La Casa di riposo infiamma il Consiglio
I dipendenti Ircr chiedono risposte

MACERATA - Duro scontro e toni alti nella seduta sulla trasformazione dell'ente in azienda pubblica o fondazione. Intanto a Montecosaro la scelta è stata fatta oggi

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Francesca D'Alessandro e Fabrizio Nascimbeni (Macerata è nel cuore)

di Alessandra Pierini

Dopo i rugbisti (leggi) oggi sono stati i dipendenti dell’Ircr ad affollare la platea del Consiglio comunale per chiedere risposte sul futuro dell’Ente. Già nella seduta di mercoledì, l’ordine del giorno di Francesca D’Alessandro aveva messo in difficoltà la maggioranza: la consigliere di Macerata è nel cuore aveva chiesto la convocazione di una riunione del consiglio straordinaria per affrontare la questione della scelta sulla forma giuridica da dare alla casa di riposo maceratese che, come tutte le ex Ipab, dovrà essere trasformata in Azienda Pubblica per i servizi alla Persona o in Fondazione. Sulla questione si sono già pronunciati i sindacati, il consiglio d’amministrazione (di nomina politica) e  i dipendenti dell’ente, e in vista della scadenza del termine ultimo per la scelta definitiva, il prossimo 30 giugno, non è ancora nota la posizione dell’amministrazione e del consiglio. Non c’è dubbio che la decisione da prendere scotta, tanto da spingere la maggioranza a far mancare il numero legale mercoledì in fin di seduta e da infiammare l’avvio di quella di oggi, alla quale hanno preso parte, tra il pubblico, molti dei 72 dipendenti dell’Ircr.Presente anche Floriana Patrassi, direttrice dell’Ircr che si è fatta portavoce delle esigenze dell’ente: «Diventare fondazione sarebbe un disastro per noi, per gli anziani e per la cittadinanza tutta. A quel punto non avrebbe più senso parlare di qualità del servizio». Hanno portato il loro sostegno anche i rappresentanti sindacali che, già in passato hanno manifestato il loro favore alla trasformazione in azienda pubblica e oggi hanno ribadito la loro posizione.
petroccelliLa tensione, che era nell’aria, è esplosa e ha trasformato la sala consiliare in arena quando la consigliera D’Alessandro ha chiesto di anticipare la discussione dell’ordine del giorno da lei presentato, vista la presenza delle dipendenti. La richiesta ha fatto saltare Narciso Ricotta (Pd) sul banco: « La questione è stata risolta questa mattina nella conferenza dei capigruppo e abbiamo deciso che si discuterà dell’Ircr nel prossimo consiglio il 27 di giugno. Tra l’altro la sua richiesta non è corretta perchè non può utilizzare  un ordine del giorno per proporre un argomento al consiglio. Queste decisioni vengono prese dai capigruppo». A questo punto diverse voci di protesta si sono levate dai banchi, più forte degli altri quella di Michele Lattanzi (Comunisti Italiani-  Federazione della Sinistra): «Siete vergognosi – ha tuonato – queste cose le ho viste fare solo quando amministravano i fascisti. Questa è una violazione esplicita ed evidente del regolamento. Noi siamo per l’Azienda Pubblica a favore della quale si è già espresso tutto il blocco sociale. Il Pd è tra l’incudine e il martello ma deve assumere una posizione chiara. Qui si gioca al futuro di quello che è stato il fiore all’occhiello dell’amministrazione e di tanti che hanno paura di perdere i propri diritti. Dobbiamo ammettere che c’è stato un ritardo, aspettiamo la proposta dell’amministrazione. Se sceglierà il pubblico noi la voteremo. Poi sarà l’azienda a decidere se necessario di  dotarsi di strumenti giuridici per la salvaguardia del patrimonio».
lavoratrici_ircerrA questo punto  i consiglieri che,senza controllo, si accusavano tra loro dimenticando le regole del buon andamento del consiglio,  hanno fatto perdere la pazienza anche al vicepresidente del Consiglio, Deborah Pantana che più volte ha minacciato di sospendere la seduta e addirittura di far intervenire le forze dell’ordine. Antonella Petrocelli, segretaria comunale, ha sottolineato l’inusualità dell’ordine del giorno della D’Alessandro che lo ha utilizzato per chiedere di discutere un argomento che è già stato calendarizzato questa mattina dalla conferenza dei capigruppo. A questo punto il consiglio ha votato la mozione di Francesca D’Alessandro volta ad anticipare la discussione dell’ordine del giorno. Favorevoli i 10 voti dell’opposizione uniti a quelli dei Comunisti Italiani-Federazione della Sinistra. Contrarii 12 consiglieri di maggioranza. Si sono invece astenuti Deborah Pantana (Pdl) , Massimiliano Bianchini (Pensare Macerata) e Gabriella Ciarlantini (Verdi per Macerata). Tutto ciò per ritardare di mezz’ora la discussione.
consiglio-4-300x175Dopo aver votato la mozione per lo sgombero del cortile del Convitto Nazionale, anche questa proposta da Macerata è nel cuore, Francesca D’Alessandro ha presentato la questione: «Vorrei chiedere scusa alle dipendenti dell’Ircr che hanno pazientato e si sono trovate davanti ad uno spettacolo per niente edificante. Intanto mi rallegro che sia stato rispettato il regolamento. Sulla questione Ircr la delibera del consiglio d’amministrazione ben fatta ha espresso la sua volontà, si sono espressi i dipendenti, i familiari dei ricoverati. Si è espressa anche l’opposizione manca l’amministrazione e la maggioranza che tolgono il sale della democrazia e non permettono una discussione aperta». Dura la replica di Narciso Ricotta (Pd) : « Abbiamo assistito all’elogio della demagogia. Noi stiamo lavorando da tempo sulla questione e abbiamo un progetto ambizioso, ci siamo incontrati con il  consiglio di amministrazione e  con sindacati. Lei forse si accorge solo oggi del problema. L’iscrizione all’ordine del giorno del prossimo consiglio l’ho fatto io, non lei né il suo capogruppo. Il Pdl prima di lei ha presentato una mozione. Lei ha portato la claque ma è arrivata terza, non si strumentalizzano le persone». Il capogruppo del Pd ha anche esplicitato la posizione del suo partito: «Noi siamo per un’azienda pubblica di servizi alla persona di ambito territoriale più avanzata di quello che propone lei e siamo anche orientati a tutelare il patrimonio dell’Ipab con gli strumenti giuridici necessari. Questo modo populista di fare politica volto a fare clamore e senza risultati concreti non è condivisibile».
castiglioniImmediata la risposta di Fabio Pistarelli(Pdl): «Hai vinto tu il festival della demagogia. Se la D’alessandro è in ritardo figuriamoci la richiesta fatta da te questa mattina. E’ questa la sede in cui discutere della trasformazione dell’Ipab, ma le difficoltà da parte di maggioranza e amministrazione hanno fatto passare  il tempo invano. La questione ha coinvolto tutto il territorio regionale e ne siamo a conoscenza  dalla scorsa legislatura. Questo termine era noto e tanti hanno già scelto la loro strada. Facciamo in modo che la giunta proponga la sua soluzione».
Giorgio Ballesi (Lista Ballesi) si è definito difensore d’ufficio e ha sottolineato dei punti: «La maggioranza si scorda di quanto accaduto solo due  giorni fa quando è uscita dall’aula facendo venir meno il numero legale per non discutere questo ordine del giorno. Francesca D’alessandro ha esercitato un diritto proponendo questo ordine del giorno e io devo assistere ad un violento attacco nei suoi confronti dai consiglieri. Forse la reazione è determinata dal fatto che in questo modo si è scoperto un nodo che la maggioranza ha tenuto scoperto per diverso tempo. Arriviamo pure al 27 purchè con una buona scelta. E’ invece stato gravissimo che si è cercato di impedire a un consigliere di esercitare un sacrosanto diritto».L’ordine del giorno è stato votato favorevolmente dai 12 consiglieri di  opposizione e bocciato in maniera compatta dalla maggioranza.
La prossima e inevitabile puntata sarà il 27 giugno quando, a 4 giorni, dall’ultimo giorno utile, la decisione non potrà essere rimandata.
(Foto di Guido Picchio)

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LA CASA DI RIPOSO DI MONTECOSARO SCEGLIE DI DIVENTARE AZIENDA PUBBLICA

Il Consiglio di Amministrazione della Casa di Riposo Opera Pia “A. Gatti” ha deliberato l’indirizzo su cui la struttura dovrà orientarsi per effetto della Legge Regionale 5 del 2008 di riordino delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza (IPAB). L’atto del Cda delibera la modifica della Casa di Riposo in Azienda Pubblica di Servizi alla Persona.

Ora la delibera di indirizzo del CdA e il nuovo statuto dovranno essere ratificati dal Consiglio Comunale per poi essere comunicati alla Regione per l’approvazione definitiva.
“Esprimo la mia soddisfazione per questa delibera del Consiglio di Amministrazione della Casa di Riposo – dice il sindaco Stefano Cardinali – visto che è mio fermo convincimento, e la stessa Costituzione della Repubblica lo dispone, che la sanità e l’assistenza siano e debbano rimanere pubbliche. Questo significherà avere certezza di posti letto convenzionati con Asur e rientrare nelle programmazioni regionali.  Questa delibera di indirizzo è il frutto di un percorso partito molto tempo fa. Un percorso di confronto e condivisione tra l’Amministrazione Comunale, il Cda della Casa di Riposo, il personale e le forze politiche del territorio, nel corso del quale sono stati messi sul tappeto tutti gli aspetti della questione, vantaggi e svantaggi della mutazione in Azienda Pubblica di Servizi alla Persona o in Fondazione”.
“Ringrazio quanti hanno contribuito a questo percorso e in modo particolare il presidente del Cda Luigi Talamonti per l’impegnativo e certosino lavoro svolto, finalizzato al raggiungimento di un risultato condiviso dalle parte”.
“Inoltre tale modifica – conclude Cardinali – potrebbe aprire prospettive interessanti per il Comune con alcuni servizi che potrebbero essere affidati in gestione alla futura Azienda.

Il passaggio a Azienda Pubblica di Servizi alla Persona non prevede alcuna modifica di carattere contrattuale al personale né alcun ridimensionamento. Il personale rimarrà invariato, così come le condizioni contrattuali ed economiche.

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