di Alessandra Pierini
E’ stato consegnato questo pomeriggio un nuovo tratto dell’Acquedotto del Nera che, partito nel 2007 da Castel Sant’Angelo sul Nera, porta oggi acqua fino ai comuni di Caldarola, Belforte del Chienti e parte del Comune di Tolentino e che permetterà entro Natale, di servire i Comuni di San Severino Marche e Macerata collegandosi in via provvisoria alle tubature già esistenti e provenienti da Serrapetrona. La consegna è avvenuta nel corso di una solenne cerimonia che si è svolta nella Sala Consiliare del Comune di Macerata, alla presenza delle autorità provinciali e dei Sindaci dei Comuni coinvolti.
«L’acqua del Nera, proveniente da uno dei tanti bacini acquiferi nel cuore dei Monti Sibillini – ha detto il presidente della società Acquedotto del Nera, Giovannino Casale – è un bene prezioso poiché è un’acqua minerale di primissima qualità servita direttamente dal rubinetto di casa e permette di eliminare il consumo di acque imbottigliate e quindi anche i rifiuti. E’ la soluzione più economica che permette di evitare spese di sollevamento e potabilizzazione.»
Casali ha fatto anche appello ad un nuovo approccio e a una diversa cultura nel consumo da parte dei cittadini ma anche ad una particolare attenzione da parte della Regione Marche: «L’acquedotto preleva in qualità di concessionario l’acqua dall sorgente di Fosso San Chiodo, attraverso proprie condotte la consegna ai serbatoi dei comuni e da qui a loro volta le varie aziende distribuiscono l’acqua agli utenti. Occorre che la Regione Marche riconosca lo status dell’acquedotto e se ne faccia carico, perché rimanga interamente pubblico.»
Il presidente ha parlato anche di competitività: «Attualmente sul territorio operano il Nera e una serie di aziende pluriservizi che amministrano insieme luce, gas, acqua, trasporti e farmacie. Tali istituzioni non reggono più, occorre più chiarezza e razionalità e un tavolo per costituire un’azienda unica.»
Anche il Prefetto Vittorio Piscitelli ha sottolineato l’attenzione necessaria verso questo bene prezioso e sulla tutela da parte delle istituzioni. Il sindaco di Macerata, Romano Carancini, ha annunciato l’arrivo dell’acqua del Nera a Macerata: «Al momento la nostra città ha tre fonti: la prima è la sorgente Niccolini di Serrapetrona, la seconda è quella di Rotacupa, con impianto dotato di osmosi inversa e per finire quella di Acquevive. Sono interconnesse in rete e hanno permesso di evitare crisi idriche e hanno reso Macerata tra le prime in Italia per le basse percentuali di perdite in rete. L’acqua del Nera si integrerà con questo sistema efficiente entro Natale e mi sembra un bel regalo. L’acqua da Bura sarà convogliata nella conduttura più grande del serbatoio di Montalbano. Non possiamo permettere – ha concluso – che la gestione dell’acqua comporti costi aggiuntivi per i cittadini, bisognerà perciò superare i campanilismi per favorire l’aggregazione . L’alternativa è la colonizzazione delle multinazionali.»
Tiziana Tombesi, sub commissario provinciale ha annunciato la stipula di una convenzione volta ad assicurare acqua anche in caso di emergenza, Mario Capparucci, sindaco di Montecassiano ha sottolineato lo spirito si servizio con cui i politici locali sono riusciti, nel caso dell’acquedotto ad ottenere ottimi risultati, Carlo Carnevali, primo cittadino di Montefano, è certo che l’acquedotto soddisferà le attese dei suoi cittadini e Dino Catalini, sindaco di Belforte ha auspicato un reinserimento dei comuni di montagna che, convinti di non avere problemi di acqua, sono rimasti esclusi dall’acquedotto.
(foto di Guido Picchio)
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Noi a Macerata siamo fortunatissimi ad avere acque di qualità eccelsa, come quella che viene da Serrapetrona ed ora quella del Nera. Possiamo bere direttamente dal rubinetto un’acqua che non sa di cloro e di cui conosciamo l’origine, cosa che non è per niente scontata…
Un grazie anche all’ottima guida di Giovannino Casale. L’acqua buona e pubblica è un bene prezioso.
Stando cosi le cose bisognerebe fare di più per incentivare l’utilizzo dell’acqua del rubinetto in alternativa al consumo costoso e non sostenibile dell’acqua minerale in bottiglia. Non ho dati specifici su macerata ma guardando i carrelli dei supermercati siamo certamente in linea con i dati nazionali che ci vedono al terzo posto mondiale nel non invidiabile primato di consumatori di acqua in Pet (o vetro che sia)
Se siamo convinti della qualità dell’acqua che ci arriva nei rubinetti, spieghiamolo ai cittadini in modo deciso. Gli facciamo risparmiare soldi (non pochi) e riduciamo le emissioni di Co2 per trasporti e produzione della plastica, per non parlare del calo del packaaging da smatire che significa anch’esso meno soldi e più ambiente
Queste cose se non le promuove l’Amministrazione Pubblica chi le fa ?
Meglio tardi che mai! Comunque lasciamo perdere i complimenti a Casale: è un secolo che Consorzio Nera era lì improduttivo e lui ha ormai superato da un pezzo l’età della pensione…
Bella cosa!
Ma scusate Macerata non c’avea l’acqua de Serrapetrona? Non me ricordo che a Macerata sia mai mancata l’acqua, anzi, c’ha n’acquedotto bono e l’acqua bona. E allora sti miliardi spesi per l’acquedotto del Neraa che serve? Per aumentà le bollette alli cistadini?
@Stecca
Da quello che dicevano i vecchi l’acqua buona di Serrapetrona passava dal Sasso d’Italia (ed infatti c’erano in tanti, e ci sono tutt’ora, che andavano a fare il pieno di damigiane alla fontanella pubblica), scendeva da Santacroce, percorreva il Centro.
Cioè non raggiungeva tutta la città.
Se adesso, con il Nera, si potrà avere acqua migliore per tutti meglio così.
Adesso l’importante è che l’acqua resti PUBBLICA (e che si rimettano mano, in tutta Italia, agli acquedotti poichè un 20-30%, sembrerebbe, di acqua trasportata si disperda lungo il percorso poichè molti acquedotti sono oramai colabrodo)