mio avviso) esagerata consiglirei la lettura (ed una attenta riflessione) de “Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta”.