Dall’Associazione Maceratiamo:
Le questioni legate alla mobilità hanno assunto un rilievo di primo piano tra le esigenze del nostro vivere contemporaneo.
Le recenti notizie sui blocchi del traffico che si stanno succedendo ne sono la prova. Tutti noi conosciamo questa condizione.
Le vie delle nostre città, da quelle più importanti a quelle più piccole, mostrano la stessa immagine di perenne “emergenza”: mezzi che scaricano merci dove possono per l’assenza di piazzole per carico e scarico, automobili lasciate in sosta anche in seconda o terza fila perché non si trova un parcheggio, pedoni che attraversano dove capita perché il marciapiedi è occupato da macchine o moto. Queste sono solo alcune situazioni connesse alla mobilità che costituiscono effettivi intralci al suo naturale fluire.
L’evidente incremento del traffico veicolare che si è verificato in questi ultimi anni ha fatto si che le regole basilari di educazione stradale siano state praticamente accantonate (tra le varie, in questi ultimi anni, con il rifacimento dei manti stradali, la segnaletica orizzontale è praticamente scomparsa), e il cosiddetto buon senso di noi automobilisti (un modo elegante per riferirsi al “facciamo un po’ come ci pare”) si sta mostrando completamente insufficiente per una mobilità adeguata ad una città che possa definirsi civile e moderna. Per questo motivo appare indispensabile riappropriarsi di quelle regole tramite l’adozione di nuovi strumenti per la pianificazione della mobilità urbana: perseguendo delle strategie ben definite si ridurranno i fenomeni di congestione del traffico sulle strade, i livelli di inquinamento atmosferico ed acustico della città con vantaggi sul piano ambientale, sociale ed economico. Tali finalità saranno perseguibili attuando i seguenti punti:
Progetto a medio e lungo termine che contribuisca a modificare i comportamenti individuali incoraggiando i cittadini a preferire per i loro spostamenti modalità di trasporto sostenibile, con interventi permanenti (anche di educazione stradale) indirizzati in particolare agli studenti, i futuri automobilisti.
Istituzione di una commissione per l’elaborazione di un Piano degli orari della città quale strumento per una graduale armonizzazione e coordinamento dei diversi servizi presenti in città anche attraverso progetti sperimentali.
Elaborazione del Piano Urbano del Traffico che governi la mobilità globalmente intesa come il trasporto delle cose e delle persone con qualsiasi mezzo sul territorio comunale.
Programmazione del servizio di scarico delle merci per il centro urbano con modalità compatibili e rispettose dell’ambiente.
Predisposizione di un Piano Spostamento casa-lavoro attivo su tutto il territorio comunale per governare tutti gli spostamenti. Tale attività deve essere coadiuvata dal Mobility Manager, figura di cui i comuni dovrebbero essere dotati, per legge (ad oggi Macerata non ne dispone).
Revisione e potenziamento della rete del Trasporto Pubblico Locale con una visione complessiva di integrazione tra i vari sistemi di trasporto, inserendo modalità di trasporto flessibili ed innovative come il bus a chiamata, il taxi collettivo ecc. Tale potenziamento, deve essere divulgato ai potenziali utenti con forme di comunicazione innovative come: le paline intelligenti, schermi informativi che riportino con certezza l’arrivo del mezzo di trasporto, semafori che consentano la preferenza ai mezzi pubblici, o i pannelli a messaggio variabile che possano aiutare il cittadino a scegliere la modalità di viaggio in quel momento più favorevole. (in bus, a piedi, in car-pooling) ecc.
Sviluppo di percorsi ciclabili e pedonali protetti per incentivare e promuovere la mobilità sostenibile.
Collaborazione con i comuni limitrofi e gli altri enti interessati per consentire un migliore coordinamento e offrire quindi un servizio più ampio e funzionale.
Le strategie enunciate hanno come punto d’arrivo la realizzazione di una MOBILITA’ SOSTENIBILE, che è tale quando scaturisce da scelte partecipate e condivise ma anche e soprattutto quando acquisisce come priorità, la tutela della salute, con costi ambientali ed economici sostenibili.
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Un traffico ‘saggiamente’ disciplinato, progettato con la consapevole utilità dei cittadini sia a livello di mobilità che tutela della salute è indispensabile per ogni centro urbano. I livelli di inquinamento registrati sono quasi ovunque oltre la soglia di allarme. Per città come Macerata, Civitanova e similari, non sarebbe male iniziare lo studio di progetti che prevedano parcheggi dislocati in zone periferiche (Villa Potenza, Sforzacosta, Piediripa, ecc.), serviti con mezzi pubblici tipo “Navetta”. In ogni caso credo anche che sia indispensabile promuovere da subito un processo di … seria educazione stradale, sia per adulti che, soprattutto, per giovani e giovanissimi che crescono, naturalmente, con la cultura dei “propri comodi”.
Condivido quanto detto dall’Associazione Maceratiamo. Secondo me pero manca la prima iniziativa da fare. Non è una iniziativa a costo zero, ma decisamente con degli utili. Vogliamo iniziare a multare gli automobilisti che parcheggiano in doppia fila o in punti in cui creano intralcio ACCENDENDO LE 4 FRECCE? per un 90% sono suv, già di per se ingombranti. Giorni fa in corso Cavour, alla stessa altezza, c’era un suv in doppia fila sulla sx ed uno in divieto sulla dx. Il traffico procedeva a passo di lumaca. Cominciamo a far rispettare le regole e già avremo un miglioramento, non solo del traffico, ma decisamente anche per l’inquinamento. Un traffico che scorre inquina certamente meno di un traffico lento e costretto a continue soste.
Vorrio sapè a proposito de mobilità sostenibile. Io devò venì a Macerata per lavoro alle 7 e vengo da Montecassià e finisco alle alle 2 dellu pomeriggio se non piglio la macchina (c’ho na tempra disel del 1993) che devo fà? No perchè le chicchiere delli politici ne ho sentite tante, ma sa da confrontà sulli fatti reali della jente.
@Giuseppe
Credo che dipensda da chi parcehggia in malo modo.
Non sarebbe la prima volta che capita di vedere che, involontariametne si intende, ci sono figli e figliastri…
La diceria popolare, le solite male lingue raccontano che un tempo -per evitare multe- era consigliato avere la pecetta della croce verde sul parabrezza.
Questo perchè i soliti detrattori mormoravano che ci fossero tante mogli, figli, parenti di vigili, carabinieri e poliziotti soci e, nel dubbio che si multasse un’auto di un parente in divisa, spesso si fingeva di non vedere il divieto.
Io non credo assolutamente a questa diceria, poichè sono arcisicuro che i vigili compiono (ed hanno compiuto in passato) sempre il loro dovere e non infrangono (ne hanno infranto in passato) la legge non multando le auto “famose”… Ma la diceria ha girato, a lungo, per Macerata…
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Quello che invece non riesco proprio a comprendere è come sia possibile, ma credo si tratti di magia o di miracolo, che per l’ingresso e la sosta in Centreo Storico (ZTL) a vario titolo i permessi rilasciati sembrerebbero siano molti di più del numero dei residenti, come se tanti residenti del Centro Storico avessero almeno 2 auto (compresi vecchi senza patente, bambini, studenti universitari che dormono alloggiati in Centro ma che non hanno residenza)
Approvo la nota di Maceratiamo e come me probabilmente lo fa la maggioranza dei lettori. Il problema è che quando si passa dalle enunciazioni di principio alle scelte concrete (comportamenti ma anche acquisti ed uso di prodotti e servizi) le preoccupazioni per l’ambiente vengono normalmente messe da parte a vantaggio degli interessi immediati e personali (quelli economici ma non solo). Dispiace dirlo ma le cose funzionano cosi e lo dimostrano espereinze concrete, dati e ricerche sia a livello nazionale che globale. Certo l’interesse collettivo(quello attuale e sopratutto quello delle generazioni future) dovrebbe essere tutelato da una amministrazione pubblica più coraggiosa e lungimirante della attuale (parlo in generale) ma in ogni caso diventa necessario coinvolgere i cittadini nelle scelte facendo leva anche su questi interessi individuali. Che nel caso della mobilità esistono senz’altro , bisogna concretizzarli e comunicarli . Parliamo certo di salute per il miglioramento della qualità dell’aria e magari per la maggiore attività fisica (i nostri figli che vanno a scuola a piedi) ma anche dei costi e dei tempi di spostamento nel traffico cittadino che penalizzano l’uso dell’automobile a fronte di un sistema pubblico che funziona e di mezzi privati alternativi (la bici ad esempio). Insomma in attesa che il nostro civismo e la nostra attenzione alle future generazioni migliori un pò cerchiamo di fare leva anche sul nostro innato “individualismo”. questa volta sarebbe a fin di bene.