Da Giuseppe Matteucci, presidente dell’Associazione Culturale “La Cerqua Sacra” riceviamo la seguente lettera. Matteucci ha scritto anche al Commissario della Provincia Calvosa, ai sindaci dei Comuni maceratesi e ai proprietari dei terreni con querce.
Stiamo assistendo ad un fenomeno continuo di morte di querce secolari che vengono soffocate dalle edere rampicanti che seccano tronchi e rami in maniera irreparabile.
L’ allarme, a livello popolare, è stato sollevato da tempo e in effetti basta guardarsi intorno per vedere dilagare questo fenomeno in tutta la sua gravità.
E’ sufficiente spostarsi nelle frazioni di Macerata o nei Comuni limitrofi e prestare attenzione alle querce presenti ai bordi delle strade e nei campi per avere un quadro eloquente della situazione. Se gli agricoltori, o chi per loro, non riprendono la buona e civile abitudine di ripulire i tronchi dalle edere, arriveremo a perdere queste specie eccezionali che da sempre caratterizzano il nostro territorio, anche se la manutenzione dei boschi e delle piante è un tema e una priorità che oggi pochi sentono.
La soluzione a tutto ciò esiste, è piuttosto semplice e garantisce una risoluzione del problema pressoché immediata: recidere l’edera alla base del fusto, condannandola così ad una rapida seccatura. A tal proposito vorremmo chiedere alle Autorità in indirizzo se esistono dei piani di intervento in questo senso elaborati dagli Enti locali per porre un freno a questa crescente situazione emergenziale ed eventualmente se sono previste azioni di monitoraggio ed abbattimento degli esemplari morti o instabili a causa della perdita di aderenza al terreno degli apparati radicali. Non va infatti dimenticato che la caduta di rami o intere piante appesantite dall’edera rappresenta spesso un rischio concreto per la viabilità delle strade costeggiate da alberi.
Un invito particolare lo rivolgiamo al Sindaco di Macerata affinché vengano predisposti degli interventi urgenti finalizzati alla salvaguardia della Quercia secolare, un vero monumento, ora con dei rami secchi, che fa bella mostra di se dietro la Caserma della Polizia.
Un sentito ringraziamento lo inviamo a quella persona maceratese che ha salvato la propria quercia, posta anche questa sul lato destro della Caserma della Polizia, tagliando l’edera che la strangolav).
Salviamo le querce! Alberi oggi disprezzati ma ritenuti sacri dai Popoli antichi”.
Emanuela Tiberi di Loro Piceno (produttrice di vino cotto)
Giuseppe Matteucci di Macerata (presidente dell’Ass. Cult. “La Cerqua Sacra”)
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Sono d’accordo con quanto sopra, anche se il problema principale della morìa delle roverelle non è l’edera, ma il maltrattamento degli apparati radicali dovuto alle pratiche agricole e il massacro in ambito urbano, causato dall’edilizia.
Per chi vuole conoscere qualcosa in più di questo splendido albero, inoltro il link di un mio articolo di qualche mese fa:
https://www.cronachemaceratesi.it/?p=28611
Spero che la coscienza ambientale si faccia sempre più strada in ognuno di noi.
Elementi tutelati ai sensi e per gli effetti della L.R. 6/05, Legge Forestale Regionale del 14/02/2005,le querce andrebbero oltre che salvate dalle edere anche soggette ad una regolare potatura annuale in grado di stimolare il ricaccio ed il rigoglio vegetativo.
Non sono infatti solo le motivazioni ricordate sopra da Fulvio, che ringrazio per la solita competenza e puntualità,responsabili nel determinarne la moria, ma sopra ogni cosa l’assenza di qualsivoglia azione di manutenzione annuale( potatura ordinaria),causata dalla legge stessa che prevede,anche solo per le potature ordinarie, preventive autorizzazioni.
Già in passato ho prodotto personalmente alcune modifiche e altri emendamenti alle Legge Forestale Regionale agendo direttamente sui promotori e revisori della Legge in Regione, miei colleghi d’ufficio.
Il problema è molto più serio di quello che sembra e non posso far altro che congratularmi con coloro i quali, compreso C.M., hanno contribuito e spero contribuiranno alla divulgazione delle realtà critiche sopra stigmatizzate.
Sono altresì convinto che non convenga spendere parole in Comune con qualsivoglia rappresentante vista e considerata la disastrosa situazione di bilancio e le incomprensibili scelte di politica finaziaria già commentate durante lo scorso consiglio comunale.
Conviene invece puntare l’attenzione sulle provvidenze stabilite dalla legge stessa per le opere di manutenzione aderendo ai bandi, prendendo contatti con l’Ufficio Regionale competente.
Sentiamoci
Mi chiedo se le querce sono mai state censite. Se si, non sarebbe il caso che la forestale verifichi se c’è stato abbattimento di piante nelle zone recentemente lottizzate o in odore di lottizzazione? E se magari proprio in queste aree ci sono querce imprigionate dall’edera?
A pensar male spesso ci si indovina dice un vecchio adagio.
@giuseppe
Lei vole pescare nel torbido….
Ritengo impossibile, inipotizzabile, irrealizzabile, incredibile, inottenibile che qualcuno, al solo scopo di lucrare sul terreno edificabile o in odere di edificabilità, lasci appositamente e volutamente seccare querce o altri alberi per avere più spazio libero.
Del resto è nota a tutti l’amorevole cura del verde, il disintiresse costruttivo, l’impegno dei nostri mattonari per l’ecologia…
niente da dire contro i boschetti in zone lontane dai centri abitati, ma.
@fulvio
quindi le quercie sono cresciute naturalmente proprio accanto alle strade, in fila e belle dritte, e nei centri abitati, vero? O sara’ stata l’idea di qualche nostro avo col cervello di una noce che pensava che in futuro niente sarebbe cambiato? C’è chi pensa sia stupido e contro l’ambiente abbattere o spostare una quercia per far spazio alla città (ma chiamiamoli pure villaggi ‘sti buchi in cui viviamo), c’è invece chi pensa che sia stupido sottoporsi ad un albero cresciuto dove non dovrebbe quando se ne abbattono a decine ogni giorno e si potrebbero invece piantare là dove tutte le coltivazioni hanno rubato spazio alla terra (già, anche le coltivazioni sono inquinanti a volte, non è tutta natura ed ecologia ciò che è verde).
Ci si può certo vantare delle querce ultra secolari cresciute sul nostro territorio, ma chi ci vieta di farne crescere altre in posti più consoni e sicuri, lasciando ai nostri posteri un bel regalo: città a misura della società corrente e natura bilanciata allo stesso tempo?
@ Joll joll:
si dice querce e non quercie…
le ricordo che le querce secolari sono considerate elementi fondamentali del paesaggio marchigiano, a prescindere di chi e come le abbia piantate a suo tempo.
scusate volevo dire cerque
C’è già una legge regionale, voluta a sua tempo dall’ass.ne “Quercia amica” capitanata dagli architetti del glorioso “Gruppo Marche” Cristini, Castelli & C. e patrocinata da “Italia nostra”. Se necessario, si può aggiornarla. Ricordo anche il filmato del regista Settempedano Luciano Gregoretti sull’argomento, voluto dalla Regione.
Cari amici,
guardate cosa stanno facendo a Castelvetro (Piacenza) per salvare una quercia secolare:
http://www.salviamononnaquercia.com
Quando studiavo a Bologna, ho sempre notato una notevole sensibilità ai temi ambientali da parte degli emiliani. Purtroppo qua da noi vedo che spesso la gente considera gli alberi come degli impicci, delle cose inutili…
Belle le cerque…. diceva nonno. De jornu ce dorme li celli de notte ce fa festa le streghe.
Generazioni passate curavano le querce come figli. Fornivano cibo per i maiali, legna da ardere e da costruzione, ombra e refigerio estivo. Logico che molte sono ubicate in ambiti critici, ma non per colpa loro. Qualcuno avrà pure pensato di occupare la pertinenza di questi immensi testimoni storici di eccezionale valenza. Ricordo ancora la “mattanza” di molti esemplari secolari negli anni 70, poco prima che ne uscisse la legge di vincolo. Oggi il privato può ben poco. Dovrebbero essere le amministrazioni a riservare ambiti precisi ad alberi caratteristici del nostro habitat, programmando nuovi impianti. Invece si continua a disseminare tigli qua e la, come se invece che in italia fossimo nel canada…
Hai ragione Fabrizio, bisognerebbe piantare nuove querce.
Lancio una proposta: perché non utilizzare i giovani disoccupati per fare queste nuove piantagioni.
Piantare gli alberi di sicuro è salutare ed è un rimedio contro la noia giovanile.
Lungo le strade provinciali maceratesi le querce strangolate dall’edera sono uno spettacolo indecente.
Invito la Provincia ad intervenire, prima che sia troppo tardi.