Da Esildo Candria (Coordinatore provinciale Sinistra Ecologia e Libertà):
L’acquisizione della Smea da parte del Cosmari, deliberata e ribadita in più occasioni dall’assemblea del consorzio, è lo strumento indispensabile per rendere concretamente possibile la strategia di mantenimento della gestione pubblica dei rifiuti della Provincia di Macerata.
Sappiamo tutti che il raggiungimento di questo obiettivo, reso difficile da una legislazione orientata alla privatizzazione, non è minimamente ipotizzabile senza questo atto preliminare.
Comprendiamo che il Sindaco abbia le sue esigenze di amministratore pubblico così come il Cda del Cosmari abbia le sue, ma riteniamo l’accordo necessario per garantire che il servizio resti pubblico.
Le ultime dichiarazioni dimostrano uno stallo del processo di acquisizione/cessione della Smea non più accettabile; la politica deve assumersi le sue responsabilità. Sinistra Ecologia Libertà esprime con nettezza il suo orientamento perché da parte del Cosmari e del Comune di Macerata si giunga finalmente ad una conclusione condivisa.
Si renda pubblica la discussione e si mettano al corrente i cittadini su quali sono gli ostacoli reali alla conclusione dell’accordo; se riguardano questioni organizzative o piuttosto i costi giudicati eccessivi da parte del Cosmari ma, in ogni caso, si ponga fine ad una trattativa divenuta stagnante.
L’intera comunità provinciale attende risposte chiare e con essa tutti i lavoratori della Smea.
Per questo SEL è pronta a lavorare con i suoi rappresentanti nel Cda e nel Comune di Macerata affinché si superino le differenze e si trovi un’intesa soddisfacente per entrambi i contraenti e le aspettative della collettività.
Diversamente, si rischierebbe di favorire l’intervento nella trattativa di Società private, con il rischio concreto di una privatizzazione del servizio di gestione dei rifiuti, che non solo si porrebbe in evidente contrasto con gli ideali ed i programmi dell’intero centrosinistra, ma non sarebbe in alcun modo compreso dai nostri elettori.
Esildo Candria (Coordinatore provinciale Sinistra Ecologia e Libertà)
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Se un’azienda non ha tanta fretta di acquisirne un’altra che gli permette di incrementare la sua “quota di mercato” mi sa tanto che dietro ci sono delle buone regioni (almeno per chi compra) e cioè che non si tratti poi di un affare. Ha ragione SEL a chiedere chiarezza , forse meno a cercare che la trattatia si concluda comunque. Cosa c’è dentro alla Smea che non la rende appetibile pur essendo il business dei rifiuti con una unica prospettiva: la crescita? Ma un chiarimento vorrei avere . Quale è la ragione per cui si deve considerare improponibile il solo prendere in considerazione offerte o presenze di aziende private nella gestione del ciclo dei rifiuti ? Capisco quando parliamo per esempio di servizi di trasporto che devono garantire la copertura di tratte non remunerative; capisco se parliamo di acqua un bene tendenzialmente scarso e con un valore diciamo “ideale” che non ci fa accettare che qualcuno ci guadagni sopra. Ma i rifiuti ? Escludendo una parte del mercato limito la concorrenza e quindi tendenzialmente aumento i costi o riduco la qualità del servzio nel medio periodo. Non dico che devono essere aziende o solo private o solo pubbliche dico che se metto in appalto il servizio più concorrenti ci sono e meglio è no ? Però magari mi sfugge qualcosa.
Riporto un intervento su CM del presidente del Cosmari:
martedì 16 marzo 2010
Il Presidente del Cosmari Fabio Eusebi interviene sulla vicenda dell’acquisizione della società Smea:
“Cosmari ribadisce la ferma volontà di portare a termine l’acquisizione della società Smea nell’ottica di presentarsi all’appuntamento relativo all’affidamento del servizio da parte dell’Autorità d’Ambito con le migliori credenziali e cioè come unico soggetto provinciale per la gestione del sistema di raccolta e smaltimento nel nostro ambito territoriale. Per il conseguimento di questo obiettivo il CdA e l’Assemblea (quest’ultima con delibera n 24 del 29 febbraio 2008) hanno assunto decisioni chiare in merito alle procedure da seguire ed aprendo a due possibilità riguardanti l’acquisizione di un ramo di azienda o dell’intero pacchetto azionario così come riportato nella delibera stessa “di procedere alle valutazioni tecniche-economiche, nonché alla predisposizione degli atti necessari per porre l’A.G. in condizioni di decidere in merito all’acquisizione, su base volontaria di aziende o ramo d’azienda appartenenti alla società Smea spa, sulla base degli interessi generali del consorzio e con l’adozione di parametri gestionali dallo stesso adottati”.
Ulteriori delibere assembleari danno sostanzialmente le stesse indicazioni. Come conseguenza di questi atti Cosmari ha avviato la valutazione dell’azienda Smea con lo scopo di conoscere il suo reale valore, considerando la dotazione Smea sia in termine di beni immobili e mobili, nonché il valore dell’avviamento. Questa valutazione ha dato modo di conoscere nello specifico tutta la dotazione aziendale di cui sopra ed ha portato Cosmari a verificare che una parte non residuale del patrimonio Smea non è pienamente funzionale alle attuali esigenze del Cosmari. Ritengo questa valutazione e considerazione non di alto livello manageriale ma è semplicemente quello che ogni amministratore o buon padre di famiglia deve fare nell’ottica della corretta gestione della sua azienda o della sua famiglia, evitando sprechi o acquisti incauti. Alla luce di tutto ciò, Cosmari ha comunque fatto importanti aperture per sbloccare una trattativa che vede la società Smea arroccata sulla posizione dell’acquisto dell’intero pacchetto azionario; situazione che comporta per Cosmari la proprietà di una società che comprende, oltre alla proprietà dei beni, contratti in essere, personale e relativi inquadramenti retributivi e lavorativi, crediti e debiti, nonché eventuali pendenze di ogni genere. In considerazione di questa apertura Cosmari ritiene che Smea debba valutare attentamente la proposta di acquisto formulata il 10 marzo 2010 nonché le condizioni che Cosmari ritiene necessarie per la conclusione della vicenda. Nello specifico Cosmari, preliminarmente ad ogni trattativa chiede che vengano messi a disposizione tutti i dati relativi al personale (richiesti per iscritto ripetutamente) per quanto attiene: inquadramenti attuali e pregressi al 31.12.2007 di tutto il personale in servizio, mansioni, trattamenti retributivi e contrattuali, super minimi e/o ad personam; la stima delle attrezzature e dei mezzi non pienamente funzionali alle esigenze del Consorzio, dovrà avvenire al prezzo di mercato tenuto conto che Cosmari dovrà provvedere alla successiva rivendita; i soci e gli amministratori della Smea dovranno impegnarsi a sollevare Cosmari da eventuali responsabilità di qualunque natura che dovessero ricadere sulla società Smea per fatti antecendenti alla vendita del pacchetto azionario. Le altre condizioni sono una diretta conseguenza di quanto esplicitato e riguardano situazioni che con ogni probabilità non costituiscono pregiudizi insuperabili.
Rimane ferma la volontà del Cosmari di salvaguardare i posti di lavoro della società Smea e contemporaneamente di migliorare la qualità dei servizi di raccolta differenziata, come tra l’atro richiesto da molti maceratesi, alla luce della imminente costituzione della Autorità d’Ambito e della possibilità conseguente di mettere parte del servizio a gara. Tralasciamo le provocazioni e le uscite ad effetto studiate solo per i media. Il nostro Consorzio parla solo nelle sedi opportune e con l’intento di chiudere una vicenda nell’interesse comune della Città di Macerata, della Smea, del Cosmari e ovviamente del territorio maceratese. Ogni polemica e ogni strumentalizzazione è peraltro oggi favorita dal momento elettorale e va considerata alla luce della prossime elezioni”.
Una attenta lettura puo’ dare qualche chiarimento credo.