L’Adsl non è per tutti
Ma basterebbe poco
per coprire l’intera città

29 Comuni della nostra provincia si sono già mossi per abbattere il digital divide e garantire la banda larga. Tra questi non c'è Macerata

- caricamento letture

digital-divide

di  Alessandra Pierini

Internet, da sempre, è considerato uno strumento democratico perché accessibile,  gratuito e capace di superare i limiti spaziali. In realtà, nonostante dalla nascita della rete siano passati 20 anni, che rappresentano un tempo lunghissimo per l’informatica, è ancora diffuso il fenomeno del digital divide e molti cittadini non hanno ancora accesso alla banda larga.

A Macerata, ad esempio, sono ancora oggi scoperte delle aree del quartiere Pace e delle Vergini, Contrada Botonto, la zona di Corneto, del Centro Fiere di Villa Potenza e diversi tratti delle nostre campagne. La situazione non è semplice neanche nei comuni più piccoli della provincia. « Pochi sanno che larghe fasce della nostra città non sono coperte dalla navigazione Internet veloce  – ci scrive Roberto Cherubini dell’associazione Maceratiamo – creando gravi disagi ai privati, ma soprattutto a piccole aziende. La politica si è affannata negli ultimi anni a fare promesse vuote ed il finanziamento che Silenzi sventolò ai quattro venti per il digital divide ad oggi non è dato sapere per cosa è stato utilizzato. I cittadini, come al solito, restano fuori. Nella meravigliosa Regione Marche esiste un’azienda che qualche anno fa ha avuto un enorme incremento di notorietà grazie ad un servizio di Report che ne esaltava le qualità».

La società di cui parla Roberto Cherubini è la Sic1 e ha sede a Chiaravalle. E’ una società pubblica che ha proposto e realizzato il progetto A9 wireless: «»Il progetto  – ci spiegano dall’azienda – prevede la realizzazione di un’infrastruttura wireless nei Comuni non raggiunti da Adsl, in modo da abbattere il digital divide e consentire a cittadini, aziende e Pubbliche Amministrazioni di connettersi in banda larga. Il wireless è una tecnologia senza fili  in grado di portare la banda larga in zone geograficamente svantaggiate o non coperte dai maggiori provider nazionali. L’infrastruttura di base è costituita da una dorsale di trasporto della banda sul territorio (backbone) e da tanti punti di diffusione del segnale (shelter) collocati in aree strategiche dei territori comunali, ai quali gli utenti finali possono connettersi con appositi router forniti in comodato d’uso gratuito. I cittadini, le aziende, i professionisti e le Pubbliche Amministrazioni possono così usufruire di una connessione ad alta velocità, abbattendo i tempi richiesti da soluzioni alternative al wireless e con costi estremamente competitivi. A9.Wireless, inoltre, può diventare un ulteriore strumento per quei Comuni già dotati di Adsl che desiderano anche una copertura wireless al fine di creare punti di accesso nel territorio (hotspot) per una più facile fruizione della connettività e dei servizi online da parte dei cittadini». Tante città in Italia hanno adottato questo sistema.

Attualmente i Comuni della provincia di Macerata soci di Sic1 sono 29 e la società ha realizzato delle dorsali nei Comuni di Treia (dove non ha utenti ma che usa come rilancio), Colmurano, Cingoli e Matelica.Questi comuni soci hanno il vantaggio di dare un servizio ai cittadini senza costi aggiuntivi per l’amministrazione. In una prima fase di avvio della società, parliamo degli anni tra il 2006 e il  2007, è stato contattato anche il Comune di Macerata ma all’epoca gli incontri non andarono a buon fine .

«Bisognerebbe capire perché la nostra amministrazione ha più volte rifiutato il contatto con la Sic1  – commenta Cherubini – in quanto la tecnologia “hiperlan” non è invasiva più di altre ed in questo caso è a costo zero. Il ripetitore hiperlan, per intenderci, ha le stesse emissioni di un telefonino gsm acceso, molto inferiore alle emissioni del ripetitore della Pace messo nei pressi di un asilo!Mi auguro che qualcuno dell’amministrazione voglia sgombrare il campo da quel dubbio che viene in questi casi e cioè che l’ente pubblico non sia interessato a servizi a costo zero perché non permettono giochi clientelari.  Invito i cittadini a guardare con attenzione i 7 minuti del video di Report e di spingere l’amministrazione a portare il servizio nei tanti luoghi ad oggi non raggiunti http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-3392e50e-b05a-41c8-ba69-7b5005be23d4.html».

Intanto in questi anni la Regione Marche ha predisposto il Piano Telematico Regionale che in base a  quanto previsto dal piano stesso sarà completato entro il 2012 con un investimento totale di 45 milioni di euro, a cui vanno ad aggiungersi altri 28 milioni di euro già spesi per le infrastrutture nelle aree dell’entroterra. Le strategie di sviluppo prevedono tre tipologie di intervento, che consistono  nel costituire una dorsale in fibra ottica per ridurre il ‘digital divide’ di lungo periodo,  nel realizzare un sistema di accesso wireless di proprietà pubblica per ridurre il digital divide di breve periodo,  nell’interconnessione in fibra e potenziamento delle centrali telefoniche degli Operatori di TLC non ancora connesse, per ridurre il digital divide di medio e lungo periodo.  L’obiettivo per l’anno 2010 era quello di eliminare il digital divide di prima  generazione e rendere disponibile al 100% dei cittadini, delle pubbliche amministrazioni e delle imprese marchigiane l’accesso a banda larga, con un livello di servizio base di almeno 4 Mega bit. Lo scorso anno il presidente della Regione  Gian Mario Spacca ha firmato una  lettera di intenti con gli operatori di telecomunicazioni con gli obiettivi di  abilitare l’accesso a larga banda ai servizi a favore dell’intero sistema socio-economico marchigiano: cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni e di  ridurre il Digital Divide aumentando progressivamente la disponibilità.  Tra gli operatori firmatari risultano Carlo Mannone (responsabile affari pubblici Tiscali),  Susanna  Giacomozzi (ad Wos Network), Gilberto Di Pietro (ad Retelit), Luca Ciolini (ad Milliway), Andrea Cortesi (direttore tecnico Interoute), Alfonso Patruno (ad WaveMax),  Mario Mella (direttore tecnico Fastweb), Antonio Puce (amministratore unico Mobilway), Newtec Sas (rappresentante legale Paolo Todini),  Vodafone,  Anove Action e Aria.

La Provincia di Macerata invece ha predisposto diversi progetti, per lo più orientati a ridurre il digital divide all’interno degli enti pubblici e delle istituzioni. E’ previsto anche un intervento con l’utilizzo di fibre ottiche per garantire l’utilizzo dell’adsl nell’area montana ma non sono ancora state attivate reti.



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page

Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Gianluca Ginella. Direttore editoriale: Matteo Zallocco
Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X